Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jean de La Fontaine
Favole

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO
    • XV - Il Gallo e la Volpe
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

XV - Il Gallo e la Volpe

 

Sopra un ramo di pianta in sentinella

stava un Gallo maestro in furberia,

allor che, con un far da monachella,

una Volpe gli disse: - O sai, mio caro?

Noi siamo in pace adesso,

è venuta la pace universale.

Scendi dunque a ricevere l'amplesso,

in fretta vieni giù.

Perché devo recar questa novella

in cento luoghi e più.

 

Or liberi voi siete

d'andar senza paura ove volete,

e noi sarem per voi buone sorelle.

Sian fuochi ed allegrezze e buon umore:

to', scendi il bacio a prender dell'amore.

 

- Amica, - a lei così tosto rispose

l'altro matricolato, -

davver che mi commuovon queste cose,

e proprio te ne son molto obbligato.

Ma questo amplesso voglio che si faccia

in modo più solenne e più giulivo

mettendo a parte anche quel can di caccia,

che vien correndo a noi

e porta certo il ramuscel d'ulivo.

Mentre egli arriva, io scendo dalla pianta,

così la pace sembrerà più santa.

 

- Salùtalo! - soggiunse la beghina, -

ho troppa fretta e la mia strada è lunga:

a rivederci, a caso, domattina -.

E via per la campagna

colle pive nel sacco

in fretta e in furia leva le calcagna.

 

A tal vista sorrise il vecchio Gallo,

e cantò quella celebre sentenza:

che a farla ai furbi è doppia l'indulgenza.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License