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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO PRIMO
    • Scena XIV
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Scena XIV

TALANTA e ORFINIO

 

TALANTA Vuoi tu in questo poco di pochettin di spazio, che staremo a rivederci, comandarmi altro?

ORFINIO Io che non son Fedria di Taide, se ben paio, perché anche egli non è di Terenzio, benché sia tenuto, voglio che pensiate di me circa la materia che vi dirò, com'io penserò di voi ne la maniera che udirete.

TALANTA A te sta il dir, fa'.

ORFINIO Io ne l'esilio impostomi da' comandamenti de' vostri preghi, mi vi ridurrò ne la mente in forma viva, e presupponendola voi medesima, vi udirò favellare e vi vedrò risplendere con la propria grazia, che vi veggo e che v'odo al presente, e cosi ripetendo ne la memoria ogni andar di voi, fruirovvi con l'affiggermi del pensamento in figura, come poi debbo fruirvi in presenza.

TALANTA Tu mi fornisci d'accorare con le dolcezze del tuo cuore.

ORFINIO Tornando a me, dico che voglio che vi esercitiate nel continuo considerare, come sia possibile, non ch'io v'osservi, ma ch'io vi abbia promesso così stupenda richiesta; di poi, compresa la perfezion de la mia fortezza, v'ammonisco che la temiate, perocché, avendo potuto nel caso de' tre giorni disporre di se stessa, potrebbe, anco incitata da lo sdegno, dispregiar voi; e con questo vi lascio senza lasciarvi.

TALANTA Io mi parto impressa de' tuoi ricordi.

ORFINIO Udite, udite.

TALANTA Eccomi.

ORFINIO S'io fossi stato troppo lungo, ve ne chieggo perdono, conciossiaché l'azioni de gli amanti sono instruite da l'ozio et esplicate dal tedio.

TALANTA Se t'è di piacere, starò qui fino a domattina.

ORFINIO Ora sì, che posso vantarmi d'amar chi m'ama, e però voglio che mi disponiate in più gran cosa, che non sono l'ore di tre giorni.

TALANTA Non ce n'è veruna maggiore,

ORFINIOpure.

TALANTA Quale?

ORFINIO Il lasciarvi andare, potendo tenervi: dico potere, perché vi piace ch'io possa, e di lasciarvi, perché consentite ch'io vi tenga.

TALANTA Bel rubinetto che avete nel dito piccolo!

ORFINIO Siavene fatto un presente.

TALANTA Diciassette, queto, diciotto, diciannove, venti: non più: e ventuno, se il putto, ch'aviam sentito non gridava: e sedici, le sonavano senza mia saputa.

ORFINIO Or su andate.

TALANTA A Dio.

ORFINIO Una mezza parolina.

TALANTA Dilla pur intiera.

ORFINIO Non voglio altro.

TALANTA Che bella medaglia!

ORFINIO L'Anichino la fece.

TALANTA Ne avrò una o morrò.

ORFINIO Staccatela, ch'ella è vostra.

TALANTA La volontà mi ci trasporta.

 

 




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