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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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IV - Le due Capre
Quand'han mangiato, tratte da uno spirito di libertà, le Capre ecco si sbandano qua e là su per le bricche più deserte In luoghi senza strade e su per l'erte che a vederle ti metton raccapriccio, vanno queste signore ad una ad una senza paura a spasso per capriccio.
Due Capre dal piedin sottile e candido, ciascuna per suo conto, in luoghi andavano tranquilli ed isolati dalla gente, quando il caso le fece viso a viso incontrarsi sul ponte d'un torrente fatto d'un'asse sì meschina e stretta, che a stento vi passava, io son d'avviso, non che due grosse capre, una capretta.
Aggiungete che l'onda rapidissima e assai profonda alle cornute amazzoni dovette un poco far tremare il petto. E tuttavia comincia una di qua, e poi l'altra di là a fare un passo su quel tronco stretto, fin che quasi si toccan con le corna.
Così Luigi il Grande immaginatevi che con Filippo quarto re di Spagna che della Conferenza il nome prese. Le nostre avventuriere già si toccano, naso a naso, già vengono alle prese, per non ceder nessuna, in mezzo al ponte, entrambe fiere, insofferenti, impronte.
Ciascuna avea la gloria di contare nel quadro di famiglia, fece un don Polifemo a Galatea, l'altra quella che a Giove fe' di balia,
Con questi precedenti, anzi che cedere, nell'acqua tutte e due precipitarono. questo accidente a chi della fortuna
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