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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO SECONDO
    • Scena XI
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Scena XI

ORFINIO solo

 

E che debbo io servar fede a donna infedele? debbo io non tor per forza ciò che mi usurpa per violenza? benché la colpa non è di lei, che esercita l'uffizio de la sua natura, esperimentando ogni sorte di crudeltà sopra di me, ma d'Armileo, che senza aver punto di rispetto e l'essere Talanta impresa mia, l'ha messa in su i salti, con la dimostrazione del suo dotarla; onde mi risolvo, o che egli attenda ad altro, o che si ammazzi meco; ma voglio prima, ch'io venga a l'armi, fargliene motto, e perché questa è la sua porta, ci vo' picchiar di mia mano: tic, toc, tac.

 

 




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