17-ciaba | ciane-gemit | gemma-niaga | nido-riuni | riusc-torce | torme-zitta
grassetto = Testo principale
Parte, Canto grigio = Testo di commento
1001 I, 1 | occhio liquido come da una gemma nera dagli sfaccettamenti
1002 II, 7 | dietro le vetrate~Affacciarsi Gemme e Rose.~Dalle scale misteriose 5~
1003 III, 10| metallo in fusione, voi figlia generosa della prateria nutrita di
1004 III, 1 | memoria ancora alle signore gentili dalle bianche braccia ai
1005 IV, 8 | vita: in alto nei trofei di gesso di una chiesa gli angioli
1006 III, 2 | antico animale umano nei suoi gesti. Nelle tue mosse montagne
1007 III, 8 | serve nell’aria acre di fumo gettando un richiamo musicale: Pastee.
1008 III, 2 | essere consolata, ma lei gettata a terra voleva piangere
1009 III, 1 | spirito, le enormi rocce gettate in cataste da una legge
1010 I, 1 | profilarsi a mezzo i ponti gettati da la città al sobborgo
1011 IV, 6 | demone della novità che lo gettava a colpi di fortuna che gli
1012 IV, 4 | gioia i frati, col loro ghigno muto i delinquenti gli avevano
1013 III, 2 | il suo pianto. Figura del Ghirlandaio, ultima figlia della poesia
1014 III, 11| bronzee. La cella è bianca, il giaciglio è bianco. La cella è bianca,
1015 III, 1 | incavati, toni bruni su toni giallognoli: contrasta con una così
1016 III, 2 | abeti, l’avanguardia dei giganti giovinetti serrati in battaglia,
1017 III, 1 | rinchiude la terra ed i gigli: che appare nello scorcio
1018 I, 2 | ventura. Sui suoi divini ginocchi, sulla sua forma pallida
1019 III, 1 | bellezza che posa un istante il ginocchio a terra, lassù così presso
1020 IV, 7 | libero, ero solo. Nella giocondità dello Scirocco mi beavo
1021 III, 1 | camposanto.~ ~Sulla Falterona, (Giogo)~ ~La Falterona verde nero
1022 III, 10| acre febbre di denaro e di gioie immediate. Io vi perdevo
1023 I, 1 | sulla fronte, con grazia giovanile, le gambe lisce e ignude
1024 IV, 7 | lati. La piazzetta di S. Giovanni era deserta: la porta della
1025 III, 2 | l’avanguardia dei giganti giovinetti serrati in battaglia, felici
1026 I, 1 | occhi erano stanchi de le girandole di fuoco, de le stelle multicolori
1027 I, 1 | e il profilo e la barba giudaica di un vecchio: e a un tratto
1028 III, 12| orologio batte: la luce mi giunge dai portici a traverso le
1029 IV, 7 | Scirocco sembravano ancora giungere in soffi caldi e lontani
1030 III, 3 | Ascolta quieto: le note~Giungon, continue ambigue come in
1031 IV, 3 | abbandonando tutto ai misteriosi giuochi dei loro arabeschi, cullato
1032 IV, 10| dai cavi~Vetri in un torto giuoco~L’ombra cava e la luce vacillante~
1033 III, 3 | alba non ombre:~Piangendo: giurando noi fede all’azzurro~ ~Pare
1034 III, 10| snellezza e di forza. E pure vi giuro Manuelita io vi amavo e
1035 I, 3 | nello sfarzo smesso di un giustacuore verde, le rughe del volto
1036 III, 1 | che appare nello scorcio giusto in cui appare il sogno,
1037 IV, 7 | fusti d’acciaio curvi di globi bianchi ai quattro lati.
1038 IV, 8 | un più antico ricordo di gloria e di gioia. Un bizzarro
1039 IV, 8 | ancora in alto battaglia glorioso il lungo giorno in fantasmi
1040 III, 12| Annunziano palpitante nella gola come le letterate, ma più
1041 IV, 5 | si sparpagliano tutti pel golfo in dadi infiniti di luce
1042 I, 1 | legnose. Una odalisca di gomma respirava sommessamente
1043 IV, 9 | mattone sù a capo dei vicoli gonfi cupi tortuosi palpitanti
1044 III, 11| le occhiaie rosse che si gonfiano nella notte: poi tutto,
1045 II, 1 | immobilità dei firmamenti~E i gonfii rivi che vanno piangenti~
1046 III, 1 | porterà tutti. Il torrente gonfio nel suo rumore cupo commenta
1047 III, 12| automatiche, rialzando la gorgiera carnosa come volatili di
1048 I, 1 | occhi dolci e acuti come un gorgo. Sulle spalle della bella
1049 I, 1 | il guarnello e le belle gote sotto la pettinatura fumosa
1050 IV, 4 | della città rotta di torri gotiche. E così ogni sera coricandomi
1051 IV, 4 | âme je vis aussi~Par le gouffre ré jetée~Ton âme dans l’
1052 I, 3 | sente il fascino indefinito. Governa una donna matura addolcita
1053 IV, 7 | velato, aperto nei suoi granai dopo la partenza avventurosa
1054 III, 12| appendevano e si riappendevano ai grappoli di campanelle dei pali telegrafici
1055 III, 1 | Strie minacciose di ferro si gravano sui monti prospicenti lontane.
1056 IV, 8 | le tue vie mi appaiono in grave incesso giovani forme, di
1057 I, 1 | un odore pirico, una vaga gravezza rossa nell’aria, e il camminare
1058 III, 4 | torbidi e angelici~Dai seni gravidi di vertigine. Quando~In
1059 III, 10| gravava un cielo misterioso, gravido di forme vaghe, rotto a
1060 I, 1 | mi rispose insieme ad un grazioso sorriso aggrinzito. Distinsi
1061 III, 3 | mie pupille~Discioglie il grembo delle luci d’oro.~O Speranza!
1062 IV, 10| molo~Corrono i fanciulli e gridano~Con gridi di felicità.~Già
1063 III, 1 | Verna si levavano a picco grige nel crepuscolo, tutt’intorno
1064 IV, 4 | cercando in fondo degli occhi grigioopachi uno sguardo, uno sguardo
1065 IV, 5 | mare, il disgusto che quel grosso bestione col suo riso mi
1066 IV, 10| il tuo canto!~ ~Entro una grotta di porcellana~Sorbendo caffè~
1067 IV, 4 | epoca)~ ~Tombé dans l’enfer~Grouillant d’ëtres humains~O Russe
1068 IV, 4 | Parmi de la clameur 5~Du grouillement brutal~d’une lâche humanité~
1069 IV, 10| tra i fanali~Preludii dal groviglio delle navi:~I palazzi marini
1070 IV, 10| cigolava cigolava di catene~La grù sul porto nel cavo de la
1071 III, 10| scioglievano in tenerezze i grumi più acri del dolore, ore
1072 I, 1 | struggente. Avanti alla tenda gualcita di trina la fanciulla posava
1073 IV, 6 | atona e contratta e sulla guancia destra il solco di una lacrima
1074 III, 1 | sui barbari recessi. E non guardai più la tua strana faccia
1075 I, 1 | profondamente limpidi nella luce. E guardammo le vedute. Tutto era di
1076 III, 12| in un centro di cultura. Guardano a volte coll’ingenuità di
1077 II, 6 | le stelle~(Che tu amavi guardar dietro i cancelli~Le stelle
1078 I, 1 | meriggio: un vecchio si voltò a guardarlo con uno sguardo assurdo
1079 I, 1 | una porta incisa di colpi, guardata da una giovine femmina in
1080 III, 2 | dal tuo cavallo tu allora guardavi: tu che nella profluvie
1081 II, 5 | cuore che ci amò di più! 20~Guardiamo: di già il paesaggio~Degli
1082 I, 1 | giovine ostessa, rosso il guarnello e le belle gote sotto la
1083 III, 12| di già in belle lettere guercio professor purulento: mi
1084 I, 1 | dei fiumi che stanchi di guerra mettono foce, nel mentre
1085 III, 2 | sognati sulle rive della guerreggiata pianura, sulle rive dei
1086 III, 2 | profondità dorata degli occhi: guerriera, amante, mistica, benigna
1087 III, 1 | sommergersi le vedette mistiche e guerriere dei castelli del Casentino.
1088 III, 11| dall’occhio infernale la guida, che grida. Ora il mio paese
1089 III, 1 | freddi bagliori che ancora guizza sotto le strette della penombra.
1090 I, 1 | schioccare dei ciocchi e i guizzi della fiamma sull’ocra delle
1091 III, 1 | ennemis rompus~Que leur haine ne soutient plus~Et qui
1092 IV, 4 | fulgurantes 15~Dans le miasme humain.~Voilà que tu ecc. ecc.~ ~
1093 IV, 4 | enfer~Grouillant d’ëtres humains~O Russe tu m’apparus~Soudain,
1094 IV, 4 | grouillement brutal~d’une lâche humanité~Se pourrissante d’elle même.~
1095 I, 1 | suoi sogni oscuri: come un’icona bizantina, come un mito
1096 IV, 6 | lasciammo: così puri come due iddii noi liberi liberamente ci
1097 III, 1 | pacificato gli urti dell’ideale che avevano fatto strazio,
1098 IV, 3 | a traverso i secoli. Le idee brillavano della più pura
1099 I, 1 | volgeva attorno gli occhi d’idolo. E l’odore acuto della segatura
1100 III, 1 | sembrano rilevarsi i profili ieratici dal breve paesaggio claustrale
1101 III, 4 | celando~Come una melodia:~D’ignota scena fanciulla sola~Come
1102 III, 12| profonda dello specchio i corpi ignudi avvicendano muti: e i corpi
1103 | III
1104 I, 1 | della bella selvaggia si illanguidì la grazia all’ombra dei
1105 I, 1 | camminare accanto ci aveva illanguiditi esaltandoci di una nostra
1106 III, 4 | ancora tremare una viola...~Illanguidiva la sera celeste sul mare:~
1107 IV, 9 | meandri verdi continuano a illudere il crepuscolo. Sulla piazza
1108 III, 9 | vuota e si vede che porta illuminati i simboli del tempo e della
1109 IV, 5 | raggi rossi del tramonto che illuminavano la costa deserta! costeggiavano
1110 III, 12| mezzo alla via: l’ora che l’illustre somiero rampa con il suo
1111 III, 12| chiacchierano. I cocchieri imbacuccati tirano fuori la testa dal
1112 III, 12| ombra sotto un lampione s’imbianca un’ombra che ha le labbra
1113 I, 1 | bizantina, come un mito arabesco imbiancava in fondo il pallore incerto
1114 IV, 7 | pioggia recente che aveva imbrunito il suo mattone: dava l’immagine
1115 IV, 6 | Si volse: ci riconoscemmo immediatamente. Ci abbracciammo. Come va?
1116 III, 10| febbre di denaro e di gioie immediate. Io vi perdevo allora Manuelita,
1117 IV, 3 | prateria e ancora una chiarità immensa e strana nel gran silenzio.~ ~
1118 III, 1 | volare distesa verso le valli immensamente aperte. Il paesaggio cristiano
1119 IV, 3 | per un meraviglioso attimo immutabilmente nel tempo e nello spazio
1120 I, 1 | nella luce degli specchi impallidite nella loro attitudine di
1121 I, 1 | vuoti di ponti sul fiume impaludato in magre stagnazioni plumbee:
1122 I, 1 | torre, otticuspide rossa impenetrabile arida. Una fontana del cinquecento
1123 IV, 6 | lavatura grassa. Andiamo!~ ~Impestato a più riprese, sifilitico
1124 III, 10| e feroce, conquistatrice implacabile, ardente di un’acre febbre
1125 IV, 4 | rinchiuso, affamato, spiato implacabilmente, doveva confessare, aveva
1126 IV, 5 | lanterna di Genova!» Eh! che importava in fondo! Ballasse il bastimento,
1127 IV, 8 | chiude nel segreto delle imposte la capricciosa speculatrice,
1128 III, 1 | voltola in terra. Le risa. Le imprecazioni montanine. Le roccie e il
1129 III, 1 | una pausa, un commento improvviso e misterioso e la montagna
1130 I, 1 | fontana del cinquecento taceva inaridita, la lapide spezzata nel
1131 III, 2 | l’antica voce dei venti incalza verso le valli in curve
1132 III, 7 | prora~Splende un occhio~Incandescente:~(Il mio passo~Solitario~
1133 III, 4 | vedemmo sorgere nella luce incantata~Una bianca città addormentata~
1134 III, 1 | delle sue casupole! Come incantate erano sorte per me le stelle
1135 III, 3 | estate i frutti! un coro~Ch’è incantato, è al suo murmure, canoro~
1136 II, 6 | che di grazia Imperiale~Incantava la rosea~Freschezza dei
1137 III, 1 | rinchiuse dalla foresta cupa.~ ~Incantevolmente cristiana fu l’ospitalità
1138 III, 1 | andavo intanto difeso dagli incanti mentre tu sorgevi e sparivi
1139 III, 10| luci che si colora di un incanto irreale: e noi in silenzio
1140 II, 6 | seguivi nell’aria~La fresca incarnazione di un mattutino sogno:~E
1141 IV, 10| mattini~Lontano dileguando incatenare~Come un ignoto turbine di
1142 III, 1 | viso legnoso, occhi cupi incavati, toni bruni su toni giallognoli:
1143 III, 9 | conservata nei delicati incavi del marmo. Grandi figure
1144 III, 2 | cola un filo d’acqua in un incavo. Il vento allenta e raffrena
1145 III, 3 | casa antica:~Avanti a lei incerte si snodano le valli~Verso
1146 I, 1 | imbiancava in fondo il pallore incerto della tenda.~ ~E allora
1147 I, 1 | una porta sostavano in un inchino trepidante servile, strisciavano
1148 IV, 6 | il viaggio, il resto o l’incidente. Ci sentiamo puri. Mai ci
1149 I, 1 | della campagna una porta incisa di colpi, guardata da una
1150 III, 1 | cristiano segnato di croci inclinate dal vento ne fu vivificato
1151 IV, 3 | ferramenta ne commentava incomprensibilmente il destino. Poi la stanchezza
1152 IV, 10| dorme che culla la tristezza~Inconscia de le cose che saranno~E
1153 IV, 6 | L’incontro di regolo~ ~Ci incontrammo nella circonvallazione a
1154 I, 1 | riccioli bruni. Era facile incontrarle la sera per le vie cupe (
1155 IV, 10| gli amici che mi hanno incoraggiato ed anche, last not least,
1156 I, 1 | passo dondolante e dal riso incosciente si univa e chiudeva il corteo.~ ~
1157 III, 2 | tratti dolci e dall’anima indecisa, povero uccellino che trascina
1158 I, 1 | poggiata a sostenere il viso indeciso, gentile di ansia e di stanchezza.
1159 I, 3 | amore si sente il fascino indefinito. Governa una donna matura
1160 IV, 3 | Io correvo tra le tribù indiane? Od era la morte? Od era
1161 IV, 3 | acutissime lucenti: gli indiani morti e vivi si lanciavano
1162 III, 1 | sole~finché io là giunsi indove avanti a una vastità velata
1163 IV, 3 | riconciliato colla natura ineffabilmente dolce e terribile: deliziosamente
1164 III, 12| presto la neve si stenderà ineluttabilmente in un lenzuolo bianco e
1165 III, 12| i corpi bianchi stupiti inerti nella fornace opaca: bianca,
1166 IV, 9 | di un’immobilità di gioia inesauribile. Le grandi case rosee tra
1167 IV, 10| mare che addensa le navi inesausto Ride l’arcato palazzo rosso
1168 I, 1 | camminava ora a tratti inesperta stringendo il ventaglio.
1169 III, 10| mute per rinascere a vita inestinguibile nel silenzio pieno delle
1170 III, 12| lassi e vinti nelle fiamme inestinte e mute, e come fuori del
1171 II, 3 | degli erranti~Soffoca gli inestinti pianti~Da tregua agli amori
1172 III, 12| Amore Illustrato (Via). Ecco inevitabile sotto i portici lo sciame
1173 III, 12| che dall’ombra mostri l’infame cadavere di Ofelia, o Satana
1174 III, 12| cattedra. Già è l’ora! vado a infangarmi in mezzo alla via: l’ora
1175 I, 1 | sedeva, agitata da grazie infantili che rinasce vano colla speranza
1176 IV, 10| Grazia~Come dalla vicenda infaticabile~De le nuvole e de le stelle
1177 IV, 10| Chiedendo se l’udiva~Infaticabilmente~La sera: a la vicenda~Di
1178 I, 1 | poeta si guardavano, anime infeconde inconsciamente cercanti
1179 IV, 8 | fuggano cacciate verso qualche inferno in quell’esplosione di gioia
1180 III, 8 | una finestra, unica, ad inferriata, nella parete rossa corrosa
1181 III, 1 | di S. Francesco: (dalle inferriate sale l’alito gelido degli
1182 III, 2 | per la prima volta dell’infinità delle morti!...... Il tempo
1183 I, 1 | lunga notte piena degli inganni delle varie immagini.~ ~
1184 III, 1 | per la pioggia recente, ingemmata nel cielo coi contorni nitidi
1185 IV, 7 | giovinezza: muta.~ ~(Le serve ingenue affaccendate colle sporte
1186 III, 12| cultura. Guardano a volte coll’ingenuità di Ofelia, tre a tre, parlando
1187 I, 2 | vie leggere del sogno che inghirlandai di fervore: o fragili rime,
1188 IV, 10| vivente~Il battello si scarica~Ininterrottamente cigolante,~Instancabilmente
1189 IV, 10| torreggiare~Bianco nell’aria: innumeri dal mare~Parvero i bianchi
1190 IV, 7 | per l’arco della porta mi inoltrai nel verde e il cannone tonò
1191 III, 10| mio destino: era un’anima inquieta quella di cui mi ricordavo
1192 I, 1 | lingue di fuoco delle lampade inquiete a trivellare l’atmosfera
1193 II, 2 | Grida al morente sole~Che insanguina le aiole. 10~S’intende una
1194 IV, 8 | che si accendono, chi t’inscenò nel cielo più vasta più
1195 IV, 3 | levava lentamente era l’insegna formidabile di un esercito
1196 IV, 8 | ripida calava al mare. Le insegne rosse delle botteghe promettevano
1197 III, 2 | melodia della Falterona s’inselva nelle nuvole. Su la costa
1198 I, 2 | sfondo il cupo azzurro si insenava di stelle. Solitaria troneggiava
1199 IV, 4 | ritratto di delinquente, un insensato, severo nei suoi abiti eleganti,
1200 IV, 7 | lacuna che Campana colma inserendo la nota che è possibile
1201 IV, 10| Ininterrottamente cigolante,~Instancabilmente introna~E la bandiera è
1202 I, 2 | la mia pristina lampada instella il mio cuor vago di ricordi
1203 IV, 10| lubrici di fanali il canto~Instornellato de le prostitute~E dal fondo
1204 III, 1 | a picco altissima che si intagliava in un semicerchio dentato
1205 III, 1 | un frate..... da Bibbiena intarsiò mezze figure di santi monaci.
1206 III, 12| aereoplanante delle signorine intellettuali, che ride e fa glu glu mostrando
1207 II, 2 | insanguina le aiole. 10~S’intende una fanfara~Che straziante
1208 III, 3 | A la notte: a la notte: intendo: Solo~Ombra che torna, ch’
1209 IV, 9 | nell’aria del crepuscolo si intendono delle risa, serenamente,
1210 IV, 10| profondi~Fragore di vita, gioia intensa e fugace:~Velario d’oro
1211 III, 12| un sorriso e più severo, intento e masticato, di prognosi
1212 III, 2 | Valdervé è una costa interamente alpina che scende a tratti
1213 III, 6 | fiori.~ ~Azzurro l’arco dell’intercolonno~Trema rigato tra i palazzi
1214 III, 12| portici il corteo pallido e interessante delle grazie moderne, le
1215 III, 1 | luce appena dorata di occhi interni tra i fini capelli vegetali
1216 III, 10| viso consunto da un fuoco interno, le vostre vesti di rosa
1217 I, 1 | luce della sembravano punti interrogativi e restava pensieroso allo
1218 III, 3 | Anima! o Tu!~ ~ ~La messe, intesa al misterioso coro~Del vento,
1219 IV, 10| magnificenti del sole,~E intesse un sudario d’oblio~Divino
1220 I, 1 | soli e tra noi nacque una intimità libera e la matrona dagli
1221 III, 1 | dolce: dalla sua solitudine intona il canto alla natura con
1222 III, 1 | amore. Fuori il tramonto s’intorbida. Strie minacciose di ferro
1223 IV, 3 | E allora fu che nel mio intorpidimento finale io sentii con delizia
1224 I, 1 | le antiche: la campagna intorpidiva allora nella rete dei canali:
1225 I, 1 | occhi atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda.
1226 III, 12| malvagio vapore della nebbia intristisce tra i palazzi velando la
1227 III, 1 | mentre il tempo fuggiva invano per me, un canto, le lunghe
1228 | invece
1229 IV, 7 | tenui. Vedevo la nebulosità invernale che fuggiva davanti a lui:
1230 III, 8 | Serenata sui Lungarni. M’investe un soffio stanco dalle colline
1231 I, 1 | nella sosta sul terreno nudo invitando le chitarre il lontano sonno.
1232 III, 3 | chiostra di rocce~Lambe ed involge aereo cilestrino....~E il
1233 IV, 6 | ma di una lagrima sola, involontaria, caduta dall’occhio restato
1234 IV, 3 | orizzonte lontano profumato irraggiando riflessi gelidi d’acciaio
1235 I, 1 | ancora per lei di curiosità irraggiungibili. «La femmina lo picchiettava
1236 III, 10| nostra voluttà di riflessi irreali!~ ~E così lontane da voi
1237 I, 1 | vedute. Tutto era di un’irrealtà spettrale. C’erano dei panorami
1238 IV, 4 | un gesto, con un pianto irrefrenabile nella notte aveva volta
1239 IV, 5 | dell’acqua tutto annegava irremissibilmente. Il battito forte nei fianchi
1240 IV, 6 | liberamente ci abbandonammo all’irreparabile.~ ~ ~
1241 IV, 3 | fracasso della corrente irresistibile.~ ~ ~Dov’ero? Io ero in
1242 IV, 6 | immota che sembrava attrarlo irresistibilmente: vedevo la mano irritata
1243 IV, 6 | tranquilla quel giorno lo irritava. La paralisi lo aveva esacerbato.
1244 III, 8 | grazie precoci. Tre tedeschi irsuti sparuti e scalcagnati seggono
1245 III, 4 | una baia profonda di un’isola equatoriale~In una baia
1246 III, 1 | paesaggio promesso, un castello isolato e lontano: e al fine Stia,
1247 III, 5 | tanga~Spagnola cinerina~Isterica in tango di luci si disfà:~
1248 III, 9 | spagnolo, della dolcezza italiana: e insieme: il ricordo,
1249 III, 10| Rivedo ancora Parigi, Place d’Italie, le baracche, i carrozzoni,
1250 III, 2 | signorine di Maupassant e di Jammes chine l’ovale pallido sulla
1251 IV, 4 | Fulgurante au coin 10~Ton âme je vis aussi~Par le gouffre
1252 IV, 4 | aussi~Par le gouffre ré jetée~Ton âme dans l’étreinte~
1253 III, 8 | smorte, misto a un odor di lacche e di vernici di pitture
1254 IV, 4 | grouillement brutal~d’une lâche humanité~Se pourrissante
1255 I, 3 | negli occhi il ricordo delle lacrime della voluttà. Passano nella
1256 IV, 7 | mal riuscita creando una lacuna che Campana colma inserendo
1257 IV, 7 | breve volteggio attorno al lago Leonardesco.)~ ~ ~
1258 IV, 6 | di una lacrima ma di una lagrima sola, involontaria, caduta
1259 III, 1 | ne soutient plus~Et qui laissent tomber leurs armes!~ ~21
1260 III, 3 | gorghi la chiostra di rocce~Lambe ed involge aereo cilestrino....~
1261 IV, 1 | Che tesson e tesson: lamento~Volubil che l’onda che ammorza~
1262 III, 12| vicolo ma dall’ombra sotto un lampione s’imbianca un’ombra che
1263 I, 1 | storia. Io fisso tra le lance immobili degli abeti credendo
1264 IV, 3 | formidabile di un esercito che lanciava torme di cavalieri colle
1265 IV, 3 | indiani morti e vivi si lanciavano alla riconquista del loro
1266 IV, 3 | loro dominio di libertà in lancio fulmineo. Le erbe piegavano
1267 III, 1 | poggiate il puro profilo languidamente nella sera: l’ora di grazia
1268 III, 2 | tratti canta e riposa in larghi specchi d’azzurro: e più
1269 IV, 10| parvero ai proni~Umani ancor largire: dai segreti~Dedali uscìi:
1270 III, 8 | dita piene di anelli che si lasciano accarezzare dalle femmine,
1271 IV, 10| ove il sole ricchissimo~Lasciò le sue spoglie preziose~
1272 III, 12| avvicendano muti: e i corpi lassi e vinti nelle fiamme inestinte
1273 IV, 10| hanno incoraggiato ed anche, last not least, il coscienzioso
1274 IV, 7 | riflettevano laggiù sul lastrico chiazzato in riflessi argentei
1275 III, 9 | riflesso: dell’antica gioventù latina . Ascolto i discorsi. La
1276 III, 9 | marinara, le liscie gambe lattee che passano a scatti strisciando
1277 III, 2 | canti sul tronco rotondo lattiginoso quasi umano: l’acacia sa
1278 II, 2 | Al giardino spettrale al lauro muto~De le verdi ghirlande~
1279 IV, 10| le terrazze verdi ne la lavagna cinerea Dilaga la piazza
1280 III, 1 | casalingo di spigo e di lavanda dei paesetti toscani. La
1281 IV, 6 | rifiuti tra i miasmi della lavatura grassa. Andiamo!~ ~Impestato
1282 IV, 10| incoraggiato ed anche, last not least, il coscienzioso coraggioso
1283 IV, 4 | in Belgio l’estradizione legale per i delinquenti politici
1284 III, 1 | gettate in cataste da una legge violenta verso il cielo,
1285 III, 1 | antri, si veste tutto della leggenda Francescana. Il santo appare
1286 III, 12| grazie moderne, le mie col leghe, che vanno a lezione! Non
1287 I, 1 | guardavano il cielo in pose legnose. Una odalisca di gomma respirava
1288 III, 1 | tipo delle ragazze: viso legnoso, occhi cupi incavati, toni
1289 III, 2 | liturgica risuonava in preghiera lenta e commossa: e tu da quel
1290 IV, 5 | pieno di carcasse delle lente file umane, formiche dell’
1291 III, 3 | E il cuculo cola più lento due note velate~Nel silenzio
1292 III, 12| stenderà ineluttabilmente in un lenzuolo bianco e allora potremo
1293 IV, 7 | volteggio attorno al lago Leonardesco.)~ ~ ~
1294 III, 12| con un sorriso sempre più lercio. Conclude: potresti provare
1295 III, 12| vadano a covare in un lungo letargo un loro malefico sogno.~ ~
1296 III, 10| Dualismo~(Lettera aperta a Manuelita Etchegarray)~ ~
1297 III, 12| palpitante nella gola come le letterate, ma più raro un sorriso
1298 III, 2 | alberi della casa paterna. Letteratura? Non so. Il mio ricordo,
1299 III, 12| bravissimo ed ora di già in belle lettere guercio professor purulento:
1300 IV, 7 | moresche: dei libri che avevo letti nella mia adolescenza erano
1301 III, 1 | deux ennemis rompus~Que leur haine ne soutient plus~Et
1302 III, 1 | plus~Et qui laissent tomber leurs armes!~ ~21 Settembre (presso
1303 II, 5 | orecchio: Più Più~Ed ecco si leva e scompare~Il vento: ecco
1304 I, 1 | corso.~ ~Inconsciamente io levai gli occhi alla torre barbara
1305 I, 2 | eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra
1306 III, 1 | di roccia della Verna si levavano a picco grige nel crepuscolo,
1307 I, 1 | mio enigma alle sartine levigate e flessuose, consacrate
1308 III, 12| mie col leghe, che vanno a lezione! Non hanno l’arduo sorriso
1309 I, 1 | A un tratto la fanciulla liberata esalò la sua giovinezza,
1310 III, 9 | mette nell’aria un senso di liberazione. L’occhio dell’orologio
1311 IV, 6 | puri come due iddii noi liberi liberamente ci abbandonammo
1312 IV, 3 | riconquista del loro dominio di libertà in lancio fulmineo. Le erbe
1313 IV, 7 | dalle lucerne moresche: dei libri che avevo letti nella mia
1314 IV, 8 | cova che illumina solitaria limpida cubica la lampada colossale
1315 III, 1 | rubesto: ho riposato nella limpidezza angelica dell’alta montagna
1316 III, 4 | nuovo la capitale marina.~Limpido fresco ed elettrico era
1317 I, 1 | gorghi cangianti vividi di linfe oscure, nella tortura del
1318 I, 1 | accentua annunciando le lingue di fuoco delle lampade inquiete
1319 I, 1 | grazia giovanile, le gambe lisce e ignude dalla vestaglia
1320 III, 10| le due bande di capelli lisci nell’immobilità delle dee
1321 III, 9 | Ragazzine alla marinara, le liscie gambe lattee che passano
1322 III, 10| amaro attorno dello stagno liscio e deserto. E in fine Lei,
1323 III, 8 | compostamente attorno ad un litro. Uno di loro dalla faccia
1324 III, 2 | mia fanciullezza una voce liturgica risuonava in preghiera lenta
1325 IV, 3 | eterni. . . .~ ~Un disco livido spettrale spuntò all’orizzonte
1326 III, 9 | carattere di scenario nelle loggie ad archi bianchi leggieri
1327 I, 1 | mistero. «È così Parigi? Ecco Londra. La battaglia di Mukden.»
1328 II, 1 | m’apparve, o sorriso~Di lontananze ignote~Fosti, la china eburnea~
1329 | lor
1330 III, 1 | pietra viva costruite dai Lorena restano vuote e il viale
1331 III, 8 | affaccendarsi di figure losche. Grida e richiami beffardi
1332 IV, 3 | cataclisma: dove un atomo lottava nel turbine assordante nel
1333 IV, 10| salì~Di già tutto d’intorno~Lucea la sera ambigua:~Battevano
1334 III, 9 | ringhiera colla piccola lucerna corrosa accesa: E già la
1335 IV, 7 | grande portico rosso dalle lucerne moresche: dei libri che
1336 IV, 3 | per riapparire a tratti lucidamente trasumanati in distanza,
1337 III, 4 | fresco ed elettrico era il lume~Della sera e là le alte
1338 III, 1 | cielo coi contorni nitidi e luminosi che mi facevano sognare
1339 IV, 7 | tra le stampe. In fondo la luminosità marmorea di un grande palazzo
1340 IV, 10| catrame, vegliato da le lune~Elettriche, sul mare appena
1341 IV, 4 | Chiusi le palpebre, restai lungamente senza pensiero: quella sera
1342 III, 8 | in alto. – Serenata sui Lungarni. M’investe un soffio stanco
1343 I, 1 | contrastare armoniosamente coi lunghi riccioli bruni. Era facile
1344 III, 2 | scherza nella valle.~Su la lunghissima valle che sale in scale~
1345 I, 1 | barbara che dominava il viale lunghissimo dei platani. Sopra il silenzio
1346 I, 1 | avvolgeva del suo oro il luogo commosso dai ricordi e pareva
1347 III, 1 | Sole, Suor Acqua, Frate Lupo. Un caro santo italiano.
1348 I, 2 | mesceva e levava nell’odor lussurioso dei vichi, e la bianca notte
1349 IV, 9 | fondo il trofeo della V. M. tutto bianco che vibra d’
1350 III, 1 | della Falterona, spoglia di macchie,che scopre la sua costruttura
1351 III, 1 | Toscana: Castagno, casette di macigno disperse a mezza costa,
1352 I, 1 | E l’ancella, l’ingenua Maddalena dai capelli ispidi e dagli
1353 III, 9 | freccie dorate: una piccola madonna bianca si distingue già
1354 II, 4 | una lampada) chi ha~A la Madonnina del Ponte chi è chi è che
1355 II, 4 | Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:~
1356 IV, 3 | misteriosa, dentro l’infinita maestà della natura. Lentamente
1357 IV, 10| suono.~Pieno era il sole di Maggio.~ ~Sotto la torre orientale,
1358 I, 1 | compiaceva a pose languenti. La magia della sera, languida amica
1359 III, 10| di promesse! E ancora il magnetismo di quando voi chinaste il
1360 IV, 3 | stella fluente in corsa magnifica segnava in linea gloriosa
1361 IV, 10| titilla ed assorbe~I resti magnificenti del sole,~E intesse un sudario
1362 III, 1 | crepuscolare, arco solitario e magnifico teso in forza di catastrofe
1363 I, 1 | sul fiume impaludato in magre stagnazioni plumbee: sagome
1364 III, 10| baracche, i carrozzoni, i magri cavalieri dell’irreale,
1365 IV, 7 | originale, a questo punto, è mal riuscita creando una lacuna
1366 I, 1 | Mi accompagnò per strade male odoranti dove le femmine
1367 III, 12| un lungo letargo un loro malefico sogno.~ ~Numerose le studentesse
1368 III, 8 | Nel vico centrale osterie malfamate, botteghe di rigattieri,
1369 III, 12| silenziosamente le lunghe vie. Il malvagio vapore della nebbia intristisce
1370 II, 5 | fiume va via taciturno…~Pùm! mamma quell’omo lassù!~ ~ ~
1371 I, 1 | della Ruffiana si era fatta man mano più dolce, e la sua
1372 III, 12| Conclude: potresti provare a mandare qualcosa all’Amore Illustrato (
1373 III, 11| occhiuto di fuoco: le macchine mangiano rimangiano il nero silenzio
1374 IV, 6 | tutta abbagliante. Bisognava mangiare. Andiamo!~ ~Avevo accettato
1375 III, 8 | dalle femmine, ora che hanno mangiato. Passano le serve nell’aria
1376 I, 2 | eterna Chimera teneva fra le mani rosse il mio antico cuore.~ ~
1377 III, 8 | pastasciutte acide, le risa dei mantenuti dalle femmine e i silenzii
1378 III, 12| della vecchiezza! Ah! quanti maramaldi!~ ~(Notte) Davanti al fuoco
1379 III, 9 | è sorda. Ragazzine alla marinara, le liscie gambe lattee
1380 IV, 10| finestre ventose del vico marinaro~Nel seno della città percossa
1381 IV, 10| le ombre de le famiglie marine: e canti~Udivo lenti ed
1382 III, 8 | alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere Botticelliana:
1383 IV, 7 | In fondo la luminosità marmorea di un grande palazzo moderno,
1384 I, 1 | un velo: così come Santa Marta, spezzati a terra gli strumenti,
1385 III, 5 | chantant~D’America:~Sul piano martellato tre~Fiammelle rosse si sono
1386 IV, 7 | offrendo il contorno della mascella rosea e forte e a tratti
1387 III, 8 | e di bicchieri: risa dei maschi dalle dita piene di anelli
1388 IV, 5 | Bellezza semplice di tristezza maschia. Oppure a volte quando l’
1389 I, 1 | perché? Poi il piccione maschio restava sopra, immobile?,
1390 IV, 7 | campagna intorno. Le grandi masse luminose degli alberi gravavano
1391 III, 12| e più severo, intento e masticato, di prognosi riservata,
1392 III, 4 | Salirono sopra la nave le gravi matrone di Spagna~Da gli occhi torbidi
1393 IV, 6 | riuscivano sempre, quella mattina i suoi nervi saturi l’avevano
1394 III, 8 | virgulto primaverile. Le mattine di primavera sull’Arno.
1395 II, 6 | fresca incarnazione di un mattutino sogno:~E soleva vagare quando
1396 I, 3 | indefinito. Governa una donna matura addolcita da una vita d’
1397 III, 2 | pensavo alle signorine di Maupassant e di Jammes chine l’ovale
1398 I, 1 | speranza traendo essa da un mazzo di carte lunghe e untuose
1399 IV, 9 | grandi case rosee tra i meandri verdi continuano a illudere
1400 I, 1 | acconciature agili, dai profili di medaglia, sparivano a tratti sui
1401 I, 1 | bolognesi somigliavano allora a medaglie siracusane e il taglio dei
1402 III, 3 | provato negli anni~A le melodie della terra~Ascolta quieto:
1403 III, 1 | bianca elegante tra il verde, melodiosa di castelli sereni: il primo
1404 IV, 7 | creature rasenti dai pennacchi melodiosi, sentivo il passo melodioso,
1405 IV, 7 | melodiosi, sentivo il passo melodioso, smorzato nella cadenza
1406 III, 10| rotto a tratti da gemiti di melodramma: larve che si scioglievano
1407 I, 1 | conventuale, profonda e melodrammatica mi rispose insieme ad un
1408 IV, 4 | humanité~Se pourrissante d’elle même.~Se vis ta barbe blonde~
1409 III, 2 | pallido sulla tapezzeria memore e sulle stampe. Il fiume
1410 IV, 4 | infantile, inconscio, come di meraviglia.~ ~Il Russo era condannato.
1411 III, 10| silenzio pieno delle profondità meravigliose del destino. Dei ricordi
1412 III, 12| luce plumbea lo scalo delle merci. Lungo la linea di circonvallazione
1413 III, 8 | antiche, percettibile appena (Mereskoswki).~ ~ ~
1414 I, 1 | sorriso molle nell’aridità meridiana, ebete e sola nella luce
1415 I, 1 | soli tre vivi nel silenzio meridiano.~ ~Era intanto calato il
1416 II, 4 | estate~Dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra~E mi
1417 I, 1 | vita. Ma la sera scendeva messaggio d’oro dei brividi freschi
1418 I, 3 | Passano nella veglia opime di messi d’amore, leggere spole tessenti
1419 III, 1 | spirito d’amore infinito: la meta che aveva pacificato gli
1420 I, 1 | terreno nudo nell’alito metalizzato delle chitarre. A un tratto
1421 III, 10| neri e scintillanti come metallo in fusione, voi figlia generosa
1422 III, 12| tu che le troie notturne metti in fondo ai quadrivii, o
1423 I, 1 | fiumi che stanchi di guerra mettono foce, nel mentre sulle loro
1424 III, 1 | da Bibbiena intarsiò mezze figure di santi monaci.
1425 IV, 7 | verde e il cannone tonò mezzogiorno: solo coi passeri intorno
1426 IV, 4 | Chimères fulgurantes 15~Dans le miasme humain.~Voilà que tu ecc.
1427 IV, 6 | pasto di rifiuti tra i miasmi della lavatura grassa. Andiamo!~ ~
1428 III, 1 | Nell’albergo un vecchio milanese cavaliere parla dei suoi
1429 III, 1 | disperatamente nella cadenza millenaria la loro pena breve ed oscura
1430 III, 1 | tramonto s’intorbida. Strie minacciose di ferro si gravano sui
1431 III, 8 | provoca la squadra mobile: Tre minorenni dondolano monotonamente
1432 I, 1 | sopra, immobile?, dieci minuti, perché?» Le domande restavano
1433 III, 2 | vaste pianure, di lontani miracolosi destini: risveglia la mia
1434 III, 2 | fuggitivo al fascino dei lontani miraggi di ventura che ancora arridono
1435 IV, 5 | come un sogno, moltiplicato miraggio di enormi palazzi regali
1436 III, 3 | murmure, canoro~Che vive per miriadi di faville!....~Ecco la
1437 III, 10| e rigetti di quel mare, miseri, uomini feroci, uomini ignoti
1438 III, 1 | dal vento ne fu vivificato misteriosamente. Volava senza fine sull’
1439 IV, 3 | andavo abbandonando tutto ai misteriosi giuochi dei loro arabeschi,
1440 I, 1 | antichissima libera vita, di enormi miti solari, di stragi di orgie
1441 IV, 10| frutti di luce,~Nel paesaggio mitico~Di navi nel seno dell’infinito~
1442 III, 12| interessante delle grazie moderne, le mie col leghe, che vanno
1443 IV, 7 | marmorea di un grande palazzo moderno, i fusti d’acciaio curvi
1444 IV, 7 | reclina d’ancella mossa».• modesta poesia del popolo sotto
1445 I, 1 | solitaria, all’ombra delle modeste navate, io stringevo Lei,
1446 IV, 5 | di fili curvi mentre la mole bianca della città torreggia
1447 I, 1 | avevano tratto le lunghe vesti mollemente verso lo splendore vago
1448 IV, 5 | torreggia come un sogno, moltiplicato miraggio di enormi palazzi
1449 III, 1 | tranquilli sotto il cappellone monacale. Sulle stoppie interminabili
1450 III, 1 | intarsiò mezze figure di santi monaci. La semplicità bizzarra
1451 III, 10| altra donna........ dei due mondi.~ ~ ~
1452 III, 8 | Tre minorenni dondolano monotonamente le loro grazie precoci.
1453 III, 8 | canale delle colline basse e monotone toccando le piccole città
1454 III, 12| dallo scalo accentuavano la monotonia diffusa nell’aria. Il vapore
1455 III, 1 | Le risa. Le imprecazioni montanine. Le roccie e il fiume~ ~
1456 III, 4 | Viaggio a Montevideo~ ~Io vidi dal ponte della
1457 I, 1 | matrona, dal profilo di montone, coi neri capelli agilmente
1458 III, 2 | rocce, strati su strati, monumenti di tenacia solitaria che
1459 III, 11| fermo: la porpora del treno morde la notte: dal parapetto
1460 II, 2 | la lontana vita:~Grida al morente sole~Che insanguina le aiole.
1461 I, 1 | servile, strisciavano via mormorando, rialzandosi poco a poco,
1462 III, 3 | la china~Valle, nel sordo mormorar sfiorato :~Seguire un’ala
1463 III, 9 | Osservo che ha le labbra morse: dello spagnolo, della dolcezza
1464 III, 2 | vento allenta e raffrena il morso del lontano dolore. Ecco
1465 I, 1 | chiazze due fori di palle di moschetto sulle sue mammelle estinte.
1466 III, 12| intellettuali, che ride e fa glu glu mostrando i denti, in caccia, sembra,
1467 IV, 7 | Tutto attorno la città mostrava le sue travature colossali
1468 III, 12| quadrivii, o tu che dall’ombra mostri l’infame cadavere di Ofelia,
1469 I, 2 | caricavano e si attorcevano di mostruosi portenti neri nel mentre
1470 IV, 5 | nebbia. Cresceva l’odore mostruoso del mare. La lanterna spenta
1471 III, 2 | Dante la sua poesia di movimento, mi torna tutta in memoria.
1472 IV, 9 | ombra: in mezzo alla piazza, mozza la testa guarda senz’occhi
1473 III, 2 | snoda per la valle: rotto e muggente a tratti canta e riposa
1474 I, 1 | Londra. La battaglia di Mukden.» Noi guardavamo intorno:
1475 III, 1 | e un ciuco per la strada mulattiera che scendono. I complimenti
1476 III, 2 | antica Romagna.~ ~L’acqua del mulino corre piana e invisibile
1477 III, 1 | il giorno piagner che si muore.~ ~
1478 III, 1 | piazzale è deserto. Seggo sul muricciolo. Figure vagano, facelle
1479 III, 3 | Ch’è incantato, è al suo murmure, canoro~Che vive per miriadi
1480 III, 9 | paese senza filosofia.~ ~Il museo. Ribera e Baccarini. Nel
1481 | n’
1482 I, 1 | tardi, fummo soli e tra noi nacque una intimità libera e la
1483 I, 1 | torrenti di cui udivo il canto nascente dall’infinito del sogno.
1484 III, 1 | alte si alzavano le torri naturali di roccia che reggevano
1485 III, 9 | vita ha qui un forte senso naturalistico. Come in Spagna. Felicità
1486 III, 4 | battendo la tenebra~Coi nostri naufraghi cuori~Battendo la tenebra
1487 IV, 5 | catrame e di carbone misto al nauseante odor d’infinito. Fumano
1488 I, 1 | all’ombra delle modeste navate, io stringevo Lei, dalle
1489 IV, 7 | soffii tenui. Vedevo la nebulosità invernale che fuggiva davanti
1490 I, 1 | inverno bolognese, frigido e nebuloso come il suo, e lo schioccare
1491 III, 12| caccia, sembra, di tutti i nemici della scienza e della cultura,
1492 I, 1 | da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante:
1493 | neppure
1494 III, 2 | campanili si affollano e nel nereggiare inquieto dei tetti al sole
1495 III, 10| mi siete presente esile e nervosa. La cipria sparsa come neve
1496 | Nessun
1497 | Nessuno
1498 III, 11| stelle deserte sui monti nevosi: strade bianche deserte:
1499 III, 12| La giornata di un nevrastenico~(Bologna)~ ~La vecchia città
1500 IV, 10| grande: Come le cateratte del Niagara Canta, ride, svaria ferrea
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