Scena XXIII
ORETTA
non più vestita da maschio, ANTINO, LUCILLA, ARMILEO, TINCA, MARMILIA,
STELLINA, che se gli inginoccchiano innanzi, MARCHETTO, che chiede perdono al
padre, BLANDO, PENO, RASPA, BRANCA , FORA e FEDELE
ORETTA Oh chi veggo io?
LUCILLA Sorella santa?
ANTINO Sirocchia dolce?
ORETTA Fratellin soave, fuori bella?
ARMILEO La gioia ch'io sento, participa di
beatitudine.
TINCA La vertigine con la compassione da me
avuta al caso del parente m'ha di maniera abbagliata la vista, che a pena veggo
Marmilia e Stellina.
MARCHETTO Perdonatemi, padre.
STELLINA
Misericordia e non giustizia, padrone,
TINCA
Levatevi suso, ché non solo v'assolvo di ciò, ma ve ne tengo obbligo.
MARCHETTO
La gioventù, l'amore e la comodità sono state causa del prevaricar mio.
VERGOLO
Drizzati in piedi, Marco fio, perché reputo ben fatto tutto quel che tu hai
fatto.
BLANDO Or
ch'io son fornito di ritornare in me stesso, venghino i miei figliuoli;
venghino, dico, da che essi non han perciò ucciso chi gli fece nascere.
FEDELE
Costui è quel che v'ingenerò.
ANTINO
Padre!
LUCILLA O padre!
BLANDO
Quante quante notti, figliuoli, senza mai dormire ora, ho io consumate pensando
a voi? e quanti voti, e quanti prieghi sono stati fatti per ottenere da Dio ciò
che indegnamente ottengo? io, da che vi perdei, non vidi mai sorella e fratello
insieme, che, ricordandomi di voi due, non traessi sospiri e lagrime; e perché
la simiglianza, che non vi dissepara l'una effigie da l'altra, è d'una medesima
stampa, anco il dolore m'ha afflitto non men per te, Antino, che per te,
Lucilla; sì che, ossa de le mie ossa, e polpe de le mie polpe, abbracciatemi e
basciatemi.
PENO
L'affetto paterno è un membro de l'animo.
BLANDO Se
la onesta memoria di vostra madre, se quella benedetta anima vi vedesse ora,
come vi veggo io, qual beatitudine aggiugnerebbe a la sua? certo la luce de la
vita e lo spirito di questo aere m'è tanto giocondo e grato, quanto posso
basciarvi ed abbracciarvi.
FEDELE
Chi non si diromperebbe nel pianto?
PENO La
dilezion de' figli è sustanzia del cuore de' padri.
BLANDO Se
non che siamo tenuti, et a non ricusare il dono del vivere mentre Iddio ce lo
concede, e non volerlo quando non gli piace che noi viviamo, mi dorrei di non
esser morto ora che le presenti contentezze mi diventavano esequie.
PENO La
religion di questo uomo equipera la sua bontà.
BLANDO
Ma, quando sia, o Cristo, che io, costoro, e chi discenderà di tal seme, aviamo
a non riconoscere i non meno grandi che insperati benefici, che tu gli
largisci, l'ira santa de la tua giustizia perfetta caschi or ora sopra i capi
nostri.
ARMILEO
Mi par veder Talanta: ella è dessa, gìtele incontra, servidori, acciò l'esempio
de' nostri matrimoni la riduca al ben fare.
(Mentre
il Raspa, il Fora et il Branca vanno in verso Talanta, s'acqueta ognuno per un
poco, onde Peno dice:)
PENO
Sempre, in qual si voglia grandezza di riso o di pianto occorre che dopo
alquanto di spazio nasce in coloro, a cui appartengono le passioni del pianto e
del riso, la taciturnità del silenzio, che ora ammutisce le lingue vostre e la
mia.
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