Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jean de La Fontaine
Favole

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO DECIMO
    • IX - Il Cane dalle orecchie mozze
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

IX - Il Cane dalle orecchie mozze

 

- Che ho fatto, oh ciel, che ho fatto

per meritarmi quest'orrendo oltraggio?

E come avrò il coraggio

di comparir dimani

così conciato in faccia agli altri cani?

Uomo, non re, terror degli animali,

oh se provassi questi orrendi mali! -

Così dicea Muflàr, giovine alano,

mentre il padron colla feroce mano,

senza ascoltar i gridi di protesta,

mozzavagli le orecchie sulla testa.

 

Muflàr credé di perdere l'onore,

e invece no,

ché il Cane a lungo andar ci guadagnò.

Essendo egli una bestia litichina

e stuzzichina,

avria presto provato che in parecchie

circostanze ad un cane prepotente

è un danno troppo lunghe aver le orecchie,

che troppa larga presa offrono al dente

e alle nemiche offese.

Can che morde ha le orecchie in mal arnese.

 

Questa è legge di guerra. I punti deboli

arma, difendi, e il mio Muflàr imita

che porta anche un collare.

Così guarnito e non avendo orecchie

noiose da portare,

se viene il lupo e tenta divorarlo,

non sa dove pigliarlo.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License