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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO SECONDO
    • XII - La Colomba e la Formica
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XII - La Colomba e la Formica

 

L'altro caso è di bestie più minuscole.

La Colomba bevea nell'acque limpide

d'un ruscello, quand'ecco vi precipita

una Formica. Invan cerca la misera

di trarsi fuori da quel vasto oceano,

quando, tocca da gran misericordia,

la Colomba un fil d'erba le gettò,

che fu per la Formica un promontorio.

E così la meschina si salvò.

 

In quel mentre di passa uno zotico

villano a piedi nudi, che di Venere

vedendo il sacro uccel, tosto d'ucciderlo

con una sua balestra meditò.

 

E già la mira, e nel suo cor già sembragli

d'averla bella e cotta nella pentola.

Ma in quel momento sul tallon la piccola

avveduta Formica il morsicò.

 

Mentre indietro a guardar egli volgeasi,

la Colomba ebbe tempo di fuggirsene.

E la cena così fuor della pentola

col piccione nell'aria svaporò.

 

 




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