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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO OTTAVO
    • XVI - L'Oroscopo
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XVI - L'Oroscopo

 

Il tuo destin per quella stessa via

per cui lo fuggi a te corre d'incontro.

 

Un padre di sì caldo e intenso affetto

amava un suo figliuol unico in terra,

che sulla sorte sua quanti indovini

e sonnambuli vanno per la via,

facea cantar.

Uno di questi un giorno

annuncia che doveva il giovinetto

fino ai vent'anni andar molto guardingo

dall'incontrar leoni, oltre il qual tempo

potrebbe di sua vita andar sicuro.

Il buon padre, per far che mai pericolo

di tal sorta facesse al suo diletto

eterno danno, in un palagio il figlio

tosto rinchiuse e proibì che il piede

ei mettesse di fuori. A far men tristo

di quel lucente carcere il soggiorno,

entro il palazzo era un giardin e molti

vi accorrevan fanciulli, e in giochi e in salti

e in spassi ed in chiassosa compagnia

allegramente egli vivea rinchiuso.

 

Sol la caccia gli fu con odio e tetro

color descritta, come cosa indegna

d'uomo gentil. Che importa? Ha mai parola

trasformato dell'indole il metallo?

Onde avvenne che il giovine alle sagge

avvertenze sentia balzar nel petto

un desiderio di battaglia, e sempre

voglioso, irrequieto, e in preda a un caldo

sogno, volea discendere nei campi

a combatter le fiere. E più fremea

quanto sentia più stringer le catene;

ma l'Oroscopo a lui stava davanti

colle fiere parole.

Era il palagio

di belle statue adorno e di pitture,

che ritraevan cacciatori e cacce,

ed animali e alpestri paesaggi,

onde più s'accendea l'anima al mesto

giovincello. Dipinto era un leone

fra l'altre belve, a cui rivolto un giorno:

 

- O mostro, - disse, - o mio fatal nemico

per cui viver mi tocca oscuro e vile

in queste mura... - E sì dicendo, acceso

d'ira improvvisa, sul leon dipinto

si scaglia, e sfonda la dipinta tela...

Ahimè! nel muro era un acuto chiodo

dal dipinto velato, e tal fu il colpo

che a mezzo il petto il garzoncel trafisse,

ch'ei cadde in terra del suo sangue intriso.

Invan fu chiesto ad Esculapio il balsamo

che le ferite tenero rinchiude,

il caro capo abbandonò per sempre,

e morì per le stesse arti trafitto,

che salvarlo dovean dal suo destino.

 

 




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