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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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X - Il Lupo e l'Agnello
La favola che segue è una lezione che il forte ha sempre la miglior ragione.
Un dì nell'acqua chiara d'un ruscello bevea cheto un Agnello, quand'ecco sbuca un lupo maledetto, che non mangiava forse da tre dì, che pien di rabbia grida: - E chi ti ha detto d'intorbidar la fonte mia così?
Aspetta, temerario! - Maestà, - a lui risponde il povero innocente, - s'ella guarda, di subito vedrà ch'io mi bagno più sotto la sorgente d'un tratto, e che non posso l'acque chiare della regal sua fonte intorbidare.
- Io dico che l'intorbidi, - arrabbiato risponde il Lupo digrignando i denti, - e già l'anno passato hai sparlato di me. - Non si può dire, perché non era nato, ancora io succhio la mammella, o Sire.
- Ebbene sarà stato un tuo fratello. - E come, Maestà? Non ho fratelli, il giuro in verità. - Queste son ciarle. È sempre uno di voi che mi fa sfregio, è un pezzo che lo so. Di voi, dei vostri cani e dei pastori vendetta piglierò -. Così dicendo, in mezzo alla foresta portato il meschinello, senza processo fecegli la festa.
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