Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jean de La Fontaine
Favole

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO PRIMO
    • XXII - La Canna e la Quercia
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XXII - La Canna e la Quercia

 

Disse la Quercia ad una Canna un giorno:

- Infelice nel mondo è il tuo destino:

non ti si posa addosso un uccellino,

né un soffio d'aria ti svolazza intorno,

che tu non abbia ad abbassar la testa.

 

Guarda me, che gigante a un monte eguale,

non solo innalzo contro il sol la cresta,

ma sfido il temporale.

Per te sembra tempesta ogni sospiro,

un sospiro a me sembra ogni tempesta.

 

Pazienza ancor, se concedesse il Cielo

che voi nasceste all'ombra mia sicura:

ma vuole la natura

farvi nascer di solito alla riva

delle paludi, in mezzo ai venti e al gelo.

 

- La tua pietà capisco che deriva

da buon cuore, - rispose a lei la Canna. -

Il vento che mi affanna

mi può piegar, non farmi troppo male,

ciò che non sempre anche alle querce arriva.

 

Tu sei forte, ma chi fino a dimani

può garantirti il legno della schiena? -

E detto questo appena,

il più forte scoppiò degli uragani,

come il polo non soffia mai l'uguale.

 

La molle Canna piegasi,

e resiste la Quercia anche ai più forti

colpi del vento, per un po', ma infine

sradica il vento il tronco,

che mandava le foglie al ciel vicine,

e le barbe nel Regno imo dei morti.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License