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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO PRIMO
    • XVI - La Morte e il Boscaiolo
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XVI - La Morte e il Boscaiolo

 

Sotto un fastel di legna, non men che sotto il peso

degli anni, un Boscaiolo, curvo, accasciato e stanco,

andava trascinando il doloroso fianco

verso la sua capanna.

Ma tanto è il male e il peso che il poverino affanna,

che posto in terra il carico, a dire cominciò:

- Qual dura sorte in questo mondo sconclusionato

il cielo mi serbò!

Sempre col pane in lite e per soprammercato

la moglie, i figli, i debiti, le tasse e l'angherie

che fanno a un pover'uomo la vita irta di spine.

O Morte, a questi mali poni un rimedio e un fine -.

La Morte, che non usa farsi aspettar giammai,

vien subito e - In che cosa, - esclama, - o buon fratello,

posso giovarti? - O grazie, soltanto ti chiamai,

perché mi aiuti a reggere un po' questo fardello -.

 

È la morte un gran rimedio

a chi è stanco di soffrir.

Sarà ver, ma piace agli uomini

più soffrire che morir.

 

 




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