Scena XI
BLANDO Cittadino di Castro, FEDELE famigliare; e
ORETTA figlia di Blando, vestita da maschio che non parla
BLANDO La
stanza è comodissima e molto al mio proposito; è ben vero che la cortigiana,
che ci sta vicina, non lascia che io me ne soddisfaccia interamente, perocché
il sempre vedere e sentire di quelle tresche e di quegli abbaj, che si sentono
e veggono intorno a le case di tali femine, è di pur troppo fastidio.
FEDELE Non
ci mancheranno alloggiamenti a la giornata.
BLANDO
Egli è così. Or trasferiamoci a San Pietro, dove intendo che oggi si mostra il
Sudario a non so qual signore, e giunti là disponiamo i nostri cuori a
supplicare Iddio, che ci conceda grazia che io sappia, prima che chiuda questi
occhi, se Antino e Lucilla, miei figlioli, sono vivi o morti, conciossia che è
meglio di rimaner senza speranza, che sperare indarno.
FEDELE
Credereste voi, che io tosto che vidi le mura di questa terra, mi sentii
occupare da una certa allegrezza, che non la posso esprimere? di poi ho fatto a
le notti passate i più giocondi sogni che mai udiste.
BLANDO La
misericordia di Dio è grande, onde senza por mente a' nostri errori, ci suol
talor consolare, quando più pensiamo che la sua giustizia ci tribuli.
FEDELE.
Non è dubbio in ciò che voi dite.
BLANDO
Anche Jacobbe rivide il figliuolo Gioseppe da lui pianto per morto; ma s'egli,
che fu santo di Dio, non poté fuggire si fatto cordoglio, che maraviglia se lo
provo io, che sono uomo di mondo?
FEDELE È
strana cosa il giugner forestieri in si gran villa, disse il Francioso.
BLANDO
Per di qui si va in Ponte et in Borgo, onde poi si vede Palazzo.
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