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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO PRIMO
    • X - Il Lupo e l'Agnello
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X - Il Lupo e l'Agnello

 

La favola che segue è una lezione

che il forte ha sempre la miglior ragione.

 

Un nell'acqua chiara d'un ruscello

bevea cheto un Agnello,

quand'ecco sbuca un lupo maledetto,

che non mangiava forse da tre ,

che pien di rabbia grida: - E chi ti ha detto

d'intorbidar la fonte mia così?

 

Aspetta, temerario! - Maestà, -

a lui risponde il povero innocente, -

s'ella guarda, di subito vedrà

ch'io mi bagno più sotto la sorgente

d'un tratto, e che non posso l'acque chiare

della regal sua fonte intorbidare.

 

- Io dico che l'intorbidi, - arrabbiato

risponde il Lupo digrignando i denti, -

e già l'anno passato

hai sparlato di me. - Non si può dire,

perché non era nato,

ancora io succhio la mammella, o Sire.

 

- Ebbene sarà stato un tuo fratello.

- E come, Maestà?

Non ho fratelli, il giuro in verità.

- Queste son ciarle. È sempre uno di voi

che mi fa sfregio, è un pezzo che lo so.

Di voi, dei vostri cani e dei pastori

vendetta piglierò -.

Così dicendo, in mezzo alla foresta

portato il meschinello,

senza processo fecegli la festa.

 

 




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