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                    grassetto = Testo principale
     Parte, Capitologrigio = Testo di commento

1 XI | nel lago de' lioni, per Abacuch profeta, portandolo l'angelo".~ ~ 2 XIV, II| corpo nel monimento degli abati, dande laude e grazia a 3 I, I| ispirato da Dio, lo quale non abbandona li suoi cavalieri, non avendo 4 XI | Frontonio~ ~Di S. Frontonio, che abbandonando e lasciando lo monasterio 5 XVI, II| Santissima Madre di Dio, non mi abbandonare, ma abbi guardia di me, 6 XIII | scongiurandomi ch'io non lo abbandonassi, io misero, come ostinato 7 II, XV| inaurati sono già distrutti e abbandonati, e la dottrina di Cristo, 8 XI | Non vi lascerò o non vi abbandonerò'. Nutrichici dunque lo nostro 9 XVI, II| tuoi servi; lo quale non abbandoni quelli che ti vanno cercando".~ ~ 10 II, VI| abbiamo pur a tacere, e abbiamgli vinti. Se c'inducono a digiunare, 11 II, V| dipende dal nostro arbitrio, e abbiamone naturalmente quasi un seme 12 XV | fare ch'io non mi dolga e abbiane pensiero. E non volle manifestare 13 VIII | a modo di fanciullo, e abbiavi alquanti segni di porpora 14 X | misericordia di quello che abbonda loro. Vidi anche e cognobbi 15 II, I| virtù massimamente ciascuno abbondasse. E per questo modo ciascuno 16 I, II| entrando dentro Antonio, abbracciandosi con Paolo, salutaronsi per 17 II, XVIII| piagnere e a lacrimare, ed abbracciavanlo con grande amore. E Antonio 18 VIII | quel luogo che si chiamava Abenen, lo quale aveva nome Pacomio, 19 I, II| e disse:~ ~"In che parte abita questo servo di Dio che 20 II, XIV| perciocchè le demonia le quali abitano in questo aere, come dice 21 III, VI| onde attenuati di fame gli abitatori della contrada, ispiando 22 I, III| carissimo, ch'io seppi che tu abitavi in queste contrade e che 23 V | assunto, perciocchè egli abiterà nel tuo palagio".~ ~E avendo 24 XII, III| quale se' senza peccato, e abiti ne' tuoi santi, e solo se' 25 II, XVI| disse: Lo mio altare fia in abominazione".~ ~Dipo' la quale visione 26 X | altro d'Egitto ch'ebbe nome Abramo, lo quale molto aspra e 27 IV, I| essendo per volontà di Dio accecata per infermitade, pregò il 28 I, IV| benedizione come tu sai".~ ~E accennando colla mano che si partissono, 29 II, III| amico che l'avea qui recato, accennógli pianamente e pregollo che, 30 XVI, I| terra ringraziando Iddio e accettando lo stallo, e orò alquanto; 31 II, VI| infermi, e l'anima ne diventi accidiosa e torni addietro. Ma veramente 32 II, XVII| perciocchè al suo parlare l'accidioso e melanconico diventava 33 IV, III| cuore, che 'l misero monaco acciecò e consentì in medesimo 34 | acciocch' 35 XII, I| Amen".~ ~Allora egli, accomiatandogli, pregolli che non gli facessono 36 XIV, II| ricevette alcuna consolazione, e accomiatandosi dall'abate e da' frati tornossero 37 XIV, II| terminò lo suo parlare e accomiatò Panuzio; ma, partendosi, 38 III, V| alquanto gli benedisse, e accomiatógli tutti, ritenendo quello 39 I, IV| parti e non ti se' da me accommiatato? o Paolo, perchè mi lasci? 40 IV, V| riconoscendo la sua colpa, accommiatossi da quelli frati, e correndo 41 XIII | venni a queste contrade e accompagna'mi con questi altri romiti 42 II, XIV| tornando egli al monte, accompagnandolo grande gente, quando voleva 43 XIII | figliuolo morto di casa, e accompagnandomi alquanto diceva: 'Veggioti, 44 II, XIII| presumendo, e renunziando d'accompagnarla insino a lui, vennero quelli 45 VI | gli piace, o vive solo, o accompagnato; da' quali con gran caritade 46 II, X| costanti, rallegravasi, e accompagnavali insino al luogo del martirio 47 XVI, III| piedi come si sogliono acconciare i morti. E vedendo questo 48 II, III| E dette queste parole, e acconsentendogli tutti gli spiriti maligni, 49 XIV, I| indugiare di maritarla, acconsentígli e disposò la figliuola sua 50 XVI, II| sapendo dove s'andassono, accostaimi ad uno e domandailo dove 51 II, XI| mercatanzia. Alli quali accostandosi Antonio, pregavagli che 52 III, I| la fallacia degl'idoli, accostossi ai fedeli cristiani; e fuggendo 53 II, VIII| che sono nimici, li quali accrescono la paura e la confusione 54 IV, V| parole, ringraziando lui e accusando ; e d'allora innanzi tutto 55 I, I| modo, per lo grandissimo e acerbo dolore ch'ebbe in precidersi, 56 III, V| che non solea, e diventò aceto; e tutto questo Ilarione 57 IV, IV| li pericoli del cadere, e acquistare la divina grazia, e venire 58 VII | profferiva a farli ciò che addimandasse, purchè egli non si partisse; 59 XVI, II| impetrerebbemi la grazia ch'io le addimandava, levaimi di quel luogo dove 60 XIV, II| impetrare da Dio quello che addimandavano, chiamò Panuzio e dissegli:~ ~" 61 IV, II| amico donerà ciò che gli addimanderà, e tutti li Santi angeli 62 II, IX| vi apparisce, arditamente addimandiate chi sia e onde e a che sia 63 XIV, II| maggiormente nulla cosa è addivenuta alla tua figliuola senza 64 I, III| Sai che non dèi pure addomandare, e cercare il vantaggio 65 XIV, I| gentile uomo, il quale gliele addomandava per un suo figliuolo, considerando 66 XVI, II| quella rispuose:~ ~"Tu m'addomandi di cosa, abate Zozima, che 67 XVI, I| panno vecchio ch'egli avea addotto e volgendosi la faccia addietro 68 XIV, II| monistero, pregoti che tu adempi quello che io promessi; 69 XIV, II| Iddio che ti dia pazienza e adempia lo tuo desiderio e di te 70 XV | penitenzia. Allora l'abate adirato, credendo veramente che 71 IX | si serbò occultamente, e adoperandovisi la divina grazia, tanto 72 XII, I| Ecco istandoti tu in cella adoperi pure la salute tua, ma quivi 73 II, XVI| tenevano la perfetta fede adorando Cristo, e poi gli cominciò 74 XVI, I| rispondendo gittossi in terra adorandola e domandandola ch'ella in 75 I, II| ingannati per varii errori adorano per Dii e chiamano fauni, 76 XIII | schiavi d'inchinare e d'adorargli. Quivi imparai ad andare 77 XVI, III| vedendo, gittossi in terra per adorarla; ma ella vietandolo disse:~ ~" 78 II, VIII| Cristo, l'induceva che l'adorasse; lo quale Cristo cacciò, 79 III, V| piagnendo gli pregava che adorassero Iddio vivo e non le pietre: 80 XVI, II| contrizione; e quando io mi parti' adorata la Croce del tempio, era 81 XVI, II| grande agio ebbi veduto e adorato lo legno della Croce, e 82 XVI, II| salutifero legno della Croce e adoratolo, se tu me lo permetti, rinunzierò 83 II, VII| risposta per gl'idoli ai loro adoratori, delle cose future, e sono 84 XII, I| coltura degl'idoli conoscano e adorino te solo begnissimo Iddio 85 XII, IV| inchinandosegli in terra, adorollo e fecegli riverenza e ringraziollo 86 III, VII| essendo già nel mezzo del mare Adriatico, un giovane figliuolo del 87 II, XV| recitano che furono uomini adulteri e pieni di molti laidissimi 88 II, XV| pregovi, delle insidie, adulterii e omicidii de' vostri Iddii, 89 XII, I| un giorno vedendone molti adunati, Abraam incominciógli a 90 II, XV| salvatico, ma tutto giocondo e affabile e grazioso e discreto in 91 II, XVI| Antonio; lo quale per la sua affabilità e benigna ricevuta che faceva 92 XII, III| in tedio, ma sempre, come affamato e assetato di giustizia 93 IV, V| immaginazione, come se fosse a mal affare con una femmina, e così 94 XVI, III| dura; e pure isforzandosi e affaticandosi per poter cavare, poichè 95 II, IX| con carne fragile; non ti affaticare dunque tanto che tu infermi".~ ~ 96 III, II| sforzasse con più studio d'affaticarsi, quando gli altri comunemente 97 II, III| se non potete, perchè v'affaticate in vano? Lo segno della 98 V | dignissima anima, or perchè t'affatichi in queste cose terrene, 99 IV, II| a tutti li desiderii ed affetti mondani e ad ogni vizio 100 XIII | tempo fuggì; ma non però affidandoci, incontanente fuggimmo fuori, 101 XIII | come suora, ma non però affidandolemi come suora. Queste cose 102 XVI, III| diserto avea veduta; ma pure affidandosi fece il segno della croce 103 XI | solitudine la cura di noi e affidianci alla sua promissione che 104 II, II| digiunando e in molti modi affliggendo. Lo nimico gli facea apparire 105 XV | giacea in terra piangendo e affliggendosi come se veramente avesse 106 XV | incominciaronla molto a affliggerla e dimandarla di cui era 107 III, II| digiunare; e in tanto s'afflisse di fatiche e di digiuni 108 XV | petto per le ingiurie e afflizioni che fatte gli aveano; e 109 II, V| la mala volontade non lo affogasse. Veggiamo che gli uomini 110 II, XII| gli uomini e 'l cammello affogavano di sete, e cercando d'intorno 111 II, XVIII| vedendo li frati che egli s'affrettava di tornare al suo romitorio, 112 II, XVIII| per quello monte di fuori, affrettossi di tornare al suo abitacolo 113 III, VI| castello che si chiamava Afrodito, nel qual luogo conducendo 114 III, VI| santo. Ed essendo Ilarione a Afroditon dipo' le predette cose, 115 XI | tutte queste cose vi saranno aggiunte'. Se dunque lo nostro desiderio 116 III, IV| che stette con Ilarione, aggiurato, anzi sforzato da lui per 117 II, V| passioni di questa vita a agguagliarsi alla gloria che se ne riceve, 118 II, V| e spazio di questa vita agguagliato all'eternità è meno che 119 II, VI| e discoprire li suoi agguati, e imperò è da spregiare, 120 XVI, III| mansuetamente come fusse uno agnello; e Zozima tornò al suo monistero 121 XVI, III| furare; dimostrami questo tuo agnolo, del quale il secolo non 122 II, II| chi 'l sentia in questa agonia, ch'egli visibilmente pugnasse 123 III, IV| una città, che si chiamava Ailar, la quale è presso al mare 124 XIII | Istiamo qui, se Iddio ci aiuta, camperemo qui; se ci dispregia 125 XVI, II| i peccatori a penitenza. Aiutami, Madre di Dio, perciocch' 126 XV | non vai tu co' frati ad aiutargli col carro? E quegli umilmente 127 I, I| non avendo altro rimedio d'aiutarsi, mordendosi la lingua, sì 128 II, XVIII| scandalizzandosi perchè gli vedessero aiutati da' principi del secolo, 129 II, II| Iddio essendo mio lume e mio aiutatore, farommi beffe di te e d' 130 II, II| uomo che ha carne e sangue. Aiutava lo Signore Iddio lo suo 131 XIV, I| tue orazioni, che col suo ajuto io farò secondo lo tuo consiglio".~ ~ 132 XV | frate Marino, lo quale ci è albergato più notti, mi sforzò e di 133 IV, II| Cristo nel Vangelio, che l'albero buono non può fare rei frutti, 134 I, IV| non cade pure una fronde d'albore, non pure una passera si 135 VII | Vita di S. Eulogio Alessandrino~ ~Di Eulogio, lo quale prese 136 XVI, II| vedendo Zozima ch'ella gli allegava la Scrittura, maravigliossi 137 XII, IV| con seco. Ed entrando egli allegramente, puosesi a sedere in su ' 138 III, VII| Ilarione ringraziandolo e allegrandosi della sua povertade, rimase 139 II, XVI| brieve dovea avere fine e allentarsi la persecuzione, consolò 140 IV, II| quelli che 'l visitano, allenti lo rigore della sua astinenzia, 141 XIII | d'andare molto addentro, allogammoci in un luogo dalla mano sinistra, 142 III, IX| vennero incontro, sì lo allogò e ripuose in un antico monastero 143 III, III| sputolle negli occhi e fu alluminata, seguitando in ciò lo suo 144 III, III| Cristo, lo quale collo sputo alluminò lo cieco nato. Stando un 145 XII, IV| parole. E poi Abraam diede alquanta pecunia all'oste e disse:~ ~" 146 VI | luoghi e cantano l'officioaltamente e bene che veramente chi 147 | altr' 148 VI | veramente chi vi venisse d'altronde e udisse tante e sì varie 149 | altrove 150 XIII | a certe religiose donne, amandola come suora, ma non però 151 V | quella mi rispuose molto amaricata. Non ti curare di sapere 152 IV, I| loro opere e studiati d'amarle e di seguitarle, perocchè 153 II, XIV| possiate resistere in quel amaro del giudizio e della morte; 154 XIII | credettile e consolaimi e amavala molto più che moglie; tuttavia, 155 I, IV| aurati? Come non cessa l'ambizione e la vanità, almeno a tempo 156 XVI, I| lagrime e sempre correndo, amendue pervennono ad una ripa d' 157 I, I| vermiglie sotto arbuscelli amenissimi, li quali uno venterello 158 XII, III| Iddio, lo quale a noi, che l'amiamo, t'ha sottoposto e dataci 159 II, V| ci diede: e secondochè ci ammaestra san Giovanni Battista, dirizziamo 160 IV, V| fece loro un bel sermone; ammaestrandoli secondochè l'aveano dimandato, 161 III, V| dare loro consolazione, e ammaestrargli per esemplo e per dottrina, 162 XIV, I| gli altri santi frati l'ammaestrassono e benedicessono. E poi in 163 XII, I| esponea loro le Scritture e ammaestravagli del regno di Dio e de' gaudi 164 XII, IV| Saltero e altre Scritture e ammaestravala della via di Dio; e quella, 165 XVI, I| Ispirito Santo ci sazierà e ammaestrerà tutti quanti quel buon pastore 166 XIV, I| buona; e priegoti che l'ammaestri che via abbia a tenere".~ ~ 167 II, VI| anche si conviene che ci ammaestriamo insieme secondo la esperienza 168 VIII | sono per questo diserto e ammaestrigli secondo la regola che io 169 IV, I| alquanti santi monaci che l'ammaestrino della via di Dio".~ ~E tornando 170 XII, IV| Capitolo IV~ ~Come ammaestrò una sua nipote e convertilla, 171 III, V| liberò una giovane che era ammaliata e impazzava d'amore, e d' 172 II, XII| trovate in voi alcun difetto, ammendatelo e punitelo; e se vi sentite 173 VII | contristato o fatto difetto, e ammenderommi e farò meglio".~ ~Al quale 174 IV, V| correggo io altrui e me non ammendo? fa, misero, fa quello che 175 V | vita. Ed essendo da lui ammestrato diligentemente nella via 176 VII | Eulogio e a quell'infermo, ammonígli che non si partissero l' 177 I, II| era migliore di lui, ed ammonillo che 'l dovesse andare a 178 II, XVI| Cristo, e poi gli cominciò ad ammonire che non insuperbissero per 179 VIII | inestimabilmente misericordioso e amoroso al prossimo. A costui, sedendo 180 III, I| giudicio che Iddio mandò ad Anania e Safira, i quali infedelmente 181 III, III| compagnia d'alquanti servi e ancelle, e umilmente in su un asinello 182 XVI, III| Nunc dimittis, Domine, ancillam tuam, secundum verbum tuum 183 XIV, II| domandando li servi e l'ancille tutte che fosse di Eufrosina, 184 I, I| qual cosa Paolo vi trovò ancudini e martelli da quel mestiere. 185 XIII | mirabile amore di carità, anda'mene a costui, e curiosamente 186 XII, I| mentre che si edificava, andaga egli cercando gl'idoli della 187 IV, II| Sette compagni fummo che andammo a lui, e poichè c'ebbe ricevuti 188 III, VI| andare, e in quel giorno, andandogli dietro molta turba, giunse 189 XII, IV| Meglio è di qui fuggirmi e andarmi in altro paese, dove nullo 190 II, XIV| prendere e impedire che non andassero, e quelli che pigliava, 191 XVI, II| pellegrini; e non sapendo dove s'andassono, accostaimi ad uno e domandailo 192 II, IV| diceva:~ ~"Segnatevi, e andatevi sicuramente, che il nimico 193 XIII | perfettamente, e che l'uomo ch'è andato a Cristo, può essere morto, 194 XIII | e massimamente la notte andavamo, sì per paura dei ladroni 195 VII | gigante, erano giuste che andavansene al cielo; ma quelle ch'egli 196 II, XI| disse quella voce:~ ~"Se tu anderai in Tebaida, o in altri luoghi 197 II, X| lasciando il suo monastero:~ ~"Andiamo, disse a certi suoi discepoli, 198 XII, IV| Ista', su, figliuola mia, e andiancene alla cella nostra".~ ~E 199 V | udimmo che essendo di vita angelica per la grande puritade, 200 IV, III| ismarrita e molto stanca e angosciosa, giunse alla spelonca di 201 XIII | buon servigio, e per meglio animarmi a ben fare ed essere sollecito 202 II, XV| credendovi la verace luce annebbiare per le vostre tenebrose 203 II, XV| signori viene meno, ed è già annichilata, pognamo che giammai da 204 II, XVIII| Cristo la loro potenzia è annichilita, sicchè non sono da temere. 205 XIV, I| Dio per lei. E venendo l'anniversario dell'ordinazione dell'abate 206 XVI, I| parole, e non avere rendite annuali, sollecitudini di cose 207 III, VI| egli più vile si reputava e annullava. Venivano a lui vescovi 208 II, VIII| angiolo Gabriello, lo quale annunziando a Maria la incarnazione 209 IV, VI| giorni vennero alcuni frati e annunziaronci come Giovanni era passato 210 XV | questa vita. Ed essendo annunziata la sua morte de' frati all' 211 II, IX| li riprendea e cacciava; annunziavanmi quando dovea traboccare 212 III, IV| certe carrette, come s'usava anticamente, con un pagano idolatro 213 I, I| luoghi alquanti abitacoli antichissimi, ne' quali secondochè si 214 III, IX| trovovvi anche quasi un tempio antichissimo e disfatto, del quale, secondochè 215 II, XIV| ch'egli erano precessori d'Anticristo, e poi predicò e confessò 216 II, VI| acciocchè, tutti i loro inganni antiveggendo, contra tutti, come e quando 217 VII | quella medesima notte che Antoniò parlò ad Eulogio, e mandolne 218 II, II| di non avere fatto nulla, aoperavaarditamente e con tanta 219 XIV, I| giorno chiamò l'abate, e apersegli lo suo desiderio, e pregollo 220 III, IX| parlava e diceva con gli occhi aperti:~ ~"Esci di questa carcere, 221 II, XVI| questa loro dottrina non è apostolica, anzi è diabolica e bestiale, 222 II, VIII| confortando le Marie. Ma quando appaiono gli mali angioli, vengono 223 XIII | grandissimi, li quali uccisi, e apparecchiai la carne per portare per 224 XIV, I| maestro, e comandògli che gli apparecchiasse una cella solitaria; e Agapito 225 IV, IV| altro luogo che quello che t'apparecchiasti per li tuoi peccati, avere 226 VIII | aurora ponevano le mense e apparecchiavano li cibi, e poi in sulla 227 IV, IV| Tornati a godere, e noi t'apparecchieremo e faremoti avere ogni diletto 228 VII | Eulogio con grande umiltà gli apparecchiò della carne e diegliene. 229 II, VI| o minacci, o quantunque apparisca rilucente o laido, perocchè 230 II, VIII| voleri. Quando dunque ci appariscono gli angeli, se dopo il timore 231 I, II| questa cosa che gli era apparita. E andando così pensando, 232 VIII | dissegli:~ ~"In tutto ciò che s'appartiene al tuo proponimento, sappi 233 XVI, I| sappia".~ ~E pensando così, apparvegli un santo Padre, e dissegli:~ ~" 234 II, VIII| medesimo fecero gli angeli che apparvero al sepolcro confortando 235 II, XV| mortale, conciossiacosachè voi appelliate Iddii gl'idoli in forma 236 III, VI| molte persecuzioni, e poi appiattando e riponendo quelle cose 237 II, XII| lo negare ed escusare e appiattare li peccati raddoppiava la 238 II, XIII| giovanetto indemoniato, che era appiattato nella sentina, e cominciò 239 XIV, I| che mi faccia a che m'appigli: tutta la notte precedente 240 III, VI| di molti frati che a me s'appoggiano, sono costretto di ricevere 241 XVI, I| il tuo, il quale se vuoi apprendere, esci fuori di queste tue 242 I, II| vegghiato in orazione, già appressandosi al , vide una lupa appiè 243 XVI, II| alla porta del tempio, e appressimandosi l'ora quando si dovea mostrare 244 XII, III| sì gli entrò in cella e, approssimandosegli, si sforzava di versare 245 II, IV| Per la qual cosa Antonio, approssimandosi all'uscio, li confortava, 246 XI | ed ecco che i cammelli s'approssimarono alla casa e furono sentiti 247 II, XI| da ora innanzi qua non vi approssimiate".~ ~E da quell'ora innanzi 248 IV, II| cui Iddio elegge, quegli è approvato. Proprio dunque è del monaco 249 XVI, II| cagione questo m'avvenisse. E aprendomi Iddio lo cuore, conobbi, 250 I, II| trovato; picchio, acciocchè m'apri; e se questo non mi concedi, 251 XII, IV| secondochè insieme ordinarono, aprì l'uscio della sua cella 252 XVI, III| comandamento del mese d'aprile passai di questa vita".~ ~ 253 II, III| tetto, parvegli, che si aprisse, e cacciate le tenebre vide 254 I, I| palma, la quale per una apritura del monte verso 'l cielo 255 XVI, I| stava sempre chiusa e non si apriva senza grande cagione; perocchè 256 III, IX| altissimo, e circondato d'arbori, e che v'era un orticello 257 XIII | Saracini in su' cammelli con archi e saette correndo e arrecando 258 II, VI| già veduto, con gli occhi ardenti, uscendogli grande fiamma 259 XII, IV| finestra per divino giudicio, e arderebbemi. Meglio è di qui fuggirmi 260 III, IV| licenzia dallo imperadore d'arderlo; ed ebberla da Giuliano 261 XII, III| matta dove solea giacere ardesse; allora egli stando sicuro, 262 IV, II| sì poca virtù che non m'ardisco d'uscire fuori di casa: 263 II, XI| ora innanzi non furono mai ardite di venirvi più. E standosi 264 III, VI| quale quella terra secca e arenosa, poichè fu ben bagnata e 265 IV, III| ferito e mal disposto, non argomentandosi a resistere, incominciò 266 II, XV| vostre fallaci scienze e argomentazioni hanno avuto poco valore, 267 IV, V| valore di resistere e ogni argomento di gridare a Dio e d'orare 268 VII | lusinghe e questa vita aspra e arida; io voglio della carne".~ ~ 269 III, VI| di sopra, che aveva nome Aristanete, già morto il primo marito, 270 III, III| gentildonna che avea nome Aristenete, tornando col marito e con 271 II, IX| faccia e doni?".~ ~Allora io armandomi tutto col segno della croce, 272 II, I| qual fatto avea quasi un armario delle Scritture sante. Sì 273 II, II| e imaginazioni Antonio, armatosi del segno della croce e 274 II, XIV| ammoniva, e diceva: "Prendete l'armatura di Dio, acciocchè possiate 275 II, VI| e quando fa bisogno, ci armiamo, prendendo il gonfalone 276 I, II| cosa spaventandosi Antonio, armossi del segno della croce e 277 IX | spese e che alcuni suoi arnesi avesse raccomandati ad alcuni 278 III, V| questo giovane che quasi arrabbiando si levava di capo ogni cosa; 279 XIII | archi e saette correndo e arrecando contro a noi, ed erano quasi 280 II, III| suo amico, lo quale solea arrecare da mangiare, per visitarlo 281 III, VI| aspettando quegli che egli s'arrendesse ai loro prieghi, ed egli 282 II, X| confortavagli che non s'arrendessero al tiranno, eziandio in 283 III, VIII| di tutto il popolo sì l'arse. Per la qual cosa vedendosi 284 II, XV| medico, allo scrittore o all'artefice, desse alla medicina, alla 285 II, XV| cristiani, fu trovata per artificio e ingegno umano. A quelli 286 II, XV| gloria della Resurrezione e l'Ascensione e la virtù di sanare gl' 287 III, II| immaginandosi che Iddio l'ascoltasse e vedesse. E perchè sarebbe 288 II, XVIII| Udite, figliuoli miei, e ascoltate l'ultima sentenzia e l'ultime 289 III, IV| dissegli che di quell'acqua aspergesse li carri e li cavalli e 290 XIII | incontanente fuggimmo fuori, ma aspettammo insino a sera sempre immaginandoci, 291 III, II| vedendosi molto debilitato, aspettandosi ogni di morire crebbe 292 XI | queli che ti sostengono e aspettano' ".~ ~Per queste e altre 293 XIV, I| onore, e dissegli che l'aspettasse che tosto tornerebbe, e 294 XI | mormorate, priegovi, ma aspettate confidentemente l'aiuto 295 XIV, II| frate Ismeraldo:~ ~"Ecco, ho aspettato come mi dicesti e non mi 296 II, XVII| quivi dove li giudici l'aspettavano per pregarli per loro. E 297 XIII | periremo o saremo vincitori? aspetteremo che Iddio ci soccorra o 298 XII, III| a tanta sua perfezione, assalillo con mirabili fantasie, e 299 XII, IV| de' nemici per potergli assalire e spiare gli loro occulti 300 IV, I| avendo una gente d'Etiopia assalita una terra dello imperio 301 IV, I| quando dovesse essere da loro assalito, acciocchè si parasse dinanzi. 302 II, XV| quali imprima erano da loro assediati. Certo questo non hanno 303 II, VI| di Senacherib, lo quale assediava Ierusalem. Le demonia dunque, 304 II, XVIII| loro presenza. Ma Antonio assegnando loro certe cagioni che il 305 XIV, I| fatta l'orazione gliele assegnò, e Agapito lo ricevette. 306 XIV, I| malvolentieri la partiva da , non assentiva ai loro dimandi. Ma pur 307 XII, III| sempre, come affamato e assetato di giustizia non si potea 308 XVI, III| questa vita, così appunto e assettato, e acconcio le mani e' piedi 309 XVI, I| vedendogli ferventi in ispirito, assidui in pernottare e vigilare 310 III, I| della sua vita, come era assiduo in orare, dolce e benigno 311 I, III| questo diceva di Paolo, assimigliandolo ai predetti santi, e il 312 II, XVII| voi, e sarete liberati e assoluti".~ ~E questo facevano sapendo 313 II, V| tempo passato, non è però assoluto di non servirlo per lo tempo 314 V | gli altri due primi erano assunti e menati di questa vita. 315 V | lo quale tu hai eletto e assunto, perciocchè egli abiterà 316 XII, IV| avevi prima? Ove sono l'astinenze, le vigilie, le orazioni 317 IV, V| stava tutto vagabondo e astratto. E compiute le sue orazioni, 318 II, VI| abbiamo a fare con nimici astuti ed esperti e crudeli. Onde 319 XII, III| arditamente e disse:~ ~"O astuto e falso nimico, la tua oscuritade 320 XII, I| poterono nuocere, da lui atarsi. Veramente questi è servo 321 IX | isforzato, dicea:~ ~"Signori Ateniesi, soccorretemi".~ ~Alle quali 322 IV, I| conceduta gli aveva. Un'atra cosa mirabile fece Iddio 323 III, VI| frequenza de' quali egli attediandosi, come uomo che tutto il 324 II, XVII| nullo mai si lamentava e attediava di suo parlare. E in quanto 325 XIV, I| quale Eufrosina considerando attentamente la divozione de' frati in 326 IV, II| cotto, onde avea lo corpo attenuato e arido per la molta astinenzia. 327 II, XVII| cavallo, e poichè l'ebbe così atterrato, fremendo contra di lui, 328 IV, VI| misericordia e della vita attiva, o in servire gl'infermi, 329 XII, III| Tutti li miei nimici m'hanno attorniato e circondato, ed io nel 330 VIII | deputati a ciò, insino all'aurora ponevano le mense e apparecchiavano 331 II, II| dunque di fare vita più austera, incominciò a fare sì aspra 332 III, I| dolce e benigno in parlare, austero in riprendere, rigido in 333 XII, I| al quale commise ogni sua autorità nelle predette cose e non 334 XIII | cuore era il nostro! pure avale dicendotriemo che la 335 II, IX| mirabile fervore isforzavansi d'avanzare l'uno l'altro in carità, 336 III, VI| grande orrore li monaci avari, e come fuggì per non essere 337 II, XIII| dottrina si maravigliavano, e aveanlo in reverenzia, sì gli ammoniva 338 VII | non sapendo che si fare, aveasi proposto di gittarlo via 339 IV, VI| troppa molestia e fatica t'avemo dato stanotte".~ ~Allora 340 II, VI| caddero di cielo in terra, e avendoci invidia e volendoci impedire 341 | avendola 342 | avendole 343 | avendolo 344 | avendomi 345 | avendone 346 IV, IV| diletta, aspetta un poco, e avera'ne assai con noi. Ma in 347 II, I| dipo' me e seguitami, e averai tesoro in cielo".~ ~La qual 348 XIV, I| come angioli e poi anche averanno vita eterna".~ ~E dopo tre 349 IX | rimanere con loro, e eglino l'averebbono non per ischiavo, ma per 350 XII, IV| non lo mi dicesti? Ed io averei fatto per te penitenza col 351 II, V| della morte, la quale sempre averemmo innanzi gli occhi. E però 352 | avergli 353 | aveste 354 | avesti 355 | avevi 356 XVI, II| vani e inebriarmi e fare avolterii e fornicazioni ed altre 357 XV | figliuolo, lo quale hai avuto d'avolterio nel monisterio. Conosci 358 | avrà 359 | avranno 360 II, IV| sarebbe tornato a dietro ed avrebbelo trovato, perocchè nullo 361 III, IV| Chiesa di Dio, e molto più l'avrebbono in dispetto se in quel fatto 362 | avrei 363 | avrete 364 | avrò 365 | avuti 366 XVI, II| mi cacciava addietro. E avvenendomi così più volte e io pure 367 II, VII| cosa futura, pognamo che avvenga poscia secondochè egli ci 368 III, II| come suole alcuna volta avvenire, la mente un poco si disperse, 369 III, V| contro a lei, non sarebbele avvenuto quello. E pognamo che il 370 III, IV| Cristo".~ ~Ma li principali avversari di questo Italico, reputandosi 371 XIV, II| tu consolazione in ogni avversità e sollazzo e riposo in ogni 372 II, XII| che aveva in collo s'era avviluppata ad una pietra, sicchè non 373 II, VII| a certo tempo, nel quale avvisano, come savi ed esperti, che 374 II, VII| sperienza, molte cose possono avvisare e giudicare; e queste cose 375 II, VII| della terra, prenunzii e avvisi se dee avere ricolta grassa 376 II, VII| divina revelazione, o per avviso; perocchè come esperti e 377 III, VI| grande fatica pervenne a Babilonia per vedere Filone vescovo, 378 XII, IV| provocare a libidine. E baciandolo, sentendosi quasi un odore 379 III, III| Ilarione con reverenzia gli baciavano le mani, e Ilarione si partì. 380 IV, II| fosse, presegli la mano e baciolla, e dissegli:~ ~"Non volere, 381 V | gittatoglisi al collo, baciollo in fronte e benedisselo, 382 XIV, II| baciandola e tutta di lagrime bagnando, diceva:~ ~"Oimè, figliuola 383 III, VI| e arenosa, poichè fu ben bagnata e inrigata, generò e produsse 384 II, XIII| vestimenti i piedi erano bagnati; onde, immaginandosi quello 385 XVI, III| grandissimo pianto che gli bagnò di lagrime e null'altra 386 III, V| quale lo nemico avesse presa balía contro a lei, non sarebbele 387 III, IX| cristiano era, ma gente barbara e feroce, sconfortollone 388 III, VIII| partire e andare non so a che barbare genti, ove conosciuto non 389 XVI, II| passai di dal fiume in una barca che v'era e misimi per lo 390 VII | mise questo lebbroso in una barchetta, e andossene con lui al 391 III, VIII| notte fuggì quindi in su un barchettino; e trovando una nave che 392 II, XIII| fece.~ ~Un gentiluomo de' Baroni dello Imperadore essendo 393 II, III| leoni, di tori, di lupi, di basilischi, di serpenti e di scorpioni 394 II, IV| Tebei fanno in tal modo che basta bene un anno senza infracidare; 395 XVI, II| indurando come pietra mi bastarono parecchi anni, perocchè 396 IV, I| ufficio del tribunato. Or ti basti che mi hai veduto in questo 397 XVI, III| Iddio le mangiò e disse: Bastici la grazia dello Ispirito 398 II, V| nostra condizione e virtù, bastiti, o uomo, lo naturale ornamento, 399 III, VIII| quegli che veniano, disse:~ ~"Bastivi che tanto siete venuti".~ ~ 400 XIV, II| dice la Scrittura: 'Colui batte Iddio, lo quale molto ama'; 401 XI | venne a lui l'angelo e sì lo battè duramente, onde levandosi 402 III, II| corpo medesimo dicea così, battendosi:~ ~"Asinello, io farò che 403 II, IX| come permise Iddio, mi batterono, io cantava e gridava: " 404 XII, I| segnacolo della vita, cioè il battesimo; e purificatevi della immondizia 405 I, I| le scritture d'Egitto, si batteva furtivamente la moneta in 406 II, IX| desiderio. Quando eglino mi battevano, che spesse volte, come 407 XIV, I| fanciulla dalla balia e battezzaronla e puosonle nome Eufrosina; 408 XVI, I| femmina peccatrice, avvegnachè battezzata, e non è in me alcuna opera 409 XII, I| confessiamo".~ ~Abraam allora gli battezzò tutti, grandi e piccoli, 410 VI | con l'una delle quali si battono i monaci quando peccano, 411 II, XI| bestie, come se fossero battute, fuggirono. Ora aveva in 412 VIII | Permetti a ciascuno che mangi e bea quanto vuole, e non costrignere 413 IV, VI| nostro Salvatore la prima beatitudine puose in umiltà quando disse: " 414 XIII | Or avea fra le pecore due becchi grandissimi, li quali uccisi, 415 I, I| cibo pane d'orzo e cacio, e bee d'un'acqua torbida e quasi 416 I, IV| Paolo? Voi, uomini ricchi, beete con coppe gemmate; e Paolo 417 XII, I| conoscano e adorino te solo begnissimo Iddio amatore degli uomini".~ ~ 418 III, II| pianti di fanciulli piccoli, belati di pecore, mugghi di buoi, 419 II, II| apparire di notte forme di bellissime femmine e impudiche; ed 420 I, IV| diserto molto addentro due bellissimi lioni, e venire molto correndo 421 V | benedisselo, e disse:~ ~"Benedicati Iddio di Sion, e facciati 422 XVI, I| domandandola ch'ella in prima lo benedicesse e orasse per lui. Ma quella 423 XIV, I| frati l'ammaestrassono e benedicessono. E poi in capo di sette 424 III, V| siriaca gridando berec, cioè: benedici, padre; li quali egli benedicendo 425 XVI, I| diceva all'altro:~ ~"Padre, benedicimi".~ ~E poichè furono stati 426 XII, IV| gloria a Gesù Cristo, qui est benedictus in saecula saeculorum. Amen.~ ~ 427 XI | puosegli sopra li cammelli e benedissegli e lasciògli andare senza 428 XIV, I| Eufrosina, e fatta l'orazione benedissela e puosesi a sedere con lei. 429 V | collo, baciollo in fronte e benedisselo, e disse:~ ~"Benedicati 430 XIV, II| di questo nostro amico e benefattore".~ ~E digiunando tutti e 431 VII | ricordasse di tanti servigi e benefici li quali aveva ricevuti 432 XII, III| potrò io retribuire di tanti benefizii che fatti m'hai? onorifico 433 IV, V| Vedendosi avere perduto lo benefizio celestiale del pane che 434 II, XVI| per la sua affabilità e benigna ricevuta che faceva a chi ' 435 XII, I| disse:~ ~"Clementissimo e benignissimo Signore, riguarda e considera 436 II, XV| religione, la quale adora la benignitade e la onnipotenza di Dio, 437 VI | usano medici e medicine, e beono del vino e tengono una vita 438 III, V| lingua siriaca gridando berec, cioè: benedici, padre; 439 XIII | verso Edissa, pervenni a Beroi; nel qual luogo, perciocchè 440 II, XVI| apostolica, anzi è diabolica e bestiale, e però propriamente mi 441 II, XVI| conquassata, e gli uomini bestiali conculcheranno la Chiesa 442 II, XVI| propriamente e veramente la bestialitade degli Ariani fu significata 443 I, III| poich'ebbono così mangiaro e beuto e rendute le grazie a Dio, 444 III, I| quindici fichi secchi e bevea dell'acqua. Con questi ornamenti 445 XIII | grande e sterile solitudine, bevemmo molto di quell'acqua di 446 XVI, II| mezzo d'uno di quei pani e bevvi dell'acqua, e puosimi a 447 I, III| poi chinandosi nella fonte bevvono un poco d'acqua. E poich' 448 VIII | gittassero la purgatura delle biade e dell'erbe e dell'altre 449 I, IV| di mirabile chiaritade e bianchezza salire al cielo: onde incontanente 450 XII, IV| trovasse una bella colomba bianchissima, e inghiottissela, e poi 451 I, I| giardino, e quivi intra gigli bianchissimi e rose vermiglie sotto arbuscelli 452 IV, V| per lo suo angiolo un pane bianchissimo e odorifero, e facevalo 453 II, IV| uomini, a tristizia per li biasimi, per altra tentazione, 454 III, V| che lo sciogliessero, ub bidironlo e lasciaronlo; ma tutti, 455 XIII | fra i coltelli e fra le bisce e ne' diserti la castità 456 | bisogna 457 III, VI| e non la comunicavano a' bisognosi. Per la qual cosa un frate 458 III, VIII| magnitudine, lo quale era chiamato boas (perciocchè questi cotali 459 II, VII| prenunzii la tempesta o la bonaccia futura, o il lavoratore, 460 II, VIII| perocchè questa è potenza e bontà di solo Iddio; onde, secondochè 461 III, IX| aspro, in sul quale appena brancicone si poteva salire: e quivi 462 II, VI| monaco, facendolo disperare, brigansi d'ingannarlo per indiscreto 463 II, XIV| Antonio potessero provare, brigavansi d'imporgliele alquanti falsamente; 464 II, IV| confidano, pognamo che si brighi di spaventarli. Confortatevi 465 III, VI| desiderio era alla solitudine, brigossi di fuggire, e procurandosi 466 I, IV| ch'eziandio gli animali bruti e muti secondo il modo loro 467 XII, III| Maladetto tu, e ogni virtù tua, bruttissimo demonio, e gloria sia sempre, 468 XII, IV| di vita in quanta viltà e bruttura era caduta, venne in mirabile 469 III, II| non gli rimase se non la buccia e l'ossa, sicchè appena 470 X | ossa sotto la pelle, e 'l buccio li si pareano. Udii anche 471 III, IX| contrada che si chiamava Bucolica, dove nullo cristiano era, 472 XIV, I| Quegli che viene a me, non lo caccerò fuori' ".~ ~E disse Eufrosina:~ ~" 473 II, VIII| Messere, nel tuo nome cacciammo le demonia e facemmo molte 474 II, XV| nominando il Crocifisso, cacciamo le demonia, le quali voi 475 IV, V| lacciuoli del diavolo e cacciar via le laide cogitazioni 476 II, II| Antonio isforzandosi di cacciarli orando e piangendo e gridando 477 II, III| parvegli, che si aprisse, e cacciate le tenebre vide luce e splendore 478 III, VII| concede, statti, che io non ti caccio; ma se no, e costrigneti 479 XV | monastero non istarai. E cacciollo fuori: ed ella umilemente 480 IV, V| avvide, considerò del suo cadimento; e crescendo incontanente 481 XIV, I| quale per questa vana e caduca ricchezza del mondo m'ha 482 I, II| questo servo di Dio che io vo caendo?".~ ~Allora quello centauro, 483 IV, II| questo vizio, acciocchè non caggiamo, come fece lo diavolo. La 484 XIII | che sai ch'io ne sarei cagionata e sarei uccisa; e se pure 485 II, XVIII| Antonio assegnando loro certe cagioni che il lasciassero andare, 486 III, II| menerotti per li freddi e per li caldi, e darotti tanta fatica 487 III, II| questa tanta astinenzia caligare li suoi occhi e tutto il 488 II, VI| tenebre e di que sto aere caliginoso, li quali sono iniqui e 489 III, IX| non avendo già quasi più calore se non un poco nel petto, 490 XII, IV| venne a lui per trargli le calzamenta; ed Abraam la prese per 491 XV | acqua che ci bisogna, e i calzamenti de' frati forbi e ricuci 492 II, V| isperasse di ricevere buono cambio: che come dispregerebbe 493 XI | pognamo che perdessi li tuoi camelli. Apparecchia dunque lo cuore 494 III, VI| digiuno ognidì insino a sera e camminare. Ed entrando nel diserto 495 XI | furono sentiti al suono delle campanelle ch'avevano al collo. Allora 496 XVI, II| pericoli la divina grazia m'ha campata, crescemi una grande speranza 497 VII | che tutte quell'anime che campavano delle mani di quel gigante, 498 XIII | qui, se Iddio ci aiuta, camperemo qui; se ci dispregia come 499 V | volesse seminare ne' miei campi, dimandai da lui maggiore 500 III, IV| quanto poterono; ma Dio li campò delle loro mani, e per la


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