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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO TERZO
    • Scena XVIII
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Scena XVIII

FORA Solo

 

Io stupisco, io rinasco, e quanto più tocco la verità, manco mi par da credere che il Saracino sia femina, e sorella de la Schiava, che è maschio; oltra di questo, mi maraviglio e mi trasecolo che M. Marchetto dimostri la fede che egli pone in me; che certo gli son diventato affezionato di cuore, e mi parrebbe esser felice, spargendo il sangue in suo benefizio. Ecco che m'ha data la borsa, che tanto è, come m'avesse posto in mano l'animo, avvenga che i denari sempre furono, sempre sieno e sempre saranno la mente altrui; ma benché il buon giovane nel darmela m'abbia detto, spendi, godi e tresca, son per pigliar sicurtà di dieci ducati per un terzo d'ora, e non più: e questa mercanzia da me pensata è solo per dimostrare al Costa, che ne vuol fare un'altra, ma innanzi che io lo vada a trovare, voglio vedere se il robbone che io ho portato a ricucire al mastro, sia acconcio. Fatto questo, mi trasferirò dinanzi a la posada di Talanta, tentando col cenno datomi di far venir via la putta; ma la fantesca, che viene in qua, mi simiglia quella che suole spesso spesso farsi vedere in su le finestre del Capitano; ella è essa, per Dio: certo sarà buono che io spii ciò che ella va anfanando.

 

 




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