Scena XV

COSTA, ALDELLA e TALANTA

COSTA. Subito ch'io l'ho visto, mi sono indovinato di ciò che è intervenuto al padrone, ma queste cose, accascano in amore; ora egli mi manda ad avvisar la signora del caso; potria essere ogni cosa, ma ch'io creda che ella gettasse una lagrima, se ben morisse, no.

ALDELLA Ecco a noi.

TALANTA O il nostro Costa.

COSTA Ve lo vorrei dire, e non ve lo vorrei dire.

TALANTA Fatti di buon animo.

COSTA Il Romanesco...

TALANTA Che ha?

COSTA Poco fa mo mo, testé testé assaltò Orfinio con superchieria, benché ne ha più avute che date.

TALANTA Non ci sto forte.

COSTA Egli è il Vangelo.

TALANTA Moia, disse la Venezianella.

COSTA A fe' di reale uomo.

TALANTA Non è da credere chi il mio Orfinio facesse di simili sbriccarie, e son certa che egli non attende ad altro, che ad avermi ne la immaginazione, nel modo che mi promesse, come ancor io non faccio, se non pensare di lui; tal che egli ode fino al mio dirti che il senno suo non si lascia metter suso da gli scandali.

COSTA Io vi dico che egli è pieno di tagli e di punte.

TALANTA Egli mi vorrebbe fornir d'accorar per via di cotal fanfaluga, per parergli poco la passione che io pato, pensando ai dì che io debbo starmene senza.

ALDELLA Guardate, padrona, con che astuzia costoro vi vorrian far corriva.

TALANTA Io, per me, non son di quelle che si ringrandiscano e si pavoneggino, mentre sentono fulminar le spade per loro amore, e tanto godano, quanto veggono stroppiar la gente. Certo che a me piacciono le persone riposate, e mi ingrasso ne lo scorgere la pace tra i miei amici; sì che raccomandami a Orfinio, e diragli che io ho caro che si pigli spasso de le simplicità de la sua serva.

COSTA S'io lo trovo vivo, gli farò l'ambasciata.

ALDELLA Io chiudo la porta, Costa.

COSTA Chiuder vi si possa la via del pane, Arpie! per Dio, che la voglia che costei ha, che non sia ciò che le ho detto, non gnele lascia credere. Or io vado a riferir le ciancie al padrone, ancor che non sappi dove me lo trovare.