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Pietro Aretino La Talanta IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XIII
TALANTA Se Orfinio aveva pazienza, il Saracino e la Schiava mi sarebbono in casa. PIZIO Chi non è impaziente, non è innamorato. TALANTA Benché io non gli voglia mal niuno, né mi ricordo de la ingiuria che egli m'ha fatta ne lo sforzarmi la porta, ma faccio ben pensiero di maritarmi, e non sarà due volte notte, che... TALANTA È una bella entrata l'uscire in un colpo di biasimo e di peccato, liberandosi dal tuttavia esser obbligata ad aprire et a serrar gli occhi a posta d'altri: ecco che se non son di quella voglia de la quale non si può sempre essere, egli mi dice: se fosse il tale tu giubileresti; se io sto tutta di galla, esso commenta il vero con la bugia, dicendo: tu hai ragion di pulirti per compiacere al so bene io; s'avvien ch'io lo motteggi con qualche parola, subito leva il grifo, e comincia a soffiare e maladire, talché non la posso e non la voglio più con seco. PIZIO Dove non è gelosia, non è Amore. TALANTA Or vattene, Pizio, intanto andrò a spiare se Armileo ne ha ritratto nulla. PIZIO Gli posso ben dire che la pace è fatta? TALANTA Io non tengo guerra con alcuno. TALANTA Aspetta, non ti partire ancora, perché veggo il Fora, che smiracola con l'alzar del volto e col brigar de le mani. PIZIO Ascoltiamolo di qui dopo.
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