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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO QUINTO
    • IV - Le Orecchie della Lepre
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IV - Le Orecchie della Lepre

 

Un animal cornuto

col corno offese un giorno il Re Leone,

che per levar fin anco l'occasione

sbandì tutte le bestie dal suo regno

ch'han sulla fronte qualche aguzzo segno.

 

E cervi e becchi e buoi, capre e capretti

a far fagotto furono costretti

ed a cercar paese più sicuro.

Vedendo anche la Lepre degli orecchi

l'ombra allungarsi aguzza sopra il muro,

temé che qualche inquisitor, per poco

pigliandole per corna,

non le facesse un maledetto gioco.

- Addio, Grillo, - esclamò, - cambio dintorni

per cagion, tu lo sai, di questi corni -.

 

- Corni questi? - rispose il Grillo astuto.

Per quel che vedo anch'io

son orecchie, amor mio, delle più belle

che sian uscite dalla man di Dio.

 

- Corni od orecchi, se ad alcuno il ruzzo

o l'interesse torna

di dire che son corna,

n'avessi sulla fronte

meno ancora di quelle ch'ha lo struzzo,

saranno corna, corna da bisonte.

Che giova il protestare? ti si piglia

e ti si porta dritta alla Bastiglia -.

 

 




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