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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO QUINTO
    • Scena XIV
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Scena XIV

FORA e TALANTA ascosa con Aldella e PIZIO

 

FORA Tre persone hanno avuto a sbasire in un tratto.

TALANTA Quistione, quistione!

FORA Perché dico io tre, essendo state sei?

TALANTA Una frotta n'è ita a spasso.

FORA Quel compagno che io ho menato meco, Lucilla ed Antino sono stati per ispirare di allegrezza, e Marmilia, Stellina e Marchetto di paura.

TALANTA Che fagiolata conta costui?

FORA Un miracolo mi è paruto, poi che la polvere mescolata con l'acqua in due lavatine, ha fatto rimaner di neve il moro.

TALANTA Incantesimi.

FORA Due Carubini paiono il fratellino e la sorelletta, onde Fedele, che ne gode ad ogni parola, diluvia giù le lagrime.

TALANTA Non la intendo.

FORA Teme Stellina, trema Marmilia, e smania Marchetto.

TALANTA Un boccale ne ha tracannato.

FORA Ecco i danari che se ne porta quella, et ecco i ducati che si trafugò questo; l'una parte e l'altra gli restituisce è per mio mezzo, sì che non si dubiti più del mio esser troppo buono a non truccar con essi per la tal cosa.

TALANTA Cappe! le borse piene.

FORA Vado a casa d'Armileo, perché i padroni sono ivi, e perché egli adatti le cose.

TALANTA Non so venirne a capo.

FORA Veggo sua signoria.

TALANTA Andiamogli presso senza strepito.

 

 




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