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Capitolo VIII
Anche dottrina contro alle fallacie delle demonia.
Ma torniamo anche a narrare dell'insidie delle demonia. Sogliono venire di notte e trasfigurarsi in angeli di luce, e lodare lo studio e la perseveranza nostra, promettendoci come messi da Dio la retribuzione eterna per farci insuperbire. Li quali, figliuoli miei, quando vedete, segnate voi e la vostra cella col segno della croce fedelmente, e incontanente dispariranno, perocchè temono quel segno nel quale il nostro Salvatore gli sconfisse. Sogliono anche improntamente apparire innanzi saltando, venendo insino al volto per farci noia e paura; e dobbiamo sapere che non è molto difficile a discernere e a conoscere li buoni spiriti dai rei; chè i buoni apparendo vengono con tranquillitade e dolcezza, e generano nella mente gaudio, sicurtà e letizia (perciocchè in loro è Dio, lo quale è fonte e principio d'ogni buona letizia), per la presenza de' quali la mente, conceputo nuovo desiderio e fervore, pare che con essi rompendo la clausura del corpo voglia volare al cielo. E pognamo che per la condizione dell'umana fragilità nel primo e subito loro aspetto l'uomo tema, incontanente confortano e danno sicurtà, come veggiamo e provare possiamo per la Scrittura dell'angiolo Gabriello, lo quale annunziando a Maria la incarnazione del Figliuolo di Dio, la confortò che non temesse; e così fece a Zaccaria quando gli annunziò la natività di S. Giovanni nel Tempio; ed anche dell'angiolo che annunziò ai pastori la natività di Cristo, che gli confortò che non temessero; e così medesimo fecero gli angeli che apparvero al sepolcro confortando le Marie. Ma quando appaiono gli mali angioli, vengono con volti laidi e crudeli, e generano pessimi e disonesti pensieri, facendo strepito e salti o reggimenti di garzoni dissoluti o di ladroni, per l'apparizione de' quali incontanente l'anima è spaventata, ed il corpo irrigidisce, e viene l'uomo in tedio e confusione e paura e pessimi voleri. Quando dunque ci appariscono gli angeli, se dopo il timore incontanente sentiamo nel cuore sicurtà e gaudio, siamo certi che sono buoni; ma se la paura rimane e cresce, siamo certi che sono nimici, li quali accrescono la paura e la confusione della mente ed inducono l'uomo a farsi adorare, come veggiamo che il diavolo, che tentò Cristo, l'induceva che l'adorasse; lo quale Cristo cacciò, e disse: "Pártiti, Satana; scritto è: Lo Signore tuo iddio adora e a lui solo servi". E così dobbiamo noi anche rispondere, seguitando l'esemplo suo in questi casi. Anche vi prego, fratelli miei, ed ammonisco che tutto il vostro studio e desiderio stia non in voler fare segni e dire cose future, ma in buona vita; e se nullo è di voi che abbia di queste cotali grazie, non insuperbisca però nè disprezzi quelli che non l'hanno. Cercate più tosto e considerate la conversazione e la virtù di ciascuno, e all'esemplo della vita de' migliori correggete e ordinate la vostra vita. Fare se gni e miracoli non è nostra potenzia, ma di Dio, lo quale ai discepoli, che di ciò si gloriavano, disse, come si truova nel Vangelo: "Non vi gloriate che le demonia vi sieno subiette, ma che i nomi vostri sieno scritti in cielo": chè certo che i nomi nostri sieno scritti in cielo, è segno di virtù e di merito, ma non il cacciare le demonia, perocchè questa è potenza e bontà di solo Iddio; onde, secondochè narra il Vangelo, quelli che, gloriandosi e confidandosi e studiandosi più di fare questi cotali segni che de' meriti delle virtudi, diranno a Cristo al dì giudicio: "Messere, nel tuo nome cacciammo le demonia e facemmo molte maraviglie". Ed e' risponderà loro: "In verità vi dico che non vi conosco e non so chi voi vi siete; ciò viene a dire: non mi piace il fatto vostro". Dimandiamo dunque a Dio con tutto studio, dono di discernere li spiriti, e secondochè ci ammonisce S. Paolo, non crediamo ad ogni spirito.