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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO QUINTO
    • Scena V
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Scena V

RASPA, ARMILEO, TINCA, MESSER VERGOLO, BRANCA e FORA

 

FORA Sta', bestia, bestia, sta'.

ARMILEO Che litigio è il vostro?

TINCA La sua sorte viene dal mio non sapere maneggiar mule.

VERGOLO Questa è mia, e la voglio.

BRANCA Voi combattete il torto, padrone.

TINCA La disperazion m'ha per gli capegli.

ARMILEO Menala ne la mia stalla, Raspa, che ben si acconcierà ogni cosa: tiratevi da parte voi due.

BRANCA Accostiamci quindi oltre, Fora.

FORA Vengo.

ARMILEO Ancora, Capitano, che tra noi non sia stata altra conoscenza che per vista e per le parole ch'io feci, poco e, con voi e qui con messere, non resta ch'io non sia vostro e suo, come potreste farne pruova tuttavia che se ve ne offerisse l'occasione: ma per venire a lo interesso di tuti e due, dico, che, poste da canto l'ire e le ciancie, riguardi al pericolo che vi soprasta, e de la roba, e de l'onore più importa, che l'amistà de le meretrici. E, perch'io mi presumo di avere in pugno la verità, spero, favorendoci Iddio, che la consolazione, che vi s'avvicina, agguaglierà l'angustia che vi preme.

TINCA Per non esser pasto da' miei denti il cerimoniare con chiacchiare, conciosia che ogni nostra conclusione consiste in troncarla, verbigrazia, co' pugnali in camiscia, salvo grazia della disgrazia del mio cadere de la mula, rispondo che m'avete in modo preso prigion con la umanità de le parole, che rimetto in discrezion vostra ogni mio affare.

ARMILEO Non poteva nascere altra risposta da un cuore generoso.

VERGOLO L'amore de la signora e la disfazione ne la quale mi pone il mio figlio, col vedere cotal concorrente in su la mia bestia, appresso m'han tirato a le bestialitadi; per tanto m'offero a qualunche cosa vi pare ch'io facci, sì che comandate quello che volete ch'io facci e ch'io dica.

ARMILEO Ringrazio la cortesia di voi quanto posso, e, perché vediate a che fine io tendo, venite meco in casa et intanto, voi, olà?

BRANCA Signore?

FORA Che vi piace?

ARMILEO Andatevene un poco a spasso.

BRANCA Gran mercé.

 

 




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