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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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XIII - I Lupi e le Pecore
Dopo mill'anni di spietata guerra Pecore e Lupi fecero la pace, e fu un atto bellissimo fraterno: perché se ai Lupi piace qualche volta mangiar le pecorelle, dei Lupi colla pelle fanno i pastori gli abiti da inverno.
Quell'esser sempre in pena ed in paura al pascolo, alla caccia, era un tormento, mentre la pace adesso li assicura. Dànno i Lupi in ostaggio i lupicini, dàn le Pecore i cani. L'istrumento col processo verbale è redatto per via di commissari nei modi regolari, e questa fu la pace universale.
Non molto dopo, quelli, ch'eran Lupi piccini, ecco diventano Lupi grossi, di sangue e carne ingordi. Un dì colto il momento che i pastori parevan più balordi, saltano addosso ai poveri fratelli, a preferenza i più pasciuti e belli, e li ammazzano tutti a tradimento. Poi fuggono nei boschi ed ai lontani parenti dato avviso, anche i cani mi ammazzan detto fatto, che riposavan sul firmato patto. La strage fu sì lesta che per morir nessuno alzò la testa.
Amici troppo buoni e confidenti, è la pace una bella e santa cosa, ma sol per chi ci crede. Invece colla gente senza fede meglio è la guerra ed il mostrare i denti.
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