Parte, Capitolo

 1      I,     II|         Per la qual cosa Antonio, avvegnachè debole per la vecchiezza,
 2      I,     II|       deboli, mossesi per andare, avvegnachè non sapesse lo luogo 
 3      I,     II|          seguitava la sua andata, avvegnachè non trovasse se non bestie
 4      I,     II|       quale Antonio seguitandola, avvegnachè quasi nulla veder potesse
 5      I,     II|     salutaronsi per proprii nomi, avvegnachè mai innanzi lo nome l'uno
 6     II,      I|           e sì graziosamente che, avvegnachè tutti quasi già avanzasse
 7     II,    VII|        anima in alcuna falsitade, avvegnachè di questo nullo cristiano
 8     II,     IX|       necessità mangiava un poco, avvegnachè con vergogna, per soddisfare
 9     II,    XII|    solitudine del predetto monte, avvegnachè non potesse tenere la solitudine,
10     II,    XII|          non duri in sino a sera, avvegnachè simigliantemente ogni altro
11     II,   XIII|      venuta e molte altre cose; e avvegnachè la via fosse molto lunga
12     II,    XIV|   manifestare e a me fu detto: ma avvegnachè molto sieno grandi quelli
13     II,     XV| maravigliandosi e bene edificati, avvegnachè vinti, si partirono. Non
14     II,     XV|       salutandolo si partirono, e avvegnachè la fede non volessono ricevere,
15     II,  XVIII|        Antonio; la vita del quale avvegnachè insufficientemente sia qui
16     II,  XVIII|         forza dell'andare, e che, avvegnachè non fosse nominato  per
17    III,      I|       fervente che avea dentro. E avvegnachè sì per l'etade e sì per
18    III,     IV|           terra. Della qual cosa, avvegnachè tutti gli altri gridassero
19    III,      V|           incominciò a fremire, e avvegnachè non sapesse in prima niente
20    III,      V|          promettendogli Ilarione, avvegnachè malvolentieri, di visitarlo,
21    III,     IX|          monastero della terra. E avvegnachè tanto fosse stato sotterra,
22    III,     IX|       virtù d'Ilarione; perocchè, avvegnachè in quel luogo ove era lo
23     IV,      I|           mperadore, e così fu. E avvegnachè tanta grazia di profezia
24     IV,      I|          orando impetrato da Dio (avvegnachè io sia peccatore) sanitade
25     IV,     II|   discepoli, e fare grande onore, avvegnachè di  fosse tanto negligente
26     IV,     II|     ammaestrati da lui, perocchè, avvegnachè molte grandi cose avessimo
27     IV,      V|         altezza della perfezione, avvegnachè egli ancora non lo vedesse
28     IV,      V|         sua colpa, ma pur mangiò, avvegnachè con dolore. Il terzo 
29     IV,      V|         compiute le sue orazioni, avvegnachè male, entrando nella spelonca
30     IV,      V|           preso che ebbe il cibo, avvegnachè non quale  quanto solea,
31     IV,     VI|          e senza impedimento. Che avvegnachè siano da commendare quelli
32      V        |       Cotal cosa non feci io mai, avvegnachè secondochè io credo che
33    VII        |         secondo il suo dimando. E avvegnachè da nullo avesse udito chi
34     IX        |          nome Serapione, lo quale avvegnachè fosse pieno d'ogni virtù,
35      X        |          tutto in tutti Cristo. E avvegnachè fosse molto povero, nientemeno
36     XI        |        per parole gli confortava, avvegnachè spesso mormorassono e lamentassersi,
37    XII,      I|          consentire a matrimonio, avvegnachè fosse ancora molto giovane;
38    XII,      I|     lusinghevoli parole: il quale avvegnachè in prima si scusasse e non
39    XII,      I|       potea alla fede convertire, avvegnachè molti preti e diaconi e
40    XII,     IV|         non ti disperare; perchè, avvegnachè i tuoi peccati sieno grandi,
41   XIII        |      diligentemente, intanto che, avvegnachè io la tenessi con meco sempre,
42   XIII        |       molto sotterra, nella quale avvegnachè temessimo entrare per le
43    XIV,      I|         Eufrosina:~ ~"Signor mio, avvegnachè lo mio padre sia cristiano
44    XIV,     II|       cosa, come io già ti dissi, avvegnachè peccatore e indegno, spesse
45    XIV,     II|         Iddio. E frate Ismeraldo, avvegnachè non avesse bisogno di stare
46    XVI,      I|  provocato a visitarci e vederci, avvegnachè siamo imperfetti; statti
47    XVI,      I|          silenzio, sicchè Zozima, avvegnachè vedesse menare le labbra,
48    XVI,      I|          sono femmina peccatrice, avvegnachè battezzata, e non è in me
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