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Pietro Aretino La Talanta IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XIV BIFFA famiglio di Armileo, ALDELLA e TALANTA
BIFFA Il messere vuol che io vada a contare a Talanta la questione che egli ha fatta con Orfinio, e m'ha detto ch'io ci aggiunga, credendosi d'acquistar seco credito, essendo bravo, come le malandrine facessino quel conto de la vita d'altri, che esse fanno de la roba; ma io veggo Aldella in su la porta. ALDELLA Venite giù, che ecco il Biffa. ALDELLA Che vuol dir tanta fretta? TALANTA Eccomi qui. BIFFA Il mio signore et il vostro Orfinio, che han fatto a coltellate forse due ore, onde si son date un monte di ferite, tal che il parentado è tutto in arme. TALANTA Ah, ah, ah! BIFFA Adunque voi fate che gli uomini si taglino a pezzi insieme, e poi ve ne ridete? TALANTA Che importa a me s'essi son matti? e che colpa hanno le mie bellezze de le lor gelosie? staria fresco il vino, se quegli che se ne guastano, volessero esser rifatti da lui. BIFFA Un traditore è chi s'impaccia con voi altre. TALANTA Se messer Paolo qui da Roma ci fosse, guarrebbe in un tratto. TALANTA Non accadeva che Armileo combattesse, per me, che son sua. TALANTA Non gli mando de le pezze per le piaghe, perché le camisce de le donne le marciscono. BIFFA Dio ne scampi ogni fedel cristiano! TALANTA Confortalo da mia parte. BIFFA Veggo il Costa d'Orfinio, onde, per non lo 'ncontrare, me ne entrarò in casa per la porta che riesce in questa altra via.
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