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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO QUARTO
    • Scena XX
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Scena XX

TINCA e BRANCA

 

TINCA Il minor pezzo sarà l'orecchia.

BRANCA Io non so darvi contra.

TINCA Viva viva voglio arrostir la serva, et a la mia, non vo' più dir figliuola, romper tutte le carni; et avvenga che io ritrovi così fatta isciagurata, non sia chi me la tolga dinanzi, perché io con quello animo duro, col quale entro nelle scaramucce, mi dispongo a punirla, né altrimenti la farò piover sangue, che s'ella fosse una pagana; e se la mia mogliere ne fa motto, le segherò le vene de la gola motu proprio; ma venga via tutta Italia, e dica ch'io faccia male ad esser crudele, e paghisi.

BRANCA Questa trama non è senza capo; però, se io fossi in voi, me ne andrei a la giustizia.

TINCA Che giustizia, o non giustizia? s'io non credessi sbigottire il popolo col terrore che esce de le parole; perch'io primo in cotal pratica farei le pazzie.

BRANCA Egli è la verità pure.

TINCA Al corpo de la consacrata!

BRANCA Ella se ne porta una bella dota.

TINCA Dalle poi in serbo le anella, le catene e le pecunie.

BRANCA Massare, ah?

TINCA Non è dubbio che esse non faccino più ruffianarìe che servigi. Vien meco, e non mi ti staccar da' fianchi, e chi ha il capo si guardi.

 

 




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