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Jean de La Fontaine
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  • LIBRO DECIMOPRIMO
    • II - Gli Dèi vogliono istruire un figlio di Giove
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II - Gli Dèi vogliono istruire un figlio di Giove

(Al signor duca del Maine)

 

Di nulla sente amor la fanciullezza,

ma dié sublimi prove

dell'alma sua divina

nell'amor, nel piacer, nella dolcezza,

un figliolin di Giove.

 

In lui l'amor e insieme la ragione

precorrevano il tempo, il tempo, ahimè!

che ha l'ali preste e porta ogni stagione

fin troppo presto a me.

 

Flora, la bella dea dagli occhi belli,

e dalle grazie care,

a lui l'arte d'amare

ecco gl'insegna e non tralascia nulla.

Pianti, sospiri e tenerezze e dolce

soavità che il cor agita e molce

tutto insegnò l'amabile fanciulla,

e tutto apprese il giovincel divino,

a cui diede il destino

e mente e cor e nobili costumi,

che i figliuoli non han degli altri numi.

 

Costui sì bene dell'amor la scienza

trattò, che avresti detto

ch'era in lui questïon d'esperienza,

tanto pareva nell'amor perfetto.

Ma Giove, a cui sta a core

dare al fanciullo un po' d'educazione,

fa raccoglier gli Dèi e: - Amici, è vero, -

dice, - che il mondo intero

ho guidato fin qui solo padrone,

ma per questo figliol, ch'è sangue mio,

io voglio ch'ogni dio,

poiché il bambin è del mio sangue nato,

m'aiuti a farlo dotto e scozzonato.

 

Per meritar la stima de' suoi pari

bisogna ch'egli impari, o finga, in tutto

d'essere bene instrutto -.

 

Appena Giove ebbe finito, un grande

schiamazzare per l'etere si spande.

- A me l'onor, - subito grida Marte, -

d'insegnargli dell'armi il gioco e l'arte,

per cui tanti mortali e invitti eroi

seggono ancor fra noi.

- A lui sarò maestro di chitàra, -

soggiunse il biondo ed erudito Apollo.

Quel dio, che tiene d'un leone al collo

la pelle, aggiunse: - Alla tua prole cara

io forte insegnerò

come domar si può

le sue passioni e vincere

le più feroci ambasce

e l'idra che rinasce

sempre nel cor. Vedrà

che per sentier insolito,

per infinite asprezze

e non fra le carezze

alla virtù si va -.

 

Sorse Cupido: - Ed io, -

disse d'amore il dio, -

tutto gl'insegnerò, che tutto apprende

ardente cor ch'ha di piacer desio.

 

 




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