Scena XX
LUCILLA detta il Saracino, ANTINO chiamato la Schiava, FORA
e STELLINA
LUCILLA
Poi che Messer Domeneddio ha fatta grazia a noi poverelli, che dopo l'uscir di
mano al Turco, il quale tosto che ci prese, ci vendé a quel mercante d'Ancona,
che, menandoci in questa terra, è suto cagione che io sia divenuta moglie del
figliuolo del Viniziano, e tu marito de la figlia del soldato, seguitiamo la
ventura col ritornarci a casa di chi ci aspetta!
FORA
Bene!
LUCILLA A punto è il tempo; ora che la
peccatrice con tutta la brigata se ne è uscita
per la porta drieto, andando a non so che suo comparatico.
FORA Ella
va al palio.
LUCILLA
Fratel mio, io ho inteso dire che chi non fa quando può, non fa poi
quando vuole; sì che andiam via ora che la sorte buona ce lo comanda.
ANTINO
Vo' serrare almanco l'uscio.
LUCILLA
Lascialo pur aperto.
ANTINO
Ritiriamci drento, che ecco persone.
STELLINA
Non dubitate, ché siam noi.
FORA
Il vostro Fora è qui.
LUCILLA
Laudato sia Iddio!
ANTINO
Nostra donna benedetta!
STELLINA
Il nostro Signore dia de le consolazioni a chi fece le case con le porte
doppie; onde possiamo entrare ne la nostra senza esser vedute.
FORA
Di qua è la via per noi.
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