Domenico Cavalca
Vite dei Santi Padri

Vita di S. Giovanni eremita

Capitolo I

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Vita di S. Giovanni eremita

Capitolo I

Incomiciansi la vita de' monaci d'Egitto, la quale S. Geronimo compilò, secondochè aveva veduto stando tra loro. E prima di Giovanni eremita, del suo abitacolo rinchiuso, e come per molti segni mostrò che avea spirito di profezia, e come apparve in visione ad una santa donna.

 

In prima per fondamento della nostra opera e per esemplo de' buoni pognamo Giovanni, lo quale veramente fu di tanta divozione e perfezione che pur egli solo assai basterebbe, se bene fosse considerata la sua vita, a provocare e a incitare le menti tiepide e negligenti a studio ed amore di virtù. Questo Giovanni, secondo che io vidi, stava nelle parti di Tebaida in quell'eremo che è presso alla città di Lico in su una ripa d'un monte altissimo, al quale difficilmente si potea andare, ma in nullo modo a lui si potea entrare, perciocchè sempre stava coll'uscio serrato, in tanto che da quaranta anni che aveva quando si rinchiuse, insino ai novanta anni che aveva quando io il vidi, nulla persona entrò mai dentro al suo abitacolo; ma agli uomini che andavano a lui rispondea per una finestra, e questo rade volte e a certi tempi; ma a femmina nulla rispondea, volea vedere. Bene è vero, che quivi appresso avea fatto una casetta nella quale si potessero riposare quelli che venivano a lui di lunge parti; e avendo e letto e provato che quanto più si fuggono gli uomini, più si truova Iddio, con tutto studio intendeva, istando così rinchiuso, a continua orazione e contemplazione di Dio; onde quanto più era segregato e spartito dagli uomini, tanto era più unito a Dio; per la quale unione era venuto a tanta purità di mente, che non solamente le cose presenti, ma eziandio le future e occulte per divina revelazione conosceva: e sì chiaro spirito di profezia e sì eccellente lo Signore gli aveva dato che non solamente agli uomini della contrada rispondea delle cose future, ma eziandio spesse volte allo imperadore Teodosio revelava come e in che modo dovea avere vittoria de' tiranni pagani, e come e quando dovesse essere da loro assalito, acciocchè si parasse dinanzi. E una fiata avendo una gente d' assalita una terra dello imperio romano che si chiamava Sirene, la qual era quasi in sui confini tra Tebaida e Etiopia, e avendo uccisa molta gente, e menatane grande preda e molti prigioni, temendo lo principe che v'era per gli Romani di combattere cogli nemici, perchè gli parea avere pochi cavalieri a comparagione de' nemici, Giovanni lo confortò ed insegnolli uno certo e dissegli:

 

"Va sicuramente, e cotal esci loro addosso nel nome di Dio, e sii certo che tu gli sconfiggerai e rimanera'tene la tua preda e menera'ne anche gran preda di loro"; al quale quegli credendo e ubbidendo in quello ch'era predetto, ebbe de' nimici perfetta vittoria; e poi anche gli predisse come dovea venire in grande e singulare grazia dello 'mperadore, e così fu. E avvegnachè tanta grazia di profezia avesse, tanto era umile che sempre diceva e reputava che non per li suoi meriti, ma per quelli di coloro che 'l dimandavano, Dio quella grazia conceduta gli aveva. Un'atra cosa mirabile fece Iddio per lui. Un tribuno della contrada andò una fiata a lui per raccomandarglisi e pregarlo che permettesse che la sua donna, la quale era in certe infermitadi corporali, potesse venire a lui, allegando che per la gran fede che aveva in lui, s'era messa a grandi pericoli per poterlo vedere. La qual licenzia Giovanni al tutto negando e vietando, dicendo che giammai femmina a lui in quel luogo venuta non era; rispuose il tribuno, che per certo credeva che ella si morrebbe di tristizia, se questa grazia avere non potesse, e così egli, dal quale ella sperava vita, sarebbe cagione della sua morte. E sopra ciò essendo molto importuno che al po stutto quella grazia gli facesse; vedendo quegli la sua importuna devozione e fede:

 

"Va, disse, la tua donna mi vedrà stanotte; ma non verrà però qua a me, ma starassi nella casa e nel letto suo".

 

Dipo' le quali parole si partì il tribuno ripensando di questa risposta, che non gli parea bene chiara, e non la 'ntendeva bene. E tornando a casa e dicendo questa risposta alla moglie, ella medesima sopra ciò incominciò a pensare, e non intendea come questo fatto dovesse essere. E venendo la notte essendo eglino addormentati, l'uomo di Dio Giovanni in visione apparve alla donna, e dissele:

 

"Grande è la tua fede, o femmina, e però sono venuto a soddisfare al tuo desiderio e dótti questo ammonimento che non desideri mai, curi di vedere la faccia corporale de' servi di Dio, ma contempla per ispirito le loro opere e studiati d'amarle e di seguitarle, perocchè questo, cioè colla mente ripensare la loro vita, è molto utile, e senza questo la vista corporale poco giova. Or sappi che io non come giusto e profeta e santo, come tu mi tieni, ma per la fede tua e del tuo marito, t'ho orando impetrato da Dio (avvegnachè io sia peccatore) sanitade di tutte le tue infermitadi corporali. Onde vi prego e ammonisco che avendo a mente questo e gli altri beneficii ricevuti da Dio, sempre lo temiate e abbiate in reverenza, guardandovi d'ogni peccato e massimamente di non prendere più che porti e meriti l'ufficio del tribunato. Or ti basti che mi hai veduto in questo modo, e non cercare, dimandare più di vedermi altrimenti".

 

E dipo' queste parole la donna svegliandosi ridisse al marito quello che avea veduto e udito, e dissegli appunto l'abito e 'l volto e i segni di Giovanni. Della qual cosa maravigliandosi il tribuno e dando fede alla visione per li segni e per le fattezze, che gli disse la sua donna, di Giovanni, che erano appunto così, come l'avea veduto, tornò a lui e con gran reverenzia e umiltà lo ringraziò del beneficio ricevuto e raccomandandosi anche alle sue orazioni, si partì bene edificato. Un'altra volta venne a lui un gentiluomo che era per li Romani in quelle contrade signore d'alquanti cavalieri, a raccomandargli la moglie che moria di dolori di parto; al quale Giovanni benignamente rispuose e disse:

 

"Se tu sapessi, o uomo, lo dono che Iddio ti ha fatto, che t'è nato un figliuolo maschio, tu renderesti molte grazie a Dio. Ma sappi che la tua donna è morta; ma Iddio per la sua virtù, non per li miei meriti, la ti renderà, e trovera'la sana. Va e torna tosto a casa tua, e troverai lo figliuolo che ha già sette , e porra'gli nome Giovanni, e voglio che 'l facci notricare in casa tua, e nol dare altrimenti a balia, e in capo di sette anni lo raccomanderai ad alquanti santi monaci che l'ammaestrino della via di Dio".

 

E tornando questo gentiluomo a casa, trovò e fece secondochè Giovanni detto gli avea. A molti che veniano a lui o di quella provincia o d'altre, quando gli parea che fosse necessario e utile, revelava li loro occulti pensieri, e se nullo difetto avessero commesso e revelavalo loro, e riprendeali occultamente, incitandogli e confortandogli a penitenzia ed emendazione: e spesse volte prediceva quando dovesse essere abbondanzia o difetto dell'acqua del Nilo; e se per li peccati degli uomini Dio dovesse mandare alcun giudicio in terra, anche spesse volte lo prediceva, dicendo la cagione speziale di quella tribulazione che venire dovea. E delle grazie che faceva agli infermi sanandogli, non volendone lode, non permettea ch'ei venissero a lui e ringraziasserlo o pregassero; ma a quelli che per loro lo pregavano dava olio benedetto, del quale unti e' riceveano perfetta sanitade. La moglie d'uno senatore essendo per volontà di Dio accecata per infermitade, pregò il suo marito che la menasse a Giovanni, dicendo che sperava di guarire per le sue orazioni; e rispondendole il marito che egli non voleva che nulla femmina andasse a lui, pregollo che vi andasse egli e facessegli a sapere la necessità di lei e pregasselo che pregasse Iddio per lei. La qual cosa lo marito facen do, Giovanni gli diede un poco d'olio benedetto, del quale quella ungendosi gli occhi tre giorni, ricevette perfetta sanitade. Molte sono l'altre cose maravigliose che Dio fece per lui, secondochè ho udito, ma perchè non si può dire ogni cosa, chè troppo sarebbe lungo, lasciamo le cose udite e diciamo di quello che io vidi con gli occhi miei.

 

 

 


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