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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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VIII - Il Buffone e i Pesci
Per quanto il mondo se li tenga in prezzo per me i buffoni è razza che disprezzo; difficil arte è di far rider bene, ma chi continuo la facezia scocca è gente sciocca e agli sciocchi conviene.
In casa si pranzava d'un banchiere e c'era anche un Buffone di mestiere, che, visti certi Pesci un po' lontani, e non osando stendere le mani, sapete ciò ch'ei fa? Accosta un piccol piatto di sardelle, e grandi cose a loro susurrò, poi l'orecchio al piattello avvicinò, per ascoltar non so quali novelle. A questa novità la gente allor restò, e dimandò: - Che dice ora, che fa? -.
Rispose: - Ho chiesto a questi Pesciolini notizie d'un compar ito ai confini ultimi d'India il Gange ad esplorare, e che vuolsi finito in fondo al mare. Ma i Pesciolini dicono che nati non erano in quel tempo, ond'io, se posso, prego qualcun dei signori invitati a favorirmi un pesce un po' più grosso -.
A questa allegra spiritosità rise tutta la bella società; al Buffon fu servito uno storione salato, e così vecchio che la storia certamente sapea tutta a memoria, di quanti in trecent'anni ad uno ad uno eran scesi nel regno di Nettuno.
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