Parte, Canto
1 I, 1 | nel silenzio meridiano.~ ~Era intanto calato il tramonto
2 I, 1 | La voce della Ruffiana si era fatta man mano più dolce,
3 I, 1 | languida amica del criminale, era galeotta delle nostre anime
4 I, 1 | ancora tutto quello che era arido e dolce, sfiorite
5 I, 1 | così quello che ancora era arido e dolce, sfiorite
6 I, 1 | guardammo le vedute. Tutto era di un’irrealtà spettrale.
7 I, 1 | A un tratto una porta si era aperta in uno sfarzo di
8 I, 1 | avventurosa di quella scena. Già era tardi, fummo soli e tra
9 I, 1 | trina parlò. La sua vita era un lungo peccato: la lussuria.
10 I, 1 | che la conversazione si era illanguidita, la voce era
11 I, 1 | era illanguidita, la voce era taciuta intorno, il mistero
12 I, 1 | fantasie bianche. La voce era taciuta intorno. La ruffiana
13 I, 1 | taciuta intorno. La ruffiana era sparita. La voce era taciuta.
14 I, 1 | ruffiana era sparita. La voce era taciuta. Certo l’avevo sentita
15 I, 1 | grazia di cinedo.~ ~Faust era giovane e bello, aveva i
16 I, 1 | il taglio dei loro occhi era tanto perfetto che amavano
17 I, 1 | coi lunghi riccioli bruni. Era facile incontrarle la sera
18 I, 1 | ripassava davanti a lui. Faust era giovane e bello. In un giorno
19 I, 1 | tormentosa assetata. Tutto era mistero per la mia fede,
20 I, 1 | la mia fede, la mia vita era tutta «un’ansia del segreto
21 I, 1 | senza batter ciglio. La luce era scarsa sul terreno nudo
22 I, 1 | preso: il mio sangue tiepido era certo bevuto dalla terra:
23 I, 1 | dalla terra: ora la luce era più scarsa sul terreno nudo
24 I, 2 | gioia più quieta della notte era calata. Le porte moresche
25 I, 2 | duplice ombra. Ed il mio cuore era affamato di sogno, per lei,
26 I, 2 | baciato di una stella di luce era il bello, il bello e dolce
27 I, 2 | erano assenti, e non un Dio era nella sera d’amore di viola:
28 I, 2 | scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato
29 I, 2 | spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze
30 II, 6 | Certo è morta: non sai?~Era la notte~Di fiera della
31 II, 6 | Una canzonetta volgaruccia era morta~E mi aveva lasciato
32 III, 1 | lassù lontano da tutto. Era scritta a metà del corridoio
33 III, 1 | d’amore il suo cuore si era aperto ad un grido ad una
34 III, 1 | passione, così il destino era consumato! Antri profondi,
35 III, 3 | svegliammo piangendo ed era l’azzurro mattino:~Come
36 III, 3 | Solo~Ombra che torna, ch’era dipartito.....~ ~ ~
37 III, 4 | Limpido fresco ed elettrico era il lume~Della sera e là
38 III, 10| della razza. Il silenzio era scandito dal trotto monotono
39 III, 10| componevano già morte mentre era più profondo il silenzio.
40 III, 10| restare fedele al mio destino: era un’anima inquieta quella
41 III, 10| sotto le nubi in corsa. Essa era per cui solo il sogno mi
42 III, 10| per cui solo il sogno mi era dolce. Essa era per cui
43 III, 10| sogno mi era dolce. Essa era per cui io dimenticavo il
44 III, 12| città dotta e sacerdotale era avvolta di nebbie nel pomeriggio
45 IV, 3 | che si levava lentamente era l’insegna formidabile di
46 IV, 3 | commozione del silenzio intenso era prodigiosa.~ ~Che cosa fuggiva
47 IV, 3 | tra le tribù indiane? Od era la morte? Od era la vita?
48 IV, 3 | indiane? Od era la morte? Od era la vita? E mai, mi parve
49 IV, 3 | delle stelle ora impassibili era più misteriosa sulla terra
50 IV, 3 | più dolce calor naturale era nel mistero della terra
51 IV, 4 | lotta terribile e vana. Era il russo, violinista e pittore.
52 IV, 4 | di meraviglia.~ ~Il Russo era condannato. Da diciannove
53 IV, 4 | quelle sere seppi: il Russo era stato ucciso. Il pulviscolo
54 IV, 4 | altro. Vidi che intorno si era fatto scuro. Nella camerata
55 IV, 4 | scuro. Nella camerata non c’era che il tanfo e il respiro
56 IV, 4 | strideva spasmodica. Perché era uscito per salvare altri
57 IV, 4 | strideva spasmodica: perchè era uscito per salvare altri
58 IV, 6 | circonvallazione a mare. La strada era deserta nel calore pomeridiano.
59 IV, 6 | nostre confidenze calmi. Era tornato d’America. Tutto
60 IV, 6 | La superficie del mare era tutta abbagliante. Bisognava
61 IV, 6 | saturi l’avevano tradito ed era restato per un quarto d’
62 IV, 6 | irritata la parte immota. Si era riavuto, era venuto da me
63 IV, 6 | immota. Si era riavuto, era venuto da me e voleva partire.~ ~
64 IV, 7 | Scirocco~(Bologna)~ ~Era una melodia, era un alito?
65 IV, 7 | Bologna)~ ~Era una melodia, era un alito? Qualche cosa era
66 IV, 7 | era un alito? Qualche cosa era fuori dei vetri. Aprìi la
67 IV, 7 | vetri. Aprìi la finestra: era lo Scirocco: e delle nuvole
68 IV, 7 | fondo del cielo curvo (non c’era là il mare?) si ammucchiavano
69 IV, 7 | del suo faticoso fervore. Era una vigilia di festa: la
70 IV, 7 | deserte sull’infinito.~ ~Era la Vigilia di Natale.~ ~
71 IV, 7 | piazzetta di S. Giovanni era deserta: la porta della
72 IV, 7 | di infantile, di profondo era nell’aria commossa. Il mattone
73 IV, 10| Che tutto a lei d’intorno era già arcanamente~illustrato
74 IV, 10| spuma udivo il suono.~Pieno era il sole di Maggio.~ ~Sotto
75 IV, 10| già nel rosso del fanale~Era già l’ombra faticosamente~
76 IV, 10| la città mediterranea:~Ch’era la notte fonda.~Mentre tu
77 IV, 10| Infinitamente occhiuta devastazione era la notte tirrena.~ ~They
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