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Pietro Aretino La Talanta IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena VI
ARMILEO La tua tornata sì presta m'ha messo sotto sopra in modo l'animo, che m'è scorsa una lentezza ne le membra, che me le sento cadere come elle fossero morte. BIFFA Eccovi il vostro anelluzzo. ARMILEO Tu dovevi dirle che le ne darei uno altro di più valore. BIFFA Il mio avviso è stato indarno. ARMILEO Oimè! BIFFA Gran disgrazia la vostra. BIFFA Nol vorrei dire, e non posso tacerlo. ARMILEO Non mi stancheggiar più. BIFFA Il correre m'ha tolto il fiato. BIFFA Per credermi che non foste quinci, v'ho cerco per tutto il mondo. ARMILEO Che può esser questo? BIFFA Quella porca, quella slandra... ARMILEO Di chi? BIFFA Io mi sono intoppato a ventura. BIFFA Un certo uomo di contegno, di età d'un quarantacinque anni in circa, credo mercatante, con un servidore assai bene in ordine appresso, se la menano via vestita da maschio, cantando e ridendo. ARMILEO Perché non gridare? perché non ritoglierne? BIFFA Perch'io conclusi che il far ciò era offizio de la signoria vostra. ARMILEO Che via preser eglino. BIFFA Verso... aiutatemelo a dire. ARMILEO Ti aiuterò la peste che ti giunga, gaglioffonaccio. BIFFA A chi la vuole. ARMILEO Corriamgli dietro. BIFFA No, dico, che sareste tenuto un pazzo. ARMILEO I rispetti non si cavar mai le voglie. BIFFA Ove rimane la dignità vostra? ARMILEO Bisogna salire in su l'àrbore chi vuol cor de' frutti.
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