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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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Le rauche degli stagni abitatrici al Sol d'ogni soccorso e protezione Né povertà, né guerra, né disastri, mercé questo gran re di tutti gli astri, turbavan degli stagni la nazione. Queste Rane (chiamandole alla fine col nome lor non reca disonore), osaron contro il Sol levar le ciglia e maledire al lor benefattore.
Imprudenza, superbia, ingratitudine, dentro i cuori leggieri la fortuna, fecer tanto gridar questa insolente razza, che il sonno ne perdé la gente.
col gracchiar, col rauco stridere sgocciolar dovea del Sole spuntar schiere a cento a cento. E se un cenno, un piccol passo ei faceva a quei rumori, A sentirle in conclusione iva il mondo in gran sconquasso
che le rane un giorno imparino
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