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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO SETTIMO
    • V - La Ragazza
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V - La Ragazza

 

Una Ragazza un poco superbiosa

volea marito a patto

ch'ei fosse bello e giovane e ben fatto,

non freddo, non geloso

(notate bene questa circostanza),

che non fosse scipito e avesse poi

oltre i denari un gran di nobiltà.

Gran Dio! come si fa, ditelo voi,

a trovar queste mele sopra un ramo?

 

Eppur a contentar le sue pretese

la Sorte fu cortese

di mandarle partiti onesti e buoni.

Ma lei: - Che, che... si celia? figurarsi

se mi devo pigliar questi straccioni!

Il fastidio non val d'incomodarsi...

Tutta gente pezzente, inconcludente,

che mi ripugna e che mi fa pietà.

 

L'un spirito non ha, l'altro non ha

quel non so che di garbo e di finezza... -.

E sprezza l'uno e sprezza

quell'altro per il naso...

Non c'è cosa sì bella e sì preziosa,

che possa contentar la schifiltosa.

 

Dopo i partiti buoni

si presentaron sposi più modesti;

ma quella ancor: - Oh sì, ch'io voglio a questi

adesso l'uscio aprir di casa mia,

chi pensan ch'io mi sia?

Una donna in fastidio di me stessa,

che di pianger la notte mai non cessa

per la malinconia

di dormir sola in letto? -.

 

E superba così del suo dispetto,

vede passar intanto il suo bel tempo,

e diradar la schiera degli amanti.

Un anno passa, un altro viene avanti,

oggi muore un sorriso, e muore un gioco,

diman sloggia l'amore,

ed entra a poco a poco

in casa col rimorso anche il dolore.

 

Cadono i vezzi e spiace

quel volto ch'essa cerca inutilmente

di rendere leggiadro

con cipria e con belletto,

fin ch'ella cede inesorabilmente

al Tempo, delle belle il più gran ladro.

 

Se oggi mi crolla un muro,

di rifarlo dimani ancor procuro,

ma né in parte rifar posso, né in tutto,

un bel volto che il tempo abbia distrutto.

Madonna schifiltosa, che allo specchio

più tardi si consiglia,

cangia parere e - Piglia, -

dice, - un marito. - Piglialo, -

susurra in un orecchio

un certo desiderio,

che parla anche alle donne schifiltose;

ed ebbe in cortesia,

al destin rassegnata delle cose,

di trovare un babbeo comechessia.

 

 




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