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Domenico Cavalca Vite dei Santi Padri Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Parte, Capitologrigio = Testo di commento
1001 | dessa 1002 V | tornassero a casa e ogni cosa dessero ai poveri, ed egli con gran 1003 V | m'uscì di casa che io non dessi loro le cose che aveano 1004 III, II| capiglia d'uomini che si dessono delle coltella, e uno come 1005 IX | ecco il prezzo che di me deste, tenetelo e lasciatemi andare 1006 III, VI| massimamente in grande orrore e detestazione quelli monaci, i quali, 1007 II, IX| nè mala volontà, e nulla detrazione era tra loro, ma tutti con 1008 XVI, I| dell'umana generazione e diaci lo suo aiuto che veramente 1009 II, XV| dall'affetto; ma la vostra dialettica, per la quale credete involvere 1010 XII, I| fratelli miei, venite e diamo gloria a Dio, lo quale ha 1011 II, III| potere contra di lui, e diamogli più dure battaglie, sicchè 1012 IV, VI| sempre, inanzichè altro dicano, menano lo monaco all'orazione 1013 III, III| capannetta, della quale dicemmo di sopra, essendo d'etade 1014 IV, VI| per tre giorni continovi dicendoci lo santissimo Giovanni, 1015 III, V| rispose in lingua greca, dicendogli il modo come v'era entrato. 1016 II, VI| parlare, pognamo che bene dicessero la verità; per dare a noi 1017 VII | rispondeva dolcemente e dicevagli:~ ~"Non dire così, fratel 1018 XIII | erano caduti e ingannati, dicevami che questo era un tornare 1019 XIII | non sapendomi eglino bene dichiarare, ma rispondendo tutti che 1020 III, VIII| gli seppe rispondere, nè dichiarirlo di quello che domandava. 1021 III, VI| perire, ragunaronsi più che diece mila tra uomini e femmine 1022 II, XI| generazione ciò vedendo, diedegli grandissime e diverse battaglie, 1023 II, IV| maravigliandosene molto, diedero laude a Dio, e lui ebbero 1024 V | giudicare alcuna cosa, sempre diedi la sentenzia diritta, e 1025 V | menailane alla mia spelonca, e diedile mangiare, e poi investigando 1026 III, V| quali Ilarione dispregiando, diegli un poco di pane d'orzo e 1027 XIV, I| lato cinquecento soldi e diégli all'abate, e disse:~ ~"Togli 1028 VII | apparecchiò della carne e diegliene. E avuta che ebbe la carne, 1029 XVI, III| a petizione di Maria, e dielle pace, e poi la comunicò. 1030 XIV, I| Ismeraldo così solo in cella diéssi a più singulare divozione 1031 II, XVII| ragione, così gli pigliava a difendere, come se egli fosse quegli 1032 XVI, II| guardia di me, e guidami e difendimi. E dette queste parole mossimi 1033 II, IX| monaci, li quali insieme si difendono contro a me".~ ~Le quali 1034 XVI, II| tentazione. E per questo modo difesa e confortata dalla gloriosa 1035 XVI, II| iniquitadi, è ben vestito e difeso da Dio. E vedendo Zozima 1036 II, XII| insuperbire e dispregiare li difettuosi, nè confidarvi innanzi tempo, 1037 III, VII| non lo pubblicassero e diffamassero come santo. La qual cosa 1038 X | vita, in Cristo Gesù non è differenzia di maschio a femmina, ma 1039 IV, I| monte altissimo, al quale difficilmente si potea andare, ma in nullo 1040 III, IX| perciocchè per l'asprezza e difficultà di quel luogo, e perchè 1041 II, VI| de' quali non saprei bene diffinire, onde lascio renderne ragione 1042 IX | filosofi, veramente dissero e diffinirono che era ammirabile e perfetto 1043 XII, I| orazione nella chiesa che avea dificata, pregando Iddio con grandissimo 1044 II, XII| ne ammonisce l'Apostolo, digiudicate voi medesimi, e mettete 1045 XIV, I| cantiamo insieme, ma ciascuno digiuna quanto e come vuole, acciocchè 1046 XIV, I| l'uficio tutti insieme e digiunate voi e mangiate tutti ugualmente?".~ ~ 1047 V | fervore:~ ~"O preziosissima e dignissima anima, or perchè t'affatichi 1048 XII, I| molto promuovere ad alcuna dignitade secolare, temeano che non 1049 II, III| maligni spiriti, tutto quasi dilaniandosi, infremendo dicea:~ ~"Vedete 1050 II, XV| perseguitata, tanto più è dilatata e ha più mostrata la sua 1051 X | e diventò si gran vite e dilatossi sì che copria quasi tutto 1052 XII, IV| loro parte, incontanente si dileguava via, e rimanea l'uomo libero, 1053 XII, III| comando, cane immondo, che ti dilegui".~ ~E incontanente lo demonio 1054 II, XVII| a tutti era gioconda e dilettabile la sua compania, sicchè 1055 I, I| volontà, e incominciandosi a dilettare dello stato dell'eremo per 1056 XIII | così solo, incominciai a dilettarmi della mia solitudine e ringraziare 1057 II, IX| vegnamo a te, Antonio, per dilettarti del nostro lume".~ ~Allora 1058 XII, I| cristiani, ma perocchè si dilettavano delle belle pitture e delli 1059 XVI, II| cupidità di quella misera dilettazione; intantoch'io m'andava proferendo 1060 I, I| fece menare in uno molto dilettevole giardino, e quivi intra 1061 I, I| quali uno venterello facea dilettevolmente menare, correndo quivi appresso 1062 II, IX| Cristo nè per pene, nè per diletti"; alla qual voce tutti quasi 1063 II, II| fuggiva ogni unguento e dilicanza di corpo, dicendo che era 1064 I, I| in su uno letto di piuma dilicatissima e legare, sicchè nè levare 1065 III, I| etade e sì per natura fosse dilicatissimo, nientemeno per mirabile 1066 II, X| presenzia; e con grande diligenzia visitava coloro che erano 1067 XVI, II| delle mie sozzure prime e dilizie e lascivie ed ebrietadi 1068 IX | a uomo, disse:~ ~"Va' a dille che Iddio mi manda a parlarle".~ ~ 1069 XV | che hai tu, fratello mio? dillomi sicuramente, e Iddio consolatore 1070 II, XII| sicchè non s'era potuto molto dilungare, preserlo e caricaronlo 1071 IX | poichè navicando furono dilungati d'Alessandria bene più di 1072 II, I| e a vita più perfetta, dilungavasi un poco dalla sua contrada, 1073 III, VIII| monti, sicchè parea che il diluvio dovesse essere da capo. 1074 V | errando per lo diserto, dimadaila, avendole compassione, e 1075 II, IV| mutato, né insalvatichito, nè dimagrito, e maravigliandosene molto, 1076 III, IX| era tutto paralitico; e dimandando Esichio chi egli fosse e 1077 IV, II| cella, donde parlava, e dimandandoci chi fossimo e donde venissimo 1078 XVI, II| Scrittura, maravigliossi e dimandandola dissele:~ ~"Or mi di', sai 1079 XIV, I| trovasse farmi venire e dimandargli consiglio di questo fatto; 1080 XV | incominciaronla molto a affliggerla e dimandarla di cui era gravida; e questa, 1081 V | cominciò così ragionando a dimandarlo de' suoi atti e della sua 1082 IV, II| alcuna cosa, e importunamente dimandate da me dottrina, di questo 1083 IV, I| quelli di coloro che 'l dimandavano, Dio quella grazia conceduta 1084 XIV, I| sè, non assentiva ai loro dimandi. Ma pur poi dopo alquanto 1085 II, VIII| piace il fatto vostro". Dimandiamo dunque a Dio con tutto studio, 1086 III, III| essendogli menata dinanzi, dimandogli misericordia e sanitade; 1087 I, II| prendendo fiducia, istette e dimandollo chi fosse; e quegli rispuose 1088 II, II| grande fervore dicea di sè: "Dimenticandomi di ciò che ho fatto insino 1089 II, XVI| la potenzia regale, e non dimenticassero che erano uomini come gli 1090 II, I| Scrittura santa che mai non la dimenticava; ma, servando nel suo cuore 1091 V | cautamente incominciandosi a dimesticare con lui, lo cominciò a dimandare 1092 XVI, II| avere con loro peccato e dimestichezza disonesta. Perdonami per 1093 VII | a certi santi frati suoi dimestichi e compagni; e consigliandolo 1094 II, XV| e convertibile, poich'è diminuita, se bene considerate, gran 1095 XVI, III| mani al cielo e disse: Nunc dimittis, Domine, ancillam tuam, 1096 I, II| che sieno entrate tutte le dimonia del mondo. Or che dirai 1097 II, XVII| rena, così il monaco che fa dimoranza coi secolari; e però si 1098 II, XIII| di quel santo monaco che dimorava in Nitria, che avea nome 1099 II, V| naturale giustizia e ragione ci dimostra che siamo tenuti di servire 1100 XVI, III| non te 'l posso furare; dimostrami questo tuo agnolo, del quale 1101 XV | morte di Santa Marina, a dimostrare Iddio la sua santità, questa 1102 II, I| quindi e per altre contrade dintorno, Antonio come ape prudentissima 1103 II, V| studio della virtù, la quale dipende dal nostro arbitrio, e abbiamone 1104 XIV, I| nostri monaci e farai come ti dirà; e io spero che Iddio ti 1105 IV, II| dico che ciascuno si studii diradicare del suo cuore li vi zii, 1106 I, II| dimonia del mondo. Or che dirai per tua scusa? Ecco le bestie 1107 II, VIII| de' meriti delle virtudi, diranno a Cristo al dì giudicio: " 1108 XI | nostri peccati, nientemeno diremogli: 'Promettestici, Signore, 1109 VII | che si voleva partire e dirgli molta villania; ed Eulogio 1110 XVI, II| Nostra Donna quivi presso dirimpetto a me, alla quale mi votai 1111 II, XVI| perocchè piangeva sì a diritto e singhiottendo che non 1112 XVI, II| però priegoti, Madonna, dirizzami in la via della salute e 1113 II, V| bastava la divina Scrittura a dirizzare e regolare tutta la nostra 1114 II, V| ammaestra san Giovanni Battista, dirizziamo lo nostro cuore e le nostre 1115 XII, IV| incominciolla a chiamare per dirle questa visione, e disse 1116 II, XIV| ora, avessero licenza di dirlo. E non trovando le demonia 1117 XVI, II| potrei dire con lingua, ma dirotti come potrò in brieve. Diciassette 1118 II, IX| vanagloria (ben lo sa Iddio), dirovvenne alquante delle molte. Venivano 1119 II, IX| facendo fine al parlare non dirvi quelle cose che mi sono 1120 IV, IV| parea che fosse un angiolo disceso in terra; per lo esemplo 1121 XIV, II| non venire meno sotto la disciplina di Dio; perocchè, come dice 1122 II, VI| il parlare contro a sè e discoprire li suoi agguati, e imperò 1123 II, IV| ignoranti, pacificava li discordi e quelli che erano irati, 1124 II, VI| Grande moltitudine di loro discorre per questo aere presso a 1125 III, I| lo menava, per lo diserto discorreva sempre, orando e pensando 1126 VI | tengono una vita quasi assai discreta e comune; e in sull'ora 1127 IV, IV| Della qual cosa le demonia disdegnandosi, vedendosi da lui così dispregiare, 1128 X | la detta astinenzia era diseccato e purificato che quasi tutte 1129 II, XV| i filosofi stavano come disensati maravigliandosi dello ingegno 1130 XIV, I| doleasi molto di rimanere diseredato; per la qual cosa egli e 1131 XII, I| e gli altari ruppegli e disfecegli. La qual cosa vedendo quella 1132 IX | eccedea che nulla cosa terrena disiderava, nè possedea; ed era uomo 1133 I, I| dentro, secondochè è naturale disidéro dell'uomo di voler sapere 1134 XIV, I| religiosa, ma temo d'essere disobbediente a mio padre, onde non so 1135 XVI, II| Alessandria, dove in quanta disonestà vissi, e come insaziabilmente 1136 IV, V| entrato in cuore un occulto e disonesto pensiero: ma tuttavia nientemeno 1137 II, XV| se bene considerate, gran disonore fate alla divina natura, 1138 XII, III| avea portati gli onori e i disonori, avendo invidia a tanta 1139 XVI, II| struggesse e la carne si disordinasse, ricorrea all'arme delle 1140 XII, I| perocchè l'amavano molto disordinatamente, innanzi tempo il vollono 1141 IV, III| in diletto e in movimenti disordinati, volendo compiere la sua 1142 II, VI| raccomandandosi a Dio, incontanente dispare. Sogliono anche alcuna fiata 1143 XVI, I| passando lo fiume Giordano dispargendosi per lo diserto in diverse 1144 II, VIII| fedelmente, e incontanente dispariranno, perocchè temono quel segno 1145 II, XI| vincea lo nimico e facealo disparire. Molto è certo da maravigliare 1146 IV, VI| dell'orazione incontanente disparirebbe. Massimamente v'ammonisco 1147 II, IV| sconfitti i miei nimici, e dispariscano dalla faccia sua, come la 1148 XII, III| che amano Iddio fuggi e disparisci come fummo e vento, che 1149 II, VI| della croce, incontanente dispariscono. Dopo questo incominciano 1150 II, IX| di Dio"; e incontanente disparivano. E una fiata venendo con 1151 III, VI| Allora quelli lo menarono in disparte, ma se gli mostrarono la 1152 II, III| della quale luce le demonia disparvero, ed egli ricevette perfetta 1153 VIII | mangiare, nè di digiunare, ma dispensa e imponi le fatiche secondo 1154 XII, I| quali tutte cose egli fece dispensare a' poveri e a religiose 1155 XIV, II| da' ti tanta tribulazione, disperando di non vedere la tua figliuola? 1156 IV, III| fecesi anche peggio, e disperossi tornando alla vita secolare, 1157 XII, I| e riduci questo popolo disperso al seno della santa madre 1158 III, III| della contrada, la quale era dispetta dal suo marito, perchè era 1159 XVI, III| santo corpo, ma temo che non dispiaccia a questa santissima femmina".~ ~ 1160 XIV, I| perciocchè il mondo al tutto mi dispiace".~ ~Disse l'abate:~ ~"Come 1161 IX | vivi al mondo e temi di dispiacere agli uomini, e vedi che 1162 II, XVIII| condannata, e tanto gli dispiaceva, non si servasse anche in 1163 II, II| nuove insidie contro a lui. Disponendo dunque di fare vita più 1164 II, XVII| cosa è) molte donzelle già disposate pure udendolo riceveano 1165 XIV, I| lordi tanta bellezza; ma dispósati a Cristo, lo quale puote 1166 II, VII| pognamo che, considerando la disposizione delle stelle e de' venti 1167 XIV, I| maritarla, acconsentígli e disposò la figliuola sua al figliuolo 1168 XIV, II| Credimi che Iddio non dispregerà lo tuo pianto e le tue limosine 1169 II, V| ricevere buono cambio: che come dispregerebbe l'uomo una dramma di metallo 1170 V | cammino. Li poveri mai non dispregiai, ma secondo il mio podere 1171 XII, III| le tue forze e ingegni dispregiamo. Conosci oggimai dunque, 1172 XIV, II| mala via, non avrebbe Iddio dispregiate tante orazioni di tanti 1173 II, XVI| scandalizzassero, vedendosi dispregiati, e imputassero ciò a superbia 1174 XII, I| Perchè, Signor mio, hai dispregiato la mia umiltà e vôlto la 1175 II, IX| desiderava di pervenire, dispregiava tutta la vanità di questo 1176 III, IV| li quali erano pagani e dispregiavano la Chiesa di Dio, e molto 1177 VII | desiderio della vita immortale, dispregiò questa vita mortale e misera, 1178 II, XVII| accese d'un fervore di Dio, disprezzando li matrimonii e la vanità 1179 II, VIII| non insuperbisca però nè disprezzi quelli che non l'hanno. 1180 II, XV| per le vostre sofistiche disputazioni. Noi cristiani regoliamo 1181 I, III| incominciò a parlare ad Antonio e diss'egli:~ ~"Già è lungo tempo, 1182 XIV, II| afflitto giacere in terra, e dissergli:~ ~"Forsechè alcuno giovane 1183 VIII | sconvenevole, e riprensibile, dissermi che era bisogno ch'egli 1184 XVI, II| rispuosi a quell'uomo e dissigli: 'Dimmi, priegoti, s'io 1185 V | avendole compassione, e dissile: Onde e perchè, e come se' 1186 XVI, II| e mia madre, come vana e dissoluta giovane fuggii in Alessandria, 1187 XVI, II| fu altro se non ridere e dissolvermi in canti e in giuochi vani 1188 XV | se n'andarono all'abate e dissongli: Padre, perdona oggimai 1189 III, VIII| su l'orlo della nave, e distendendo la mano contra quegli che 1190 I, I| del monte verso 'l cielo distendeva li suoi rami che quasi copriva 1191 II, XVIII| data la pace ai discepoli, distese i piedi un poco, e l'anima 1192 III, II| brevemente la sua astinenzia, distinguendola per certi tempi, e poi torneremo 1193 III, II| questo modo che detto è, fu distinta e ordinata la sua astinenza. 1194 VIII | tutti gli frati fossero distinti in ventiquattro ordini secondo 1195 II, I| tornando a casa disperse e distribuette o vendendo o donando ai 1196 III, IV| non è arte; niuno meglio distribuisce che quegli che non si lascia 1197 III, IV| ma, fuggendo Ilarione, distrussero il monasterio, e perseguitarono 1198 II, XV| semplicemente predicando, abbiamo distrutta l'idolatria, e per la predicazione 1199 II, XV| templi inaurati sono già distrutti e abbandonati, e la dottrina 1200 III, VI| erano malefici, e aveano già distrutto lo suo monastero, che era 1201 I, I| dal diavolo, trovò nuovi e disusati tormenti, nelli quali tardi 1202 II, VI| fanno romore e strepito disusato, prendono la mano al monaco, 1203 XVI, II| prometto che io non vi sarò disutile. Li quali vedendomi così 1204 XI | guadagno del regno del cielo. E diterminato ch'ebbe di far così, chiamò 1205 IV, II| incontanente che 'l vide, a dito il mostrò e disse:~ ~"Ecco 1206 V | amano la terra, e tu vieni e diventa mercatante del regno del 1207 XIII | trovando santissimi monaci, diventai loro discepolo e procurava 1208 II, XII| ringraziassero Iddio, non lui, e diventassono migliori, e pregando quelli 1209 II, XV| savio, siete venuti a me, diventate cristiani, come io; e questo 1210 XII, I| Delle quali parole eglino diventati più crudeli, batteronlo 1211 II, XVII| l'accidioso e melanconico diventava lieto e fervente, l'irato 1212 XI | Guardatevi che mormorando non diventiate compagni de' Giudei che 1213 IV, II| segreti, perocchè è già divenuto amico come li Santi Apostoli, 1214 II, XVI| nulla, che, pognamo che sia diversa la dignità, per tutti siamo 1215 II, VI| questo aere presso a noi; la diversità e la proprietà de' quali 1216 II, XVIII| disse:~ ~"Le vestimenta mie divido per questo modo: Le melote 1217 II, VII| Anche dottrina contro alle divinazioni e revelazioni del nimico.~ ~ 1218 II, XV| facendoci partecipi della sua divinitade, o inchinare la gentilezza 1219 II, VI| la loro malizia è partita divisamente, che alcuni sono sopra ' 1220 I, III| ciascuno tirando il pane si divise per mezzo, e rimase in mano 1221 VIII | che fra molti monasteri divisi sono in numero ben settemila; 1222 XII, IV| quella colomba, la quale avea divorata in prima, viva gli fosse 1223 II, VI| non gli permette che ci divori, anzi per divina virtù è 1224 XII, IV| predetto modo così perfetta e divota istette con lui anni venti. 1225 XII, I| parlare. Or avvenne che 'l dodecimo anno della sua conversione 1226 XIV, II| sono le impromesse tue e le dolci parole tue, per le quali 1227 IV, II| Maravigliomi molto, dolcissimi figliuoli, che tanta fatica 1228 XIV, I| per moglie, ma sterile, e doleasi molto di rimanere diseredato; 1229 III, IX| quali egli vedendo fu molto dolente pensando che non potea essere 1230 XIII | menti pigre, incominciaimi a dolere e portare con tedio la mia 1231 XV | posso fare ch'io non mi dolga e abbiane pensiero. E non 1232 XVI, II| dal cuore grandi voci e dolorosi sospiri: e guardando ebbi 1233 XII, IV| acciocchè io non muoia così doloroso. Non dispregiare, Messere, 1234 XII, III| nimico, la tua oscuritade e dolositade sia teco in perdizione; 1235 XII, III| trovando, maravigliaronsi e dolsonsi molto e stavano quasi tutti 1236 XVI, II| andassono, accostaimi ad uno e domandailo dove andavano; e que' mi 1237 IX | curarsi di mangiare sì 'l domandaro perchè egli non mangiasse: 1238 III, III| acqua; e aprendo gli occhi domandarono mangiare, e furono guariti. 1239 I, IV| parea dirittamente che domandassono la sua benedizione, volendo 1240 XVI, III| medesimo che non l'avea domandata del nome suo; e passato 1241 II, XIII| perocchè la cura che da me domandate, non è di potenzia e misericordia 1242 XIV, I| Dio".~ ~E poich'ebbe bene domandato d'ogni loro usanza, disse 1243 III, II| addosso e percotendolo, domandavalo se voleva dell'orzo. Per 1244 II, I| sollecitudine per lo dì di domande".~ ~La qual parola anche 1245 XVI, III| poichè fu giunta a Zozima, domandogli la sua benedizione. E Zozima 1246 XI | in visione avea udito; e domandógli se sapevano questo diserto, 1247 XIV, I| puosesi a sedere con lui e domandollo chi egli fosse e perchè 1248 XIII | compagnia, di ciò avvedendosi, domandommi la cagione della mia maninconia; 1249 XI | Va' dunque incontanente domattina per tempo, e di questi tuoi 1250 XIII | lavorando colle mie mani, e domava lo mio corpo e per fatica 1251 XVI, III| e disse: Nunc dimittis, Domine, ancillam tuam, secundum 1252 XVI, I| cantando quel bel Salmo: Dominus illuminatio mea et salus 1253 V | ch'erano trecento soldi, donaile la predetta quantità di 1254 III, IV| Ilarione, e offersegli alcuni donamenti; li quali doni Ilarione 1255 II, I| distribuette o vendendo o donando ai vicini e a i poveri ogni 1256 IV, II| sapere; e come a suo amico donerà ciò che gli addimanderà, 1257 XIV, I| spacciatamente mi tagli le trecce e donimi la tua benedizione e óri 1258 IX | santissimo monaco che avea nome Donnione, lo quale era molto dotto, 1259 II, XVII| che mirabil cosa è) molte donzelle già disposate pure udendolo 1260 XII, IV| santitade d'Abraam. E poi dopi cinque anni la predetta 1261 VIII | luogo tutti mangino; non dormano giacendo, ma sedendo e inchinandosi 1262 III, II| lato, e disse:~ ~"Or come dormi?".~ ~E quasi facendo beffe 1263 II, III| il capo; e vedendo tutti dormire, eccetto quello suo amico 1264 XIII | li nostri signori che noi dormissimo e giacessimo insieme e però 1265 XVI, I| lo costrigneva: e quivi dormiva ove la notte il sonno lo 1266 VIII | a ciò, e sempre, quando dormono, tengano la faccia velata. 1267 XII, III| alquanti più perfetti e dotti, e ordinò alquanti preti 1268 IV, I| soddisfare al tuo desiderio e dótti questo ammonimento che non 1269 IX | di mirabile astinenzia e dottissima della Scrittura divina. 1270 XVI, I| Palestina un santissimo uomo e dottissimo monaco, lo quale avea nome 1271 II, XV| come c'in segna lo nostro dottore S. Paolo, non ci curiamo 1272 IV, II| vogliono diventare maestri e dottori d'altrui e insegnano non 1273 II, XVIII| revelato da Dio, la sua morte dovere essere in brieve. Onde ragunando 1274 II, XVIII| desiderando che, dappoichè morire doveva, morisse quivi in loro presenza. 1275 III, VI| che, sapendo che noi ci dovevamo venire, si è fuggito".~ ~ 1276 II, XIII| troverete guarita. Nullo dovrebbe venire a me uomo vilissimo 1277 XI | siamo al mondo, nel quale dovremmo essere crucifissi, e grave 1278 III, VIII| perciocchè questi cotali dragoni sono sì grandi che sogliono 1279 III, VI| chiama Teubasto, per vedere Dragonzio vescovo, lo quale quivi 1280 II, V| dispregerebbe l'uomo una dramma di metallo per averne cento 1281 III, VI| diacono che solea in su li dromedari portare ad Antonio quelli 1282 II, V| la volontà nostra. E chi dubita che la naturale purità dell' 1283 III, VIII| poca fede, perchè avete dubitato? or sono questi più che 1284 III, IX| infra trenta giorni ben dugento indemoniati fra uomini e 1285 XII, IV| compagno per te molto si duole e continovamente prega Iddio 1286 III, II| grande fatica del lavorare duplicasse la pena del digiunare; e 1287 I, III| venuta ha per tuo amore duplicata la vivanda".~ ~E dopo queste 1288 II, XVIII| secolo, perciocchè poco dovea durare la loro potenzia; onde diceva:~ ~" 1289 XVI, II| de' quali ti dissi che mi durarono un buon tempo, mangiandone 1290 II, XV| reputandomi stolto, avete durata tanta fatica per venirci, 1291 II, III| contra di lui, e diamogli più dure battaglie, sicchè egli provi 1292 VI | quali ci è una scuriada durissima che si chiama flagra, con 1293 XII, I| più crudeli, batteronlo durissimamente intantochè lo lasciarono 1294 XII, IV| solea parlare con lei, e durò questo vagheggiamento bene 1295 XIV, I| tu nome?".~ ~Rispuose ch'eavea nome Smeraldo. Udendo l' 1296 XII, IV| Abraam in abito di meretrice, ébbene tanto dolore che quasi venne 1297 III, IV| imperadore d'arderlo; ed ebberla da Giuliano imperadore, 1298 III, III| mossesi arditamente quasi ebbra di dolore, e entrata nel 1299 XIV, II| Panuzio?".~ ~Ed essendo tutto ebro di amaritudine, rispuose:~ ~" 1300 IX | massimamente in questa eccedea che nulla cosa terrena disiderava, 1301 II, I| che nullo l'avanzasse, nè eccedesse in qualunque cosa: e questo 1302 IV, I| spirito di profezia e sì eccellente lo Signore gli aveva dato 1303 II, XVIII| conoscendo la vita delli eccellenti monaci, sappiate che Gesù 1304 IX | uomo ch'è morto al secolo, eccettochè la impietà".~ ~E quegli 1305 XIII | volendo per suo esempio eccitare a sollecitudine le menti 1306 XII, III| maggiormente allegrezza e più eccitava la sua carità; e perocchè 1307 II, XVIII| questa usanza per censura ecclesiastica, allegando pure che i santissimi 1308 VI | ministrare le sagramenta ecclesiastiche, ma sono a compagnia del 1309 XVI, I| imprendere da voi, e per edificarmi della vostra dottrina ed 1310 XVI, I| antico solitario che lo edificasse. E poichè fu ito venti giornate, 1311 XII, I| molto bene; e mentre che si edificava, andaga egli cercando gl' 1312 XVI, I| cose Zozima considerando edificavasi e cresceva in divozione 1313 III, II| e da quel tempo innanzi edificò una cella alta quattro piedi 1314 XIII | dolore. Or andando io verso Edissa, pervenni a Beroi; nel qual 1315 II, XV| d'opera, la quale è più efficace che le parole. E acciocchè 1316 XVI, III| conobbe che incontanente ch'ègli l'anno precedente l'ebbe 1317 II, V| questa presente vita sono eguali i prezzi colle derate: chè 1318 VII | lebbroso sì pieno di lebbra elefantina, che avea già quasi perdute 1319 IV, II| procuralo, ma cui Iddio elegge, quegli è approvato. Proprio 1320 I, IV| mettesse al partito, più tosto eleggerei la povera tonica di Paolo 1321 XVI, I| altro dire, se non Kyrie eleison; ma poi dopo grande ora 1322 XIV, II| pare essere che ella ha eletta buona parte, e però Iddio 1323 XIV, I| parte e compagnia co' tuoi eletti nel tuo regno".~ ~E dopo 1324 II, VII| demonia. Cotale fu l'anima d'Eliseo e di molti altri santi e 1325 | ell' 1326 IX | pellegrinando pervenne ad Ellade, e poi ad Atena, non avendo 1327 II, VII| dove va, or non possono elleno subitamente giugnendo a 1328 II, IV| e vedendo e sentendo ch'elli aveano già quasi l'uscio 1329 II, XV| crede Cristo; e la vostra eloquenzia sofistica e vana eloquienzia 1330 II, XV| eloquenzia sofistica e vana eloquienzia non può resistere alla sapienza 1331 IV, I| confortandogli a penitenzia ed emendazione: e spesse volte prediceva 1332 II, IX| varie fiere e mostruose, ed empiendo tutta la casa dove io era, 1333 II, III| serpenti, tutto quel luogo empierono di forme fantastiche di 1334 III, II| suoi occhi e tutto il corpo empiersi d'impetigine e di certe 1335 II, XIII| possa male; sicchè questo èmpito fatto contra di me fu segno 1336 X | perfettissimi compagni, cioè Enesio e Eustazio, li quali furono 1337 XIII | era dilungi dieci miglia, enfiammo gli otri soffiandovi e mettendogli 1338 XIII | vedendoci sopraggiugnere, entrammovi raccomandandoci a Dio; ma 1339 IV, II| nostro, venendo il nimico, entrarvi come in casa sua, perocchè 1340 XIII | tana loro, perchè non v'entrasse l'acqua; e alquante vi tiravano 1341 III, V| vigna che, innanzi che vi entrassero, fu estimata cento lagene 1342 III, V| come permise che le demonia entrassono ne' porci, secondochè dice 1343 II, IV| credevano che uomini fossero entrati dentro; ponendovi le scale 1344 IV, V| volte questi avesse fame entrava in questa spelonca e trovava 1345 II, XIII| pártiti, e incontanente che tu entrerai in Egitto, sarai liberato".~ ~ 1346 III, V| ringraziamo Iddio in prima, e poi entreremo nella vigna".~ ~E così fecero, 1347 IV, IV| non ti giova nulla. Perchè entri nell'inferno innanzi ora. 1348 II, II| credea e volea venire all'equalità di Dio; e quegli che si 1349 V | d'una terra che si chiama Eraclea, nobilissima città di Tebaida. 1350 XIII | uscì incontra, la quale eravi dentro nascosa co' suoi 1351 III, II| farinata liquida con alquante erbette cotte e peste mescolate 1352 XIV, I| non ti curare, che assai eredi troverà se egli vorrà. Ecco 1353 XIII | villa, acciocchè la loro eredità non perisse, vóllomi molto 1354 II, III| quelli suoi amici monaci ed eremiti che quivi stavano. La qual 1355 II, XVII| fautore iniquissimo dell'eresia ariana, perseguitava la 1356 II, XIV| conversazione e l'amistade d'ogni eretico, e ogni parlamento, se non 1357 III, III| che andarono a lui, e come errarono la vita, e di molti altri 1358 II, XV| perseguitata, tanto più è esaltata e cresciuta. Ben potete 1359 II, XVI| costanti, vederete da Dio molto esaltati. Ritorneranno questi serpenti 1360 II, XII| la mattina e la sera, ed esaminatevi diligentemente; e se trovate 1361 XIV, I| buona speranza che Iddio l'esaudirebbe. E partendosi Panuzio, l' 1362 XI | solo la castità nell'ermo? esaudisce Iddio solo nell'ermo l'orazione? 1363 XII, I| ragguarda sopra me tuo servo, esaudisci li miei prieghi e dammi 1364 XIV, I| per li cui meriti Iddio lo esaudisse, andossene a questo monistero: 1365 XVI, II| fatto misericordia e hai esauditi gli miei prieghi, e per 1366 VIII | e però Iddio vuole che eschi di questa spelonca e raguni 1367 III, IX| questa carcere, o anima, escine, perchè temi? di che dubiti? 1368 II, XV| nome di Cristo costretti, escono fremendo di quelli i quali 1369 II, XVIII| ripensate e seguitate gli esempi de' santi, acciocchè dipo' 1370 XVI, I| quale come a molto dotto ed esercitato insino da picciolo nelle 1371 XII, I| mille, e poi ogni giorno esponea loro le Scritture e ammaestravagli 1372 I, IV| coi sepolcri de' marmi ed esquisiti ed aurati risusci terete 1373 | esse 1374 VI | quali con gran caritade essend'io ricevuto e ammaestrato, 1375 IX | mi molesta molto, che, essendomi stato, ora sono quattro 1376 XIV, I| poi dopo alquanto tempo essendone molto impressato da un molto 1377 IV, II| mente; perocchè la divina essenzia non è circoscritta e limitata 1378 | esserne 1379 | est 1380 II, XVI| subitamente era rapito e rimaneva estasito; e dipo' alquante ore parlando, 1381 III, VI| uno giacendo si potesse estendere; e in su la cima di quel 1382 II, XI| Antonio considerando, e estimando che Iddio per lui avesse 1383 III, V| innanzi che vi entrassero, fu estimata cento lagene di vino, avendone 1384 | et 1385 II, V| questa vita agguagliato all'eternità è meno che un punto".~ ~ 1386 IV, VI| avuta grande vittoria d'Eugenio tiranno, lo quale molestava 1387 XIV, I| Io sono un donzello eunuco in nel palazzo del signore 1388 X | compagni, cioè Enesio e Eustazio, li quali furono mirabili 1389 VI | non si vuol partire, ma evvi notricato con gran caritade. 1390 IV, VI| saecula saeculorum. Amen. Explicit vita sancti Johannis Heremitae.~ ~ ~ 1391 XII, III| mpediscagli dal bene e facciagli miei compagni in colpa e 1392 | facciano 1393 | facciate 1394 V | Benedicati Iddio di Sion, e facciati vedere i beni della Gerusalem 1395 II, V| vanagloria vi piaccia, nè facciavi lenti e guasti lo vostro 1396 II, XI| Dio, vincea lo nimico e facealo disparire. Molto è certo 1397 I, I| fossero subitamente uccisi, ma faceane fare nuovi strazj e pericolosi 1398 IV, I| La qual cosa lo marito facen do, Giovanni gli diede un 1399 XIV, II| subitamente Agapito, non facendone motto altrimenti a frate 1400 | facendovi 1401 IV, I| pregollo che vi andasse egli e facessegli a sapere la necessità di 1402 | facessimo 1403 XII, I| accomiatandogli, pregolli che non gli facessono molestia visitandolo molto 1404 | faceste 1405 | facesti 1406 IV, V| bianchissimo e odorifero, e facevalo porre in su la mensa dentro 1407 XII, I| parole con gran letizia e facevanne frutto.~ ~ ~ ~ 1408 II, II| della passione di Cristo, facevasene beffe. Vedendosi lo nimico 1409 II, XV| scienzie. Ma ingannati siete, e falliti vi vengono i pensieri; perocchè 1410 XV | questo monistero fece mai fallo, come facesti tu, lo quale 1411 II, VII| perocchè sempre sono mendaci e falsi quanto all'intenzione; e 1412 XII, III| arditamente e disse:~ ~"O astuto e falso nimico, la tua oscuritade 1413 II, XIII| quelli altri frati, come suoi famigliari e amici, ne fecero singulare 1414 IX | ovvero alcuna vergine molto famosa. E ispiando che v'era un 1415 XII, I| la quale m'ha tratto dal fango delle mie iniquitadi e pregatelo 1416 XVI, I| immaginandosi che fosse fantasima, per operazione del nimico, 1417 II, III| luogo empierono di forme fantastiche di leoni, di tori, di lupi, 1418 XVI, I| spirito ch'abbia preso corpo fantastico, ma sono femmina peccatrice, 1419 XIII | questo nostro signore con un fante, seguitate le nostre vestigie, 1420 IV, II| l'avranno in reverenzia e farannogli onore e servigio, e mai 1421 III, VIII| questi più che l'esercito di Faraone? e nientemeno tutti quelli, 1422 IX | se il mostrasse loro, gli farebbero aiuto, rispuose e disse 1423 IX | per gran prezzo ciò e' non farebbono, conciossiacosachè egli 1424 III, VIII| avessimo fede perfetta, faremmo mutare li monti: chè certo 1425 IV, IV| noi t'apparecchieremo e faremoti avere ogni diletto e delizie 1426 III, III| quello che erano:~ ~"Or che faresti tu, se li ladroni ci venissero?".~ ~ 1427 III, II| faceva fare una scodeletta di farinata liquida con alquante erbette 1428 | farle 1429 | farne 1430 III, VII| conosciuto, ma io v'andrò e farollo conoscere".~ ~E dette queste 1431 II, II| mio lume e mio aiutatore, farommi beffe di te e d'ogni altro 1432 XI | li poveri fratelli miei e faronne loro bene".~ ~E incontanente 1433 | farti 1434 | farvi 1435 III, VI| venne ad Esichio e recò un fastelletto di ceci verdi, li quali 1436 III, VII| desiderava, in una selva facea un fastello di legne ogni giorno, e 1437 II, IX| cielo, dove non è nullo fastidio e nulla miseria, uscivagli 1438 II, XV| dalla divina fontana, e fatela mutabile e convertibile, 1439 IV, I| visione per li segni e per le fattezze, che gli disse la sua donna, 1440 I, II| adorano per Dii e chiamano fauni, satiri e incubi. Sono legato 1441 XII, III| circundato come l'ape lo favo del mele, ma nel nome di 1442 XI | facesse. Allora Frontonio ne fe' votare pure trentacinque 1443 IV, II| compagni, lo quale avea la febbre terzana, lo pregò che 'l 1444 XVI, III| usanza, a Zozima entrò una febbricella e rimase nel munistero. 1445 III, I| Antonio, incominciasse, come fec'egli, di volontà e di licenza 1446 IV, II| sanato. E dipo' queste cose, fececi apparecchiare da mangiare 1447 XV | a questa sua figliuola e fecela ricevere all'abate per maschio, 1448 II, XVI| l'imperadore ricevendo, fecene e mostronne gran letizia, 1449 IV, II| benedisse dell'olio, e fecenelo ugnere, e incontanente quegli 1450 IV, V| e lavarongli i piedi e fecergli reverenzia come a santo. 1451 II, XII| e uscire acqua ottima, e fecevisi una bella fonte; della quale 1452 X | questo modo umiliandolo lo feciono riconoscere sè medesimo.~ ~ ~ 1453 IV, V| secolo, remunerare lo suo fedel servizio e liberarlo dalla 1454 XIV, I| di salute, chiamò un suo fedelissimo sergente e dissegli:~ ~" 1455 III, II| mugghi di buoi, pianti di femminelle, ruggiti di leoni, strepito 1456 XIV, II| eziandio in sesso fragile e femmineo adopera così mirabili cose. 1457 XIII | d'alberi, e alcune altre fendevano le granella, acciocchè non 1458 III, III| Dio e partissesi, credendo fermamente che Iddio in brieve la provvederebbe. 1459 II, IX| sono incontrate; ma per più fermezza della dottrina che data 1460 XI | diserto, presono alquanti ferramenti da lavorare la terra e semi 1461 II, IX| orazione, io sforzandomi di più fervemente orare e cantando in loro 1462 XVI, I| quei monaci, vedendogli ferventi in ispirito, assidui in 1463 II, IV| così; ma poi mirando per le fessure, non vedendovi dentro nulla 1464 XVI, II| sicchè veramente la mia fetidissima carne era esca del diavolo 1465 X | sopra lo monasterio, sì lo ficcò in terra a modo come si 1466 XVI, III| Zozima faceva vista che si fidasse, e mostravagli segni di 1467 XVI, III| Maria gli avea detto che mai fiera nulla in quel diserto avea 1468 III, IV| Or non hai tu letto, figliuol mio, quello che addivenne 1469 III, V| caratteri e certe incantagioni e figure secondo la dottrina di quell' 1470 II, XIV| desideravano almeno di toccargli le filaccia del suo vestimento, credendo 1471 III, VI| pervenne a Babilonia per vedere Filone vescovo, lo quale simigliantemente 1472 II, XV| quali parole udendo gli filosafi, maravigliandosi del suo 1473 II, XV| vincere per parole e argomenti filosofichi, venvero a lui a tentarlo 1474 III, II| voci, le quali le demonia fingevano per ispaventarlo e farlo 1475 II, XIII| nella via era incontrato fino al monastero di Panuzio; 1476 II, XVI| al cielo, e mirando molto fiso, cominciò molto forte a 1477 IV, IV| demonia, e sì duramente il flagellarono e sì crudelmente che egli 1478 VI | durissima che si chiama flagra, con l'una delle quali si 1479 III, II| pane d'orzo e un poco di foglia cotta senz'olio; ma sentendo 1480 II, IX| fiata commossono quasi dalle fondamenta tutto il mio abitacolo; 1481 II, XV| questioni predichiamo, ma fondati nella verità della fede 1482 II, XV| anima procede dalla divina fontana, e fatela mutabile e convertibile, 1483 III, III| loro corpi parevano tre fonti che gittassero acqua; e 1484 XII, III| e parendo già presso che forato e aperto il muro, gridò 1485 XV | e i calzamenti de' frati forbi e ricuci quando è di bisogno, 1486 XIV, I| abate la fece menare nella foresteria fuori del monisterio e quivi 1487 II, XI| secondochè il diavolo aveva formata, la quale parea dal mezzo 1488 XIII | Salomone che dice: 'Va' alla formica, o pigro, e considera le 1489 I, II| se un diavolo confinse e formò cotale forma mostruosa per 1490 XVI, II| inebriarmi e fare avolterii e fornicazioni ed altre cattive e laide 1491 IX | salisti in sulla nave senza fornimento? Or onde pagherai lo navolo? 1492 II, VI| ricomprato? Grandi dunque e fortissime armi sono contra 'l demonio, 1493 III, IV| cristiano contro al pagano.~ ~Un fortissimo giovane era nelle contrade 1494 XIII | di visitare li miei e, se fosso no morti, vendere le possessioni, 1495 | fosti 1496 II, XIII| lagrime degli occhi e il fracido umore che le usciva degli 1497 IV, II| quanto è possibie all'umana fragilitade, contemplare e vedere Iddio, 1498 III, V| un grande gentiluomo di Francia, barone dello imperadore 1499 XVI, III| d'ogni creatura, non mi fraudare del mio desiderio, ma concedimi 1500 III, II| messe in molle in acqua fredda; e gli altri tre anni pane 1501 III, II| fatiche; menerotti per li freddi e per li caldi, e darotti