17-ciaba | ciane-gemit | gemma-niaga | nido-riuni | riusc-torce | torme-zitta
grassetto = Testo principale
Parte, Canto grigio = Testo di commento
501 II, 7 | vetri rilucenti~Stan le ciane commentando.~ ~La stradina
502 | ciascuno
503 IV, 10| Terribili e grotteschi come i ciechi.~ ~Vasto, dentro un odor
504 IV, 10| scarica~Ininterrottamente cigolante,~Instancabilmente introna~
505 III, 4 | paese ignoto,~Dopo molto cigolìo di catene e molto acceso
506 III, 3 | rocce~Lambe ed involge aereo cilestrino....~E il cuculo cola più
507 III, 12| tra i palazzi velando la cima delle torri, le lunghe vie
508 III, 2 | Il mattino arride sulle cime dei monti. In alto sulle
509 IV, 7 | poesia del popolo sotto una ciminiera altissima sui terreni vaghi,
510 IV, 10| addorme.~S’alza la nube delle ciminiere~Mentre il porto in un dolce
511 I, 1 | piegate piegate con grazia di cinedo.~ ~Faust era giovane e bello,
512 IV, 10| terrazze verdi ne la lavagna cinerea Dilaga la piazza al mare
513 III, 5 | funambola che tanga~Spagnola cinerina~Isterica in tango di luci
514 I, 1 | impenetrabile arida. Una fontana del cinquecento taceva inaridita, la lapide
515 I, 2 | dai velarii della luce io cinsi, un alito tardato: e nel
516 III, 2 | cuore danzante, satiro cinto di pampini danzante nella
517 IV, 4 | pazzi, ciascuno assorto in ció che formava l’unico senso
518 I, 1 | suo, e lo schioccare dei ciocchi e i guizzi della fiamma
519 III, 1 | vera mente toscano. Tra i cipressi scorgo altri portici. Su
520 III, 10| presente esile e nervosa. La cipria sparsa come neve sul vostro
521 IV, 3 | passi da dove noi seduti in circolo in silenzio guardavamo a
522 III, 1 | la Vergine eletta, e un cirro azzurreggia nel cielo e
523 III, 8 | un’epoca sepolta, di una civiltà sepolta: e come una fanciulla
524 IV, 4 | Soudain, céléstial~Parmi de la clameur 5~Du grouillement brutal~
525 IV, 8 | vico ambiguo nell’armonioso clamore della via che ripida calava
526 IV, 10| città di ardesia~Sonavano i clamori vespertini~E poi più quieti
527 I, 1 | udendo dal sobborgo il clangore che si accentua annunciando
528 I, 1 | fiera, nell’aria gli ultimi clangori, vedevo le antichissime
529 III, 1 | ieratici dal breve paesaggio claustrale da cui sorgono decollati,
530 III, 12| ridono e chiacchierano. I cocchieri imbacuccati tirano fuori
531 IV, 4 | barbe blonde~Fulgurante au coin 10~Ton âme je vis aussi~
532 I, 1 | perduto il barbaglio della collana dal collo ignudo, camminava
533 IV, 6 | Pavia, lui scalcagnato, col collettone alle orecchie! Ancora il
534 III, 1 | sentivo le stelle sorgere e collocarsi luminose su quel mistero.
535 III, 1 | si è fatta la quiete: il colloquio fraterno del cavaliere continua:~ ~
536 IV, 7 | creando una lacuna che Campana colma inserendo la nota che è
537 IV, 7 | affaccendate colle sporte colme di vettovaglie vagavano
538 II, 6 | E bianca come un volo di colombe~Certo è morta: non sai?~
539 III, 1 | stradine solitarie tra gli alti colonnarii d’alberi contente di una
540 III, 1 | La chiesa ha un portico a colonnette quadrate di sasso intero,
541 III, 10| suoni e delle luci che si colora di un incanto irreale: e
542 III, 10| incertezza e nel rimpianto colorando la nostra voluttà di riflessi
543 III, 4 | Lontani tinti dei varii colori~Dai più lontani silenzii~
544 IV, 9 | imperatore romano. Un vertice colorito dall’altra parte della piazza
545 IV, 4 | senso della sua vita: la sua colpa. Dei frati grigi dal volto
546 III, 1 | Andrea del Castagno. Mi colpisce il tipo delle ragazze: viso
547 | colui
548 I, 1 | Faust alzava gli occhi ai comignoli delle case che nella luce
549 III, 1 | del cavaliere continua:~ ~Comme deux ennemis rompus~Que
550 III, 1 | gonfio nel suo rumore cupo commenta tutta questa miseria. Guardo
551 II, 7 | rilucenti~Stan le ciane commentando.~ ~La stradina è solitaria:
552 IV, 3 | lugubre delle ferramenta ne commentava incomprensibilmente il destino.
553 IV, 7 | coi passeri intorno che si commossero in breve volteggio attorno
554 IV, 3 | vento del loro passaggio. La commozione del silenzio intenso era
555 III, 1 | erano sacre pure supreme commozioni della mia vita.~ ~22 Settembre (
556 III, 2 | salivi, salivi con la tua compagnia, come nelle favole d’antica
557 III, 12| Mi ferma il mio antico compagno di scuola, già allora bravissimo
558 I, 1 | di sacerdotessa orientale compiaceva a pose languenti. La magia
559 I, 1 | notte.~ ~Venne la notte e fu compita la conquista dell’ancella.
560 IV, 4 | delinquenti politici avevano compito l’ufficio i Frati della
561 III, 10| dolore, ore di felicità completa che aboliva il tempo e il
562 III, 1 | mulattiera che scendono. I complimenti vivaci degli stradini che
563 I, 2 | le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come
564 III, 10| perduti, delle immagini si componevano già morte mentre era più
565 III, 8 | sparuti e scalcagnati seggono compostamente attorno ad un litro. Uno
566 IV, 10| spoglie preziose~E la Città comprende~E s’accende~E la fiamma
567 III, 1 | che fu.~ ~(Tu già avevi compreso o Leonardo, o divino primitivo!)~ ~
568 III, 2 | montagna barbarica, della conca rocciosa dei venti, come
569 IV, 3 | sul piatto di ferro, il concentrarsi nelle strane costellazioni
570 IV, 5 | mare tenace e riattacca a concertare con i suoi alberi una certa
571 II, 7 | Trovo l’erba: mi ci stendo~A conciarmi come un cane:~Da lontano
572 III, 12| sorriso sempre più lercio. Conclude: potresti provare a mandare
573 IV, 4 | meraviglia.~ ~Il Russo era condannato. Da diciannove mesi rinchiuso,
574 IV, 7 | esalare dei fantasmi torbidi, condensati in ombre di dolore virgineo,
575 IV, 6 | A braccetto lui voleva condurmi in campagna: poi io lo decisi
576 III, 12| purulento: mi tenta, mi confessa con un sorriso sempre più
577 IV, 4 | implacabilmente, doveva confessare, aveva confessato. E il
578 IV, 4 | doveva confessare, aveva confessato. E il supplizio del fango!
579 III, 1 | pellegrinaggio che rompeva in una confessione così dolce, lassù lontano
580 IV, 6 | spiaggia seguitavamo le nostre confidenze calmi. Era tornato d’America.
581 II, 2 | arrossate nell’estremo sole~Confusa di rumori~Rauchi grida la
582 III, 1 | si spengono: i frati si congedano dai pellegrini. Un alito
583 III, 10| occhi arditi e profondi congelati in un languore ambiguo amaro
584 I, 1 | bianche cattedrali levarsi congerie enorme di fede e di sogno
585 I, 1 | la notte e fu compita la conquista dell’ancella. Il suo corpo
586 III, 10| città giovine e feroce, conquistatrice implacabile, ardente di
587 I, 1 | commosso dai ricordi e pareva consacrarlo. La voce della Ruffiana
588 I, 1 | sartine levigate e flessuose, consacrate dalla mia ansia del supremo
589 III, 1 | ragazzina e i suoi occhi conscii e tranquilli sotto il cappellone
590 III, 12| troppo semplice e troppo conscio è passata. La neve seguita
591 III, 2 | gora profonda e uguale: conservando il silenzio come ogni giorno
592 III, 9 | una bianca purità virginea conservata nei delicati incavi del
593 III, 2 | di tenacia solitaria che consolano il cuore degli uomini. E
594 III, 2 | inginocchiata cercava di consolarla: ma lei non voleva essere
595 III, 1 | passione, così il destino era consumato! Antri profondi, fessure
596 III, 10| come neve sul vostro viso consunto da un fuoco interno, le
597 III, 10| vita ritrovò un istante il contatto colle forze del cosmo. Io
598 III, 1 | alti colonnarii d’alberi contente di una lieve stria di sole~
599 III, 10| piccoli passi pieni di slancio contenuto sopra il terreno delle promesse
600 IV, 7 | nel suo torbido sogno: (contigui uguali gli archi perdendosi
601 III, 4 | portentosa dovizia del fiume,~Del continente nuovo la capitale marina.~
602 III, 1 | colloquio fraterno del cavaliere continua:~ ~Comme deux ennemis rompus~
603 IV, 9 | rosee tra i meandri verdi continuano a illudere il crepuscolo.
604 III, 3 | quieto: le note~Giungon, continue ambigue come in un velo
605 III, 1 | ingemmata nel cielo coi contorni nitidi e luminosi che mi
606 IV, 7 | alla cadenza, offrendo il contorno della mascella rosea e forte
607 III, 9 | piazza al capo di una lunga contrada dove tutti i palazzi sono
608 III, 2 | valle –~E la rovina del contrafforte – la frana~La vittoria dell’
609 III, 1 | bruni su toni giallognoli: contrasta con una così semplice antica
610 I, 1 | amavano sembrare immobili a contrastare armoniosamente coi lunghi
611 IV, 6 | faccia a destra atona e contratta e sulla guancia destra il
612 I, 1 | lungo le mura di chiese e di conventi: non si udiva il rumore
613 IV, 8 | sciolgono la loro pompa convenzionale mentre che sulla via le
614 I, 1 | piaceva udire tra i calmi conversari dell’inverno bolognese,
615 I, 1 | lungo il passato. Fin che la conversazione si era illanguidita, la
616 III, 10| il vostro piccolo corpo convulso nella stretta del guanciale,
617 IV, 5 | senza gioia. Poi sdraiato in coperta restavo a guardare gli alberi
618 III, 1 | natura prima che le aveva coperte di verdi selve, purificate
619 III, 12| in pelliccie, i cappelli copiosamente romantici, avvicinandosi
620 IV, 3 | misteriosa – come nella coppa del silenzio purissimo e
621 IV, 10| not least, il coscienzioso coraggioso e paziente stampatore sig.
622 IV, 5 | sorda, tremante violino a corda elettrizzata, tram che corre
623 IV, 4 | gotiche. E così ogni sera coricandomi nella mia prigionia salutavo
624 IV, 4 | di ferro, io guardavo il cornicione profilarsi al tramonto.
625 III, 2 | crepuscolari una forma nera cornuta immobile mi guarda immobile
626 III, 8 | fiorentine: porta un profumo di corolle smorte, misto a un odor
627 IV, 3 | nel lugubre fracasso della corrente irresistibile.~ ~ ~Dov’ero?
628 IV, 3 | dai venti la Pampa che mi correva incontro per prendermi nel
629 III, 10| deserta, quando nuvole vaghe correvano verso strane costellazioni,
630 IV, 3 | salutato al mattino! Io correvo tra le tribù indiane? Od
631 IV, 5 | diademi elettrici spenti. Corro col preludio che tremola
632 IV, 10| cielo è d’oro e sul molo~Corrono i fanciulli e gridano~Con
633 IV, 9 | quadrangolare s’alza accesa sul corroso mattone sù a capo dei vicoli
634 IV, 10| apparenza sovrumana~De le corrusche sue statue superbe:~E udìi
635 III, 12| carnosa come volatili di bassa corte. Dei colpi sordi, dei fischi
636 I, 1 | immagini avventurose delle cortigiane nella luce degli specchi
637 III, 12| dai portici a traverso le cortine della vetrata. Prendo la
638 IV, 10| anche, last not least, il coscienzioso coraggioso e paziente stampatore
639 III, 10| contatto colle forze del cosmo. Io vi rivedo Manuelita,
640 I, 1 | catastrofica.~ ~Non seppi mai come, costeggiando torpidi canali, rividi la
641 IV, 5 | illuminavano la costa deserta! costeggiavano da un giorno. Bellezza semplice
642 III, 1 | quadrangolari in pietra viva costruite dai Lorena restano vuote
643 III, 1 | macchie,che scopre la sua costruttura sassosa. Con una fiamma
644 III, 12| tutte nere, che vadano a covare in un lungo letargo un loro
645 IV, 10| They were all torn~and cover'd with~the boy's~blood~ ~
646 IV, 7 | questo punto, è mal riuscita creando una lacuna che Campana colma
647 I, 1 | solari, di stragi di orgie si crearono avanti al mio spirito. Rividi
648 IV, 4 | riflessi sanguigni del tramonto credei mi portassero il suo saluto.
649 I, 1 | lance immobili degli abeti credendo a tratti vagare una nuova
650 I, 1 | sulle sue mammelle estinte. Credetti di udire fremere le chitarre
651 III, 10| Etchegarray)~ ~Voi adorabile creola dagli occhi neri e scintillanti
652 IV, 5 | fusi come in una nebbia. Cresceva l’odore mostruoso del mare.
653 I, 1 | sera, languida amica del criminale, era galeotta delle nostre
654 IV, 3 | errante un richiamo:... dalle criniere dell’erbe scosse come alla
655 III, 3 | Se alle tue mura in pace cristallina~Tender potessi, in una pace
656 III, 1 | immensamente aperte. Il paesaggio cristiano segnato di croci inclinate
657 III, 1 | portici. Su una costa una croce apre le braccia ai vastissimi
658 III, 1 | paesaggio cristiano segnato di croci inclinate dal vento ne fu
659 I, 1 | torrente ancora lontano: crosciava bagnando antiche città desolate,
660 III, 1 | corridoio dove si svolge la Via Crucis della vita di S. Francesco: (
661 IV, 6 | Alzammo la faccia alla luce cruda del sole. La superficie
662 IV, 1 | Ne l’ultimo schianto crudele...~Le vele le vele le vele
663 I, 1 | corpo sterile e dorato, crudo e selvaggio, dolcemente
664 IV, 5 | navi e di carri. Gli alti cubi della città si sparpagliano
665 IV, 8 | illumina solitaria limpida cubica la lampada colossale a spigoli
666 III, 1 | le creature del paesaggio cubistico, in luce appena dorata di
667 IV, 7 | orizzonte mi sembrava volerli cullare coi riflessi frangiati delle
668 IV, 3 | giuochi dei loro arabeschi, cullato deliziosamente dai rumori
669 III, 11| muoiono nelle angeliche cune, delle voci angeliche bronzee
670 I, 2 | lampada instella il mio cuor vago di ricordi ancora.
671 III, 1 | rinchiuse dalla foresta cupa.~ ~Incantevolmente cristiana
672 III, 2 | trascorre le mura nere (una cupola rossa ride lontana con il
673 I, 1 | che sembravano attardarsi curiose un istante su quel paesaggio
674 I, 1 | piena ancora per lei di curiosità irraggiungibili. «La femmina
675 III, 2 | raccogliere tutta l’ombra e curvare le cupe foglie canore come
676 I, 1 | torre barbara, la mitica custode dei sogni dell’adolescenza.
677 | d
678 III, 2 | chimerico fumo. Le stelle danzavano sul poggio deserto. Nessuno
679 III, 2 | Ribera, dove vidi le tue danze arieggiate di secchi accordi?
680 III, 1 | conventuale rilucente di dardi di luce nei vetri occidui.~ ~
681 IV, 8 | chitarre all’incesso della dea. Profumi varii gravavano
682 IV, 10| nelle braccia di ferro~Il debole cuore batteva un più alto
683 IV, 6 | condurmi in campagna: poi io lo decisi invece a calare sulla riva
684 III, 1 | claustrale da cui sorgono decollati, figure di una santità fatta
685 I, 1 | sculturale barbaramente decorata dall’occhio liquido come
686 I, 1 | organi automatici e una decorazione floreale, dalla saletta
687 III, 1 | grandi anime ignote. Un frate decrepito nella tarda ora si trascina
688 IV, 10| ancor largire: dai segreti~Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare~
689 III, 10| lisci nell’immobilità delle dee della razza. Il silenzio
690 III, 10| pagine risuscitava un mondo defunto, sorgevano immagini antiche
691 III, 9 | virginea conservata nei delicati incavi del marmo. Grandi
692 IV, 4 | uomini? Un suo ritratto di delinquente, un insensato, severo nei
693 IV, 3 | intorpidimento finale io sentii con delizia l’uomo nuovo nascere: l’
694 I, 1 | festa d’estate, ne la luce deliziosa e bianca, quando i nostri
695 IV, 6 | scialacquatore, con in cuore il demone della novità che lo gettava
696 III, 11| passa sotto rombando come un demonio).~ ~ ~
697 III, 10| ardente di un’acre febbre di denaro e di gioie immediate. Io
698 IV, 5 | davanti al molo alla piazza densa di navi e di carri. Gli
699 III, 1 | intagliava in un semicerchio dentato contro il violetto crepuscolare,
700 IV, 5 | tutti in cerchio come una dentiera enorme tra il fetido odore
701 I, 1 | rividi la mia ombra che mi derideva nel fondo. Mi accompagnò
702 IV, 4 | étreinte~L’étreinte désespérée~Des Chimères fulgurantes 15~
703 IV, 4 | dans l’étreinte~L’étreinte désespérée~Des Chimères fulgurantes
704 III, 8 | Botticelliana: I pollini del desiderio gravi da tutte le forme
705 I, 1 | crosciava bagnando antiche città desolate, lunghe vie silenziose,
706 IV, 5 | Fumano i vapori agli scali desolati. Domenica. Per il porto
707 IV, 4 | delinquenti gli avevano detto quando con una parola, con
708 IV, 3 | braccia al cielo infinito non deturpato dall’ombra di Nessun Dio.~ ~ ~
709 III, 1 | cavaliere continua:~ ~Comme deux ennemis rompus~Que leur
710 IV, 10| cava~Infinitamente occhiuta devastazione era la notte tirrena.~ ~
711 IV, 5 | palazzi regali e barbari, i diademi elettrici spenti. Corro
712 III, 1 | I. La verna (diario)~ ~15 Settembre (per la
713 IV, 6 | alle orecchie! Ancora il diavolo ci aveva riuniti: per quale
714 IV, 4 | Russo era condannato. Da diciannove mesi rinchiuso, affamato,
715 | dieci
716 III, 1 | dei tigli andavo intanto difeso dagli incanti mentre tu
717 III, 1 | renderle piacevoli! forse. Come differente la sera di Campigno: come
718 IV, 4 | la testa portata alta con dignità animale: un altro, un sorriso,
719 III, 1 | chiarìe il verde, sfumato e digradante all’infinito: e pieno delle
720 IV, 10| verdi ne la lavagna cinerea Dilaga la piazza al mare che addensa
721 IV, 10| sogni dei mattini~Lontano dileguando incatenare~Come un ignoto
722 III, 12| sento che è dolce questo dileguarsi di tutto quello che ci ha
723 III, 10| storie sanguinose subito dimenticate che rivivevano improvvisamente
724 III, 10| dolce. Essa era per cui io dimenticavo il vostro piccolo corpo
725 III, 1 | sono fabbricate le loro dimore. La sera scende dalla cresta
726 IV, 10| stampatore sig. Bruno Ravagli~ ~Dino Campana~
727 III, 2 | Una delle pie donne a lei dintorno, inginocchiata cercava di
728 III, 3 | Ombra che torna, ch’era dipartito.....~ ~ ~
729 III, 1 | del sole non riescono a diradare. La pioggia à reso cupo
730 I, 1 | scalcinati: egli seguiva, autòma. Diresse alla donna una parola che
731 III, 12| colossale emissario~Ah! i diritti della vecchiezza! Ah! quanti
732 III, 2 | alpina che scende a tratti a dirupi e getta sull’acqua il suo
733 III, 3 | gloriosa per le mie pupille~Discioglie il grembo delle luci d’oro.~
734 IV, 3 | destini eterni. . . .~ ~Un disco livido spettrale spuntò
735 III, 1 | dolcezza notturna mi si discoprì nel mattino, tutto velato
736 III, 9 | gioventù latina . Ascolto i discorsi. La vita ha qui un forte
737 III, 1 | Acquistano allora quei sommarii disegni un fascino bizzarro e nostalgico.
738 III, 1 | semplicità bizzarra del disegno bianco risalta quando l’
739 III, 5 | Isterica in tango di luci si disfà:~Che guarda nel café chantant~
740 III, 8 | visi ebeti di prostitute disfatte a cui il belletto dà un
741 IV, 4 | rossastra, un viso emaciato disfatto, coi segni di una lotta
742 IV, 5 | bestialità irritante del mare, il disgusto che quel grosso bestione
743 II, 7 | sento nella bocca~La saliva disgustosa. Via dal tanfo~Via dal tanfo
744 IV, 7 | obliqua dell’occhio nero al disopra dell’omero servile, del
745 III, 8 | rigattieri, bislacchi ottoni disparati. Un’osteria sempre deserta
746 III, 3 | All’alterno pensier pare e dispare,~Sovra l’arido sogno, serenato!~
747 III, 1 | fanciulle avevano espresso disperatamente nella cadenza millenaria
748 III, 1 | Castagno, casette di macigno disperse a mezza costa, finestre
749 II, 6 | fiera~ ~Il cuore stasera mi disse: non sai?~La rosabruna incantevole~
750 III, 2 | magnetici delle stelle mi dissero per la prima volta dell’
751 IV, 10| tumultuante~Verso la porta disserrata~Contro l’azzurro serale,~
752 III, 8 | a la nostalgia acuta di dissolvimento alitata dalle bianche forme
753 IV, 3 | lucidamente trasumanati in distanza, come per un’eco profonda
754 III, 1 | staccarsi una tortora e volare distesa verso le valli immensamente
755 III, 1 | Volava senza fine sull’ali distese, leggera come una barca
756 IV, 4 | uno sguardo mi parve di distinguere, che li riempiva: non di
757 I, 1 | grazioso sorriso aggrinzito. Distinsi nell’ombra l’ancella che
758 III, 7 | le rotte~Dentro l’occhio~Disumano~De la notte~Di un destino~
759 II, 1 | dolce mistero~Io per il tuo divenir taciturno. 20~Non so se
760 I, 1 | presso a me io la sentivo divenire lontana e straniera mentre
761 I, 1 | si ama vano: così eravamo divenuti a un tratto lontani e stranieri
762 I, 1 | esaltandoci di una nostra troppo diversa bellezza, lei fine e bruna,
763 III, 1 | purità dolce che il giglio divide e la Vergine eletta, e un
764 III, 8 | mentre pure nostra è la divinità del sentirsi oltre la musica,
765 I, 1 | dieci minuti, perché?» Le domande restavano ancora senza risposta,
766 IV, 5 | vapori agli scali desolati. Domenica. Per il porto pieno di carcasse
767 IV, 5 | arco di violino del tram domenicale. I piccoli dadi bianchi
768 I, 1 | occhi alla torre barbara che dominava il viale lunghissimo dei
769 IV, 7 | argentine dei fanciulli dominavano liberamente nell’aria. La
770 IV, 3 | alla riconquista del loro dominio di libertà in lancio fulmineo.
771 IV, 7 | di un passo giovine non domo alla cadenza, offrendo il
772 I, 2 | l’amore evanescente, la donatrice d’amore dei porti, la cariatide
773 III, 1 | sfumava la valle barbarica, donde veniva il torrente inquieto
774 III, 8 | squadra mobile: Tre minorenni dondolano monotonamente le loro grazie
775 I, 1 | ombra. Una donna dal passo dondolante e dal riso incosciente si
776 IV, 5 | restavo a guardare gli alberi dondolare nella notte tiepida in mezzo
777 IV, 3 | strane costellazioni che doravano l’ignoto della prateria
778 III, 2 | steso sull’erba. Sembra dormire. Ripenso alla mia fanciullezza:
779 IV, 3 | incontro le ondulazioni come di dorsi di belve in agguato: selvaggia,
780 III, 12| Bologna)~ ~La vecchia città dotta e sacerdotale era avvolta
781 | Dov’
782 III, 10| se lo potete sappiate: io dovevo restare fedele al mio destino:
783 III, 4 | giallo de la portentosa dovizia del fiume,~Del continente
784 III, 1 | ripide della Falterona: dovrò salire, salire. Nel presbiterio
785 IV, 3 | più pura luce stellare. Drammi meravigliosi, i più meravigliosi
786 III, 10| Dualismo~(Lettera aperta a Manuelita
787 III, 8 | bianchi trofei di Pisa, il duomo prezioso traversato dalla
788 III, 9 | nude stampe scheletriche. Durer, Ribera. Ribera: il passo
789 | ebbe
790 I, 1 | nell’aridità meridiana, ebete e sola nella luce catastrofica.~ ~
791 III, 8 | vedono affacciati dei visi ebeti di prostitute disfatte a
792 II, 1 | lontananze ignote~Fosti, la china eburnea~Fronte fulgente o giovine 5~
793 III, 6 | Trema rigato tra i palazzi eccelsi:~Candide righe nell’azzurro:
794 III, 10| inconsciamente feroce, violentemente eccitante tra le due bande di capelli
795 IV, 9 | una torricella rosa tra l’edera che cela una campana: mentre,
796 | egli
797 III, 3 | E si riposa nell’azzurro eguale,~Se tale a le tue mura la
798 | Eh
799 III, 10| la turba delle signorine elastiche dal viso molle inconsciamente
800 IV, 4 | insensato, severo nei suoi abiti eleganti, la testa portata alta con
801 III, 1 | giglio divide e la Vergine eletta, e un cirro azzurreggia
802 IV, 5 | regali e barbari, i diademi elettrici spenti. Corro col preludio
803 III, 4 | marina.~Limpido fresco ed elettrico era il lume~Della sera e
804 IV, 5 | tremante violino a corda elettrizzata, tram che corre in una linea
805 IV, 4 | humanité~Se pourrissante d’elle même.~Se vis ta barbe blonde~
806 IV, 4 | barba rossastra, un viso emaciato disfatto, coi segni di una
807 III, 12| classico, baffuto, colossale emissario~Ah! i diritti della vecchiezza!
808 IV, 4 | dell’epoca)~ ~Tombé dans l’enfer~Grouillant d’ëtres humains~
809 III, 1 | fatta spirito, linee rigide enigmatiche di grandi anime ignote.
810 III, 1 | cavaliere continua:~ ~Comme deux ennemis rompus~Que leur haine ne
811 I, 1 | molli sullo sfondo. Archi enormemente vuoti di ponti sul fiume
812 III, 8 | quando qualche avventore entra. In faccia nel vico breve
813 I, 1 | pallida e grassa, la attrasse: entrai. Una antica e opulente matrona,
814 I, 1 | notturna dei suoi capelli. Entrammo. Dei visi bruni di autocrati,
815 III, 10| stringeva con violenza il cuore. Entravo, ricordo, allora nella biblioteca:
816 IV, 6 | partire. Andiamo! Senza entusiasmo e senza esitazione. Andiamo.
817 III, 4 | Nel soffio torbido dell’equatore: finchè~Dopo molte grida
818 | eri
819 III, 3 | azzurro mattino:~Come ombre d’eroi veleggiavano:~De l’alba
820 III, 10| struzzo avvolta e ondulante eroicamente, i vostri piccoli passi
821 III, 10| il terreno delle promesse eroiche! Tutta mi siete presente
822 II, 6 | nel dolore~E me ne andavo errando senz’amore~Lasciando il
823 I, 3 | tessenti fantasie multicolori, errano, polvere luminosa che posa
824 IV, 6 | irritava. La paralisi lo aveva esacerbato. Lo osservavo. Aveva ancora
825 III, 7 | L’acqua (il mare~Che n’esala?)~A le rotte~Ne la notte~
826 IV, 7 | ringiovanito dalla pioggia sembrava esalare dei fantasmi torbidi, condensati
827 I, 1 | tratto la fanciulla liberata esalò la sua giovinezza, languida
828 I, 1 | accanto ci aveva illanguiditi esaltandoci di una nostra troppo diversa
829 IV, 8 | di voci che nella sera si esaltano, di lampade che si accendono,
830 II, 1 | dolore~Musica fanciulla esangue,~Segnato di linea di sangue~
831 III, 12| bianca, dal mio spirito esausto silenziosa si sciolse, Eva
832 IV, 4 | forse muoiono di freddo: ed esce per salvarli. Al mattino
833 IV, 3 | insegna formidabile di un esercito che lanciava torme di cavalieri
834 III, 10| Tutta mi siete presente esile e nervosa. La cipria sparsa
835 IV, 6 | Senza entusiasmo e senza esitazione. Andiamo. L’uomo o il viaggio,
836 IV, 8 | qualche inferno in quell’esplosione di gioia barocca: mentre
837 IV, 7 | nella mia adolescenza erano esposti a una vetrina tra le stampe.
838 III, 1 | le tre fanciulle avevano espresso disperatamente nella cadenza
839 | essendovi
840 IV, 4 | ansioso di rivedere degli esseri umani ero rigettato come
841 III, 10| cavalieri dell’irreale, dal viso essicato, dagli occhi perforanti
842 | esso
843 I, 1 | le chiare gore i laghi estatici dell’oblio che tu Leonardo
844 IV, 4 | testa della fanciulla d’Este. Poi teste di contadini
845 I, 1 | moschetto sulle sue mammelle estinte. Credetti di udire fremere
846 IV, 4 | Non essendovi in Belgio l’estradizione legale per i delinquenti
847 II, 2 | pendici 5~Aspre arrossate nell’estremo sole~Confusa di rumori~Rauchi
848 | Et
849 III, 10| Lettera aperta a Manuelita Etchegarray)~ ~Voi adorabile creola
850 IV, 3 | spazio alternandosi i destini eterni. . . .~ ~Un disco livido
851 IV, 3 | malinconia più profonda dell’eterno errante per la Pampa riscossa
852 IV, 4 | dans l’enfer~Grouillant d’ëtres humains~O Russe tu m’apparus~
853 III, 8 | sepolta: e come una fanciulla etrusca possa rattristare il paesaggio...~ ~
854 III, 8 | toccando le piccole città etrusche, uguale oramai sino alle
855 III, 10| sensibilità della vecchia Europa e mi si stringeva con violenza
856 III, 12| esausto silenziosa si sciolse, Eva si sciolse e mi risvegliò.
857 III, 1 | potenti della terra si sono fabbricate le loro dimore. La sera
858 III, 1 | muricciolo. Figure vagano, facelle vagano e si spengono: i
859 | faceva
860 | facevano
861 I, 1 | lunghi riccioli bruni. Era facile incontrarle la sera per
862 III, 9 | Faenza~ ~Una grossa torre barocca:
863 I, 2 | tra le innumerevoli luci fallaci, l’antica amica, l’eterna
864 III, 1 | grande vuoto nella luce falsa dai freddi bagliori che
865 III, 12| scorgeva vicino, in uno scorcio falso di luce plumbea lo scalo
866 I, 1 | orecchi. Antichi ritratti di famiglia erano sparsi sul tavolo
867 IV, 10| stelle~Passare le ombre de le famiglie marine: e canti~Udivo lenti
868 II, 2 | aiole. 10~S’intende una fanfara~Che straziante sale: il
869 II, 7 | cammino poveretto~Nella notte fantasiosa, 15~Pur mi sento nella bocca~
870 III, 12| fuoco lo specchio. Nella fantasmagoria profonda dello specchio
871 I, 1 | teorie di regine languenti re fanti armi e cavalieri. Salutai
872 III, 2 | rifà il letto aiutata dalla fanticella. Monotona dolcezza della
873 IV, 9 | sbarre verdi ma laggiù le farfalle innumerevoli della luce
874 IV, 4 | guanciale seguivo in aria delle farfalline che scherzavano attorno
875 II, 6 | perfida Babele~Salente in fasci verso un cielo affastellato
876 I, 1 | nostre anime oscure e i suoi fastigi sembravano promettere un
877 III, 3 | Anima al nulla nel suo andar fatale,~Se alle tue mura in pace
878 III, 3 | Che vive per miriadi di faville!....~Ecco la notte: ed ecco
879 III, 2 | tua compagnia, come nelle favole d’antica poesia: e già dimentica
880 IV, 4 | mi si torceva pei nervi. Febbrile, curva sull’orlo della stufa
881 IV, 4 | orlo della stufa scriveva febbrilmente.~ ~«Un uomo in una notte
882 IV, 10| svaria ferrea la sinfonia feconda urgente al mare: Genova
883 III, 10| sappiate: io dovevo restare fedele al mio destino: era un’anima
884 I, 1 | acuto della segatura che felpava i passi e il sussurrio delle
885 IV, 10| carri~Classica mediterranea femina dei porti:~Pei grigi rosei
886 I, 1 | eroica de la grande figura femminile romana sosta. Ricordi di
887 I, 2 | Avanti come una mostruosa ferita profondava una via. Ai lati
888 III, 12| via ) Tristezza acuta. Mi ferma il mio antico compagno di
889 III, 11| sgonfia arriva in silenzio, è fermo: la porpora del treno morde
890 IV, 10| Genova~ ~Poi che la nube si fermò nei cieli~Lontano sulla
891 IV, 3 | il rumore lugubre delle ferramenta ne commentava incomprensibilmente
892 IV, 10| Niagara Canta, ride, svaria ferrea la sinfonia feconda urgente
893 III, 12| di strepiti. Sulla linea ferroviaria si scorgeva vicino, in uno
894 III, 1 | consumato! Antri profondi, fessure rocciose dove una scaletta
895 III, 5 | Sul piano martellato tre~Fiammelle rosse si sono accese da
896 IV, 4 | primavera si svegliava in Fiandra. Dalla camerata a volte (
897 IV, 2 | armavano di un’ala gli occhi fieri~Del lor languore solo nel
898 III, 2 | di dolce nostalgia: è il figliuol prodigo all’ombra degli
899 I, 1 | della tenda.~ ~E allora figurazioni di un’antichissima libera
900 IV, 5 | di carcasse delle lente file umane, formiche dell’enorme
901 III, 2 | dell’amor del poeta.~ ~Monte Filetto 25 Settembre~ ~Un usignolo
902 III, 2 | vento. Dalla roccia cola un filo d’acqua in un incavo. Il
903 III, 9 | vivere in un paese senza filosofia.~ ~Il museo. Ribera e Baccarini.
904 IV, 3 | che nel mio intorpidimento finale io sentii con delizia l’
905 | finché
906 IV, 5 | quando l’acqua saliva ai finestrini io seguivo il tramonto equatoriale
907 III, 11| si muta in rombo: Da un finestrino in fuga io? io ch’alzo le
908 I, 1 | dell’oblio che tu Leonardo fingevi. Il torrente mi raccontava
909 IV, 10| sale, il vento come bianca finse una visione di~Grazia~Come
910 I, 1 | chitarre. A lato sul tesoro fiorente di una fanciulla in sogno
911 III, 2 | tra lo splendore dell’arte fiorentina colla sua parola di dolce
912 III, 8 | soffio stanco dalle colline fiorentine: porta un profumo di corolle
913 III, 8 | Firenze~ ~Fiorenza giglio di potenza virgulto
914 III, 6 | Archi severi tra sfiorir di fiori.~ ~Azzurro l’arco dell’intercolonno~
915 I, 3 | gli specchi all’infinito fioriscono sfioriscono bianchezze di
916 II, 1 | venti~E l’immobilità dei firmamenti~E i gonfii rivi che vanno
917 III, 9 | spalle di velo nero tenue fitto di neri punti per la piazza
918 I, 1 | alle sartine levigate e flessuose, consacrate dalla mia ansia
919 I, 1 | automatici e una decorazione floreale, dalla saletta udivo la
920 IV, 3 | costellazioni. Una stella fluente in corsa magnifica segnava
921 I, 1 | grazia all’ombra dei capelli fluidi e la chioma augusta dell’
922 IV, 3 | mi tornava alla mente in flutti amari e veementi. La luna
923 IV, 3 | bivacco. I miei pensieri fluttuavano: si susseguivano i miei
924 I, 1 | stanchi di guerra mettono foce, nel mentre sulle loro rive
925 III, 8 | uguale oramai sino alle foci, lasciando i bianchi trofei
926 IV, 10| mediterranea:~Ch’era la notte fonda.~Mentre tu siciliana, dai
927 III, 12| sporco della città. Tutto fonde come la neve in questo pantano:
928 I, 1 | fuggitivi: anni ed anni ed anni fondevano nella dolcezza trionfale
929 I, 1 | impenetrabile arida. Una fontana del cinquecento taceva inaridita,
930 III, 2 | pietra....~ ~Ascolto. Le fontane hanno taciuto nella voce
931 III, 2 | anima della solitudine forgiata di vento. Oggi che il cielo
932 I, 1 | vulcanizzato, due chiazze due fori di palle di moschetto sulle
933 III, 12| parlando a fior di labbra. Formano sotto i portici il corteo
934 IV, 4 | ciascuno assorto in ció che formava l’unico senso della sua
935 IV, 5 | delle lente file umane, formiche dell’enorme ossario. Nel
936 IV, 3 | lentamente era l’insegna formidabile di un esercito che lanciava
937 III, 12| bianchi stupiti inerti nella fornace opaca: bianca, dal mio spirito
938 III, 2 | acqua che si stende tra le forre all’ampia rovina del suo
939 III, 1 | occidui.~ ~Si levava la fortezza dello spirito, le enormi
940 IV, 6 | che lo gettava a colpi di fortuna che gli riuscivano sempre,
941 III, 10| istante il contatto colle forze del cosmo. Io vi rivedo
942 IV, 5 | buffo e sornione! Non so se fosse la bestialità irritante
943 | Fosti
944 | fra
945 IV, 3 | turbine assordante nel lugubre fracasso della corrente irresistibile.~ ~ ~
946 I, 2 | inghirlandai di fervore: o fragili rime, o ghirlande d’amori
947 IV | VARIE E FRAMMENTI~ ~
948 IV, 2 | Frammento~(Firenze)~ ~Ed i piedini
949 III, 2 | rovina del contrafforte – la frana~La vittoria dell’elemento –
950 IV, 10| nell’ombra.~Rumori lontano franavano~Dentro silenzii solenni~
951 III, 6 | E in riflessi tranquilli frange appena~Archi severi tra
952 III, 12| della cultura, che va a frangere ai piedi della cattedra.
953 IV, 6 | rumore delle onde che si frangevano sui ciottoli della spiaggia.
954 III, 9 | pallida e le lunghe ciglia le frangiano appena gli occhi: il suo
955 IV, 7 | volerli cullare coi riflessi frangiati delle sue nuvole mobili
956 III, 3 | potente anima seconda ebbe frante le nostre~catene~Noi ci
957 III, 1 | la quiete: il colloquio fraterno del cavaliere continua:~ ~
958 III, 9 | che illumina la sera, le freccie dorate: una piccola madonna
959 III, 1 | vuoto nella luce falsa dai freddi bagliori che ancora guizza
960 IV, 4 | uomini forse muoiono di freddo: ed esce per salvarli. Al
961 II, 6 | Imperiale~Incantava la rosea~Freschezza dei mattini:~E tu seguivi
962 I, 1 | ocra delle volte i passi frettolosi sotto gli archi prossimi.
963 I, 1 | dell’inverno bolognese, frigido e nebuloso come il suo,
964 IV, 10| le fonti e le sfingi sui frontoni~Benigne un primo oblìo parvero
965 IV, 10| gridi di felicità.~Già a frotte s’avventurano~I viaggiatori
966 III, 2 | torrenziale. In fondo, nel frusciar delle nere selve sempre
967 III, 1 | alto, ma non si ode nè il frusciare della massa oscura nè il
968 III, 1 | addensare l’ombra e i profondi fruscìi del silenzio. Dalla cresta
969 IV, 1 | le vele~Che schioccano e frustano al vento~Che gonfia di vane
970 IV, 8 | delle ali teatrali e pare fuggano cacciate verso qualche inferno
971 III, 4 | case umane~E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve~Su un
972 IV, 3 | nelle strane costellazioni fuggenti tra lievi veli argentei:
973 I, 1 | le larve del mistero. Poi fuggii. Mi persi per il tumulto
974 I, 1 | rosee e dagli accesi occhi fuggitivi: anni ed anni ed anni fondevano
975 III, 2 | sembrato il mio destino fuggitivo al fascino dei lontani miraggi
976 III, 2 | gaglioffo, una grossa puttana fuggono sotto le nubi in corsa.
977 II, 1 | la china eburnea~Fronte fulgente o giovine 5~Suora de la
978 IV, 4 | Se vis ta barbe blonde~Fulgurante au coin 10~Ton âme je vis
979 IV, 4 | désespérée~Des Chimères fulgurantes 15~Dans le miasme humain.~
980 IV, 3 | dominio di libertà in lancio fulmineo. Le erbe piegavano in gemito
981 III, 1 | Con una fiamma pallida e fulva bruciano le erbe del camposanto.~ ~
982 IV, 5 | nauseante odor d’infinito. Fumano i vapori agli scali desolati.
983 III, 1 | amica luna, solitario e fumigante vapore sui barbari recessi.
984 | fummo
985 I, 1 | sogno. Lassù tra gli abeti fumosi nella nebbia, tra i mille
986 III, 5 | la rossa velocità~Di luci funambola che tanga~Spagnola cinerina~
987 I, 1 | mondo.~ ~Ne la sera dei fuochi de la festa d’estate, ne
988 IV, 3 | silenzio guardavamo a tratti furtivamente le strane costellazioni
989 IV, 10| grande luce mediterranea~S’è fusa in pietra di cenere:~Pei
990 IV, 5 | gli uomini erano scomparsi fusi come in una nebbia. Cresceva
991 III, 10| scintillanti come metallo in fusione, voi figlia generosa della
992 IV, 7 | grande palazzo moderno, i fusti d’acciaio curvi di globi
993 III, 2 | elemento grottesco profila: un gaglioffo, una grossa puttana fuggono
994 I, 1 | amica del criminale, era galeotta delle nostre anime oscure
995 III, 2 | uccellino che trascina una gamba rotta, e il vento che batte
996 IV, 4 | elettrica nella luce scialba e gelida. Una dolcezza acuta, una
997 IV, 3 | profumato irraggiando riflessi gelidi d’acciaio sopra la prateria.
998 III, 1 | inferriate sale l’alito gelido degli antri). A metà, davanti
999 III, 10| vaghe, rotto a tratti da gemiti di melodramma: larve che
1000 IV, 3 | fulmineo. Le erbe piegavano in gemito leggero al vento del loro
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