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Pietro Aretino
La Talanta

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  • ATTO SECONDO
    • Scena IV
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Scena IV

PIZIO solo

 

È possibile che sì elegante gentiluomo, come è Orfinio, sia cotanto immerso in costei, che non pensi mai ad altro? ma che ne può far egli, se il mele, il zuccaro e la manna, che unge, condisce e confetta i gesti, le voci e le parole de le cortigiane, è il veleno, il napello e l'arsenico, che guasta, corrompe et uccide i meschini, i semplici e gl'insensati, che le seguitano, che le sopportano e che gli credono? Ma ecco il Branca ch'esce di casa del Capitano con la schiava; o che bella vita, che boccuccia ridente, che occhi accesi! forse che le sue treccie son bionde per artificio; so che le misture non han che fare coi colori che gli fiammeggiano nel viso; insomma la indole de la sua mansuetudine aggiugne grazia a la sua vaghezza; ma perché costui che la mena, parla, voglio ascoltar quel che dice.

 

 




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