Scena XXIV
TALANTA, PIZIO, ORFINIO, COSTA e ALDELLA con tutti gli altri
personaggi
TALANTA
Noi, Raspa, aviam sentito il tutto, sì che non ti affaticare in contarcelo.
PIZIO Non
ho io avuto giudicio, Orfinio, a venir per voi di nascoso, e menandovi senza
che alcuno abbia pur dato mente al Costa?
ORFINIO
L'ho caro per lo conto di rappacificarmi con Armileo.
COSTA È
possibile che quello sia il moretto e quell'altra la schiava?
ORFINIO I capegli, che il saracino non aveva da
saracina, mi danno tuttavia che pensare.
TALANTA
Non credo che le forme gli potesser far
più simili.
PENO Dite
qualche cosa.
TINCA
Peroché sarà di nostra fama, credito e riputazione, voglio che Talanta abbia
indietro quel tanto che il putto e la putta ci costò.
VERGOLO
Voi parlate con la lingua de la mia volontate.
TINCA
Perché il ritorre le cose donate è atto di meccanico e di plebeo, e non di capitano
e di gentiluomo, voglio anco che ella si rimanga d'Orfinio, con patto che,
venendole bene, si possa sempre servir di noi più che prima; intanto, eccovi
cinquanta scudi in cotal cambio.
TALANTA
Non si poteva aspettar altro da un personaggio tale.
VERGOLO
Dagliene, Fora, altrettanti per me.
FORA
Eccovegli, figlia signora.
TALANTA
Chi è nobile ne fa ritratto.
ORFINIO
Armileo, se il favore amoroso non causasse inconvenienti di peggior sorte, che
lo error da me commesso con voi, non ardirei di chiedervi la vostra amicizia in
dono.
BLANDO
Figli cari!
ARMILEO
Piacemi che per l'avvenire sia fratellanza.
TINCA
Orfinio, il mio messere et io ti lasciamo ogni ragione, che per noi si
pretendeva in Talanta, perché si conviene tanto a la tua gioventù, quanto si
disconveniva a la nostra vecchiaia.
ORFINIO
Per non avere cosa che agguagli sì alta cortesia, ve ne son grato con la
letizia ch'io ho de' vostri contenti.
PIZIO Poi
che il travaglio di questa novella ha tranquillo fine, si può chiamar materia
comica.
FORA Costa
e Branca, oggi tocca a festeggiare a loro, e domane a pettinare a noi.
BRANCA
T'intendo.
BLANDO O
nuora e generi di me, che ho dato in preda del gaudio fine a la sustanzia de le
parole, da che ormai tenete dentro al mio petto quello stesso grado d'amore,
che ci tengono i propri figliuoli, benedicavi Iddio co' frutti de le grazie
sue; et a voi, persone illustri, che vi siete degnati di onorare con l'egregio
de le vostre presenzie i nostri buoni successi, conceda il Signore sempiterna
vita, sempiterna pace, sempiterna lode, sempiterna fama e sempiterna gloria.
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