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Dino Campana
Canti orfici

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


17-ciaba | ciane-gemit | gemma-niaga | nido-riuni | riusc-torce | torme-zitta

                                                          grassetto = Testo principale
     Parte,  Canto                                        grigio = Testo di commento
1501 IV, 5 | Volavano uccelli lontano dal nido ed io pure: ma senza gioia. 1502 III, 1 | ingemmata nel cielo coi contorni nitidi e luminosi che mi facevano 1503 III, 2 | linee dolci e potenti testa nobile e mitica dorata dell’enigma 1504 I, 2 | membra posasti sulle mie nobili membra. Alitarono felici, 1505 III, 2 | adorata, donna forte, profilo nobilitato di un ricordo di immobilità 1506 III, 1 | disegni un fascino bizzarro e nostalgico. Bianchi sul tono ricco 1507 III, 10| dagli occhi perforanti di nostalgie feroci, tutta la grande 1508 | nostro 1509 IV, 10| incoraggiato ed anche, last not least, il coscienzioso coraggioso 1510 IV, 10| rinchiusa tu eri~La Piovra de le notti mediterranee.~Cigolava cigolava 1511 IV, 6 | in cuore il demone della novità che lo gettava a colpi di 1512 IV, 10| La finestra avevi spenta:~Nuda mistica in alto cava~Infinitamente 1513 III, 8 | colossale, che chiude nella sua nudità un così vasto soffio marino. 1514 III, 12| un loro malefico sogno.~ ~Numerose le studentesse sotto i portici. 1515 III, 10| generosa della prateria nutrita di aria vergine voi tornate 1516 IV, 10| frontoni~Benigne un primo oblìo parvero ai proni~Umani ancor 1517 IV, 7 | forte e a tratti la luce obliqua dell’occhio nero al disopra 1518 I, 1 | Dei vecchi, delle forme oblique ossute e mute, si accalcavano 1519 III, 11| parapetto del cimitero le occhiaie rosse che si gonfiano nella 1520 IV, 6 | il mare. Quella faccia, l’occhiostrabico! Si volse: ci riconoscemmo 1521 IV, 10| alto cava~Infinitamente occhiuta devastazione era la notte 1522 III, 11| è ancor notte; silenzio occhiuto di fuoco: le macchine mangiano 1523 III, 1 | dardi di luce nei vetri occidui.~ ~Si levava la fortezza 1524 III, 1 | rettangolo della testa in linea occultamente fine dai fini tratti traspare 1525 III, 8 | tremiti freschi: poi lo occupa un silenzio dei più profondi: 1526 I, 1 | guizzi della fiamma sull’ocra delle volte i passi frettolosi 1527 I, 1 | cielo in pose legnose. Una odalisca di gomma respirava sommessamente 1528 I, 1 | accompagnò per strade male odoranti dove le femmine cantavano 1529 III, 1 | contadini presso. Sudato mi offersero acqua. «In un’ora arriverete 1530 IV, 7 | giovine non domo alla cadenza, offrendo il contorno della mascella 1531 | Oh 1532 III, 3 | cuori~Balzano: e grida ed oltrevarca i ponti.~E dalle altezze 1533 IV, 7 | occhio nero al disopra dell’omero servile, del braccio, onusti 1534 II, 5 | taciturno…~Pùm! mamma quell’omo lassù!~ ~ ~ 1535 I, 1 | bianca a fini strappi azzurri ondeggiò nella luce diffusa, ed io 1536 III, 2 | tu che nella profluvie ondosa dei tuoi capelli salivi, 1537 III, 10| piuma di struzzo avvolta e ondulante eroicamente, i vostri piccoli 1538 IV, 3 | fragore ferreo: incontro le ondulazioni come di dorsi di belve in 1539 III, 2 | dolce come il canto dell’onnipresente tenebra è il canto dell’ 1540 IV, 7 | omero servile, del braccio, onusti di giovinezza: muta.~ ~( 1541 III, 12| stupiti inerti nella fornace opaca: bianca, dal mio spirito 1542 I, 3 | voluttà. Passano nella veglia opime di messi d’amore, leggere 1543 III, 1 | tutta questa miseria. Guardo oppresso le roccie ripide della Falterona: 1544 | Oppure 1545 IV, 6 | scalcagnato, col collettone alle orecchie! Ancora il diavolo ci aveva 1546 IV, 7 | di fantasia: la luce, un organetto che tentava la La stampa 1547 I, 1 | tra i ritornelli degli organi automatici e una decorazione 1548 I, 1 | atmosfera carica di luci orgiastiche: ora addolcite: nel già 1549 I, 1 | miti solari, di stragi di orgie si crearono avanti al mio 1550 IV, 3 | terribile: deliziosamente e orgogliosamente succhi vitali nascere alle 1551 IV, 8 | botteghe promettevano vini d’oriente dal profondo splendore opalino 1552 IV, 7 | tentava la La stampa del testo originale, a questo punto, è mal riuscita 1553 III, 8 | passaggio deserto, fetido di un orinatoio, della muffa dei muri corrosi, 1554 III, 3 | le solitudini alte de gli orizzonti:~La gentile canuta il cuculo 1555 I, 1 | un ricordo incantevole ed orrido in fondo al mio cuore salivo: 1556 I, 1 | come una Sfinge: fuori gli orti verdissimi tra i muri rosseggianti: 1557 III, 2 | pampini danzante nella sacra oscenità di Sileno? Nude scheletriche 1558 III, 9 | satiro aguzzo su Sileno osceno briaco. L’eco dei secchi 1559 IV, 10| saranno~E il vasto porto oscilla dentro un ritmo~Affaticato 1560 IV, 3 | risollevarsi lentamente oscillando: – per un meraviglioso attimo 1561 I, 1 | Il torrente mi raccontava oscuramente la storia. Io fisso tra 1562 I, 1 | dimentica nei suoi sogni oscuri: come un’icona bizantina, 1563 III, 1 | Incantevolmente cristiana fu l’ospitalità dei contadini presso. 1564 IV, 5 | umane, formiche dell’enorme ossario. Nel mentre tra le tanaglie 1565 IV, 6 | lo aveva esacerbato. Lo osservavo. Aveva ancora la faccia 1566 III, 9 | classico e insieme avventuroso. Osservo che ha le labbra morse: 1567 I, 1 | vecchi, delle forme oblique ossute e mute, si accalcavano spingendosi 1568 III, 10| razza eroica, mi attira non ostante il tempo ancora verso di 1569 III, 8 | paesaggio...~ ~Nel vico centrale osterie malfamate, botteghe di rigattieri, 1570 IV, 4 | ero rigettato come da onde ostili. Camminavano velocemente 1571 III, 1 | e prega le preghiere d’ottanta anni d’amore. Fuori il tramonto 1572 I, 1 | balenìo enorme la torre, otticuspide rossa impenetrabile arida. 1573 III, 2 | archi!~ ~Presso Marradi (ottobre)~ ~Son capitato in mezzo 1574 I, 1 | posava nello sfarzo di un’ottomana rossa il gomito reggendo 1575 III, 8 | di rigattieri, bislacchi ottoni disparati. Un’osteria sempre 1576 III, 2 | grottesco su stesso, pachiderma a quattro zampe sotto la 1577 III, 1 | violenta verso il cielo, pacificate dalla natura prima che le 1578 III, 1 | infinito: la meta che aveva pacificato gli urti dell’ideale che 1579 III, 2 | caduta la neve...... La padrona zitta mi rifà il letto aiutata 1580 I, 1 | cessato già sui sempre verdi paesaggi il canto che il cuore di 1581 III, 1 | di spigo e di lavanda dei paesetti toscani. La chiesa ha un 1582 IV, 8 | di una chiesa gli angioli paffuti e bianchi sciolgono la loro 1583 IV, 9 | così caro alla statua del pagano imperatore sopra la cupoletta 1584 IV, 7 | possibile vedere nell’ultima pagina del volume. Il testo qui 1585 III, 10| oscillavano lentamente. Su da le pagine risuscitava un mondo defunto, 1586 III, 1 | sotto l’ampio cappello di paglia. In tutti un raccoglimento 1587 IV, 7 | travature colossali nei palchi aperti dei suoi torrioni, 1588 III, 12| grappoli di campanelle dei pali telegrafici che si susseguivano 1589 I, 1 | due chiazze due fori di palle di moschetto sulle sue mammelle 1590 II, 6 | i cancelli~Le stelle le pallide notturne):~Che soleva passare 1591 II, 1 | Spente, per i tuoi mitici pallori~O Regina o Regina adolescente:~ 1592 I, 2 | sognavano il viso poggiato alla palma. Ella aveva la pura linea 1593 IV, 4 | il suo saluto. Chiusi le palpebre, restai lungamente senza 1594 III, 12| arduo sorriso d’Annunziano palpitante nella gola come le letterate, 1595 IV, 9 | vicoli gonfi cupi tortuosi palpitanti di fiamme. La quadricuspide 1596 IV, 3 | meravigliosi dell’anima umana palpitavano e si rispondevano a traverso 1597 I, 1 | zingare e un canto, da la palude afona una nenia primordiale 1598 III, 2 | danzante, satiro cinto di pampini danzante nella sacra oscenità 1599 III, 10| quando uscivo a sedermi sulle panchine della piazza deserta sotto 1600 I, 1 | irrealtà spettrale. C’erano dei panorami scheletrici di città. Dei 1601 III, 12| fonde come la neve in questo pantano: e in fondo sento che è 1602 II, 6 | gridi e voci di prostitute~E pantomime d’Ofelia~Stillate dall’umile 1603 II, 6 | un cielo affastellato un paradiso di~fiamma~In lubrici fischi 1604 IV, 6 | quel giorno lo irritava. La paralisi lo aveva esacerbato. Lo 1605 IV, 6 | restato per un quarto d’ora paralizzato dalla parte destra, l’occhio 1606 III, 10| lentamente coll’ombra del paralume e sovra il mio capo gravava 1607 III, 4 | Della sera e le alte case parevan deserte~Laggiù sul mar del 1608 III, 1 | vecchio milanese cavaliere parla dei suoi amori lontani a 1609 III, 12| ingenuità di Ofelia, tre a tre, parlando a fior di labbra. Formano 1610 IV, 4 | assiderata. E si uccide.» Parlava: quando, mentre mi fissava 1611 I, 1 | la mobile tenda di trina parlò. La sua vita era un lungo 1612 IV, 4 | apparus~Soudain, céléstial~Parmi de la clameur 5~Du grouillement 1613 IV, 10| veli,~E ritornava l’anima partita~Che tutto a lei d’intorno 1614 IV, 2 | giorno: 5~Scampanava la Pasqua per la via.....~ ~ ~ 1615 I, 1 | ricordava ricordava a lungo il passato. Fin che la conversazione 1616 III, 4 | di caldi soffi incontro passavanolente:~Sì presso di sul cassero 1617 IV, 5 | Passeggiata in tram in America e ritorno~ ~ 1618 I, 1 | splendore vago della porta le passeggiatrici, le antiche: la campagna 1619 III, 12| sciolse e mi risvegliò. Passeggio sotto l’incubo dei portici. 1620 IV, 7 | tonò mezzogiorno: solo coi passeri intorno che si commossero 1621 III, 8 | gettando un richiamo musicale: Pastee. In un quadro a bianco e 1622 IV, 6 | quattro giorni di sguattero, pasto di rifiuti tra i miasmi 1623 III, 2 | lasciando l’alto scenario pastorale di grandi alberi e colline.~ ~ 1624 IV, 5 | passavano. Tra i sacchi di patate avevo scoperto un rifugio. 1625 III, 2 | degli alberi della casa paterna. Letteratura? Non so. Il 1626 IV, 3 | infinitamente deserta: una più vasta patria il destino ci aveva dato: 1627 III, 2 | Monotona dolcezza della vita patriarcale.~ ~Fine del pellegrinaggio.~ ~ 1628 III, 10| dal trotto monotono di una pattuglia: e allora il mio anelito 1629 III, 1 | Il canto fu breve: una pausa, un commento improvviso 1630 IV, 6 | primo, per la strada di Pavia, lui scalcagnato, col collettone 1631 IV, 10| coscienzioso coraggioso e paziente stampatore sig. Bruno Ravagli~ ~ 1632 IV, 6 | Ma come partire? La mia pazzia tranquilla quel giorno lo 1633 I, 1 | La sua vita era un lungo peccato: la lussuria. La lussuria 1634 III, 1 | Francesco pregate per me peccatrice. 20 Agosto 189...»~ ~Me 1635 II, 1 | Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,~Io per il tuo 1636 I, 1 | agile forma di donna dalla pelle ambrata stesa sul letto 1637 III, 2 | torna tutta in memoria. O pellegrino, o pellegrini che pensosi 1638 III, 12| figure femminili, avvolte in pelliccie, i cappelli copiosamente 1639 IV, 5 | scossa dal terremoto che pencola terribilmente e fa un secondo 1640 II, 2 | ultimo saluto!~A l’aride pendici 5~Aspre arrossate nell’estremo 1641 IV, 7 | vaghe creature rasenti dai pennacchi melodiosi, sentivo il passo 1642 IV, 7 | nella scia bianca del suo pennacchio una figura giovine, gli 1643 IV, 4 | terrore della sua solitudine. Pensa che fuori degli uomini forse 1644 IV, 6 | perchè? Cuori leggeri noi non pensammo a chiedercelo. Parlammo, 1645 III, 10| Manuelita io che non sapevo pensare a voi. Le lampade elettriche 1646 III, 10| pensavo a voi: io mai non ho pensato a voi . Di notte nella piazza 1647 III, 3 | torreggiare~All’alterno pensier pare e dispare,~Sovra l’ 1648 IV, 4 | restai lungamente senza pensiero: quella sera non chiesi 1649 I, 1 | interrogativi e restava pensieroso allo strisciare dei loro 1650 III, 11| bianche il blu del sonno. Penso ad Anika: stelle deserte 1651 III, 2 | pellegrino, o pellegrini che pensosi andate! Catrina, bizzarra 1652 III, 8 | vernici di pitture antiche, percettibile appena (Mereskoswki).~ ~ ~ 1653 III, 2 | dalla terra avida dove si perde il grido di Francesca: dalla 1654 IV, 7 | contigui uguali gli archi perdendosi gradatamente nella campagna 1655 I, 1 | levarsi, lo scalpitare parve perdersi sordo nell’infinito. Nel 1656 III, 10| di gioie immediate. Io vi perdevo allora Manuelita, perdonate, 1657 III, 10| perdevo allora Manuelita, perdonate, tra la turba delle signorine 1658 III, 1 | le venano i fianchi e si perdono nel cielo di nebbie che 1659 III, 3 | specchiar di una divina~Serenità perduta o tu immortale~Anima! o 1660 III, 10| del destino. Dei ricordi perduti, delle immagini si componevano 1661 I, 1 | dei loro occhi era tanto perfetto che amavano sembrare immobili 1662 II, 6 | la notte~Di fiera della perfida Babele~Salente in fasci 1663 IV, 8 | mentre che sulla via le perfide fanciulle brune mediterranee, 1664 III, 10| il vostro piccolo corpo pericoloso tutto adorabile di snellezza 1665 IV, 7 | argentei su la fugace chiarità perlacea dei visi femminili trionfanti 1666 IV, 8 | Crepuscolo mediterraneo perpetuato di voci che nella sera si 1667 II, 7 | ubriaco~Canta amore alle persiane.~ ~ 1668 IV, 8 | rilevando al passo un lato della persona gloriosa, del puro viso 1669 I, 1 | rantolante di un sonno pesante, seminudo il bel corpo agile 1670 III, 9 | leggieri e potenti. Passa la pescatrice povera nello scenario di 1671 II, 7 | La petite promenade du poète~ ~Me 1672 III, 1 | notte dall’eco che nel seno petroso le rifondeva allungate, 1673 IV, 7 | di vettovaglie vagavano pettinate artifiziosamente la loro 1674 I, 1 | e le belle gote sotto la pettinatura fumosa passava e ripassava 1675 III, 2 | viene per la strada. Mi piace dai balconi guardare la 1676 I, 1 | misterioso. E la sacerdotessa dei piaceri sterili, l’ancella ingenua 1677 I, 1 | raccoglieva gli scolari gli piaceva udire tra i calmi conversari 1678 III, 1 | collo che riesce a renderle piacevoli! forse. Come differente 1679 III, 1 | giorno dall’ombra, il giorno piagner che si muore.~ ~ 1680 III, 2 | L’acqua del mulino corre piana e invisibile nella gora. 1681 II, 1 | i gonfii rivi che vanno piangenti~E l’ombre del lavoro umano 1682 III, 2 | lei gettata a terra voleva piangere tutto il suo pianto. Figura 1683 II, 3 | erranti~Soffoca gli inestinti pianti~Da tregua agli amori segreti:~ 1684 III, 2 | sorgevi, già inquieto di vaste pianure, di lontani miracolosi destini: 1685 III, 8 | pastasciutte: tinnire di piatti e di bicchieri: risa dei 1686 IV, 3 | calma. Lo stendersi sul piatto di ferro, il concentrarsi 1687 III, 1 | cavalleresco!~ ~Esco: il piazzale è deserto. Seggo sul muricciolo. 1688 III, 4 | addormentata~Ai piedi dei picchi altissimi dei vulcani spenti~ 1689 I, 1 | irraggiungibili. «La femmina lo picchiettava tanto di baci da destra: 1690 I, 1 | da destra perché? Poi il piccione maschio restava sopra, immobile?, 1691 III, 2 | ultimo figlio. Una delle pie donne a lei dintorno, inginocchiata 1692 II, 2 | e le cose già non sono piè. 15~E dal fondo silenzio 1693 IV, 2 | Frammento~(Firenze)~ ~Ed i piedini andavano armoniosi~Portando 1694 III, 2 | getta sull’acqua il suo piedistallo come la zanna del leone. 1695 III, 1 | Michelangiolo, colei che tu piegasti sulle sue ginocchia stanche 1696 III, 10| i vostri piccoli passi pieni di slancio contenuto sopra 1697 III, 12| di Ofelia, o Satana abbi pietà della mia lunga miseria!~ ~ ~ ~ 1698 III, 1 | come un enorme cavallone pietrificato, che lascia dietro a 1699 IV, 10| ombra rinchiusa tu eri~La Piovra de le notti mediterranee.~ 1700 III, 4 | deserte~Laggiù sul mar del pirata~De la città abbandonata~ 1701 III, 8 | lasciando i bianchi trofei di Pisa, il duomo prezioso traversato 1702 IV, 4 | Era il russo, violinista e pittore. Curvo sull’orlo della stufa 1703 III, 2 | tremiti freschi, non basta la pittura, ci vuole l’acqua, l’elemento 1704 III, 8 | di lacche e di vernici di pitture antiche, percettibile appena ( 1705 III, 10| del vostro cappello, la piuma di struzzo avvolta e ondulante 1706 III, 10| silenzio. Rivedo ancora Parigi, Place d’Italie, le baracche, i 1707 IV, 4 | supplizio del fango! Colla loro placida gioia i frati, col loro 1708 III, 8 | sogno abitato di immagini plastiche!~ ~L’Arno qui ancora ha 1709 I, 1 | il viale lunghissimo dei platani. Sopra il silenzio fatto 1710 III, 12| uno scorcio falso di luce plumbea lo scalo delle merci. Lungo 1711 I, 1 | impaludato in magre stagnazioni plumbee: sagome nere di zingari 1712 III, 1 | Que leur haine ne soutient plus~Et qui laissent tomber leurs 1713 | pochi 1714 II, 1 | adolescente:~Ma per il tuo ignoto poema 10~Di voluttà e di dolore~ 1715 II, 7 | La petite promenade du poète~ ~Me ne vado per le strade~ 1716 II, 1 | lavoro umano curve sui poggi algenti 30~E ancora per 1717 III, 1 | antico: le signore ai balconi poggiate il puro profilo languidamente 1718 I, 2 | artificiale sognavano il viso poggiato alla palma. Ella aveva la 1719 I, 1 | gomito reggendo la testa, poggiava il gomito reggendo la testa 1720 IV, 4 | legale per i delinquenti politici avevano compito l’ufficio 1721 III, 8 | Venere Botticelliana: I pollini del desiderio gravi da tutte 1722 I, 3 | fantasie multicolori, errano, polvere luminosa che posa nell’enigma 1723 IV, 6 | strada era deserta nel calore pomeridiano. Guardava con occhio abbarbagliato 1724 III, 12| era avvolta di nebbie nel pomeriggio di dicembre. I colli trasparivano 1725 IV, 8 | bianchi sciolgono la loro pompa convenzionale mentre che 1726 III, 12| circonvallazione passavano pomposamente sfumate figure femminili, 1727 IV, 10| canto!~ ~Entro una grotta di porcellana~Sorbendo caffè~Guardavo 1728 III, 2 | del caos. Il tuo abitante porge la notte dell’antico animale 1729 IV, 10| venditrici uguali a statue, porgenti~Frutti di mare con rauche 1730 III, 11| in silenzio, è fermo: la porpora del treno morde la notte: 1731 IV, 4 | sanguigni del tramonto credei mi portassero il suo saluto. Chiusi le 1732 IV, 4 | abiti eleganti, la testa portata alta con dignità animale: 1733 IV, 5 | poppa balzante io già ero portato lontano nel turbinare delle 1734 I, 2 | attorcevano di mostruosi portenti neri nel mentre sullo sfondo 1735 III, 4 | Su un mare giallo de la portentosa dovizia del fiume,~Del continente 1736 III, 1 | rimessamente: un giorno la piena ci porterà tutti. Il torrente gonfio 1737 I, 2 | colomba tu le tue membra posasti sulle mie nobili membra. 1738 IV, 7 | inserendo la nota che è possibile vedere nell’ultima pagina 1739 III, 8 | Firenze~ ~Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le 1740 | potessi 1741 | potevo 1742 | potremo 1743 | potresti 1744 IV, 4 | d’une lâche humanité~Se pourrissante d’elle même.~Se vis ta barbe 1745 III, 9 | potenti. Passa la pescatrice povera nello scenario di caffè 1746 IV, 5 | scuotono!~ ~C’erano due povere ragazze sulla poppa: «Leggera, 1747 II, 7 | mi par bella.~E cammino poveretto~Nella notte fantasiosa, 1748 III, 1 | paesaggio, come bella la povertà delle sue casupole! Come 1749 IV, 4 | pulviscolo d’oro riempiva il prato, e poi lontana la linea 1750 III, 8 | monotonamente le loro grazie precoci. Tre tedeschi irsuti sparuti 1751 III, 1 | silenzioso nel saio villoso, e prega le preghiere d’ottanta anni 1752 III, 1 | O divino santo Francesco pregate per me peccatrice. 20 Agosto 1753 III, 2 | voce liturgica risuonava in preghiera lenta e commossa: e tu da 1754 III, 1 | saio villoso, e prega le preghiere d’ottanta anni d’amore. 1755 III, 12| le cortine della vetrata. Prendo la penna: Scrivo: cosa, 1756 IV, 8 | incesso giovani forme, di già presaghe al cuore di una bellezza 1757 III, 6 | tuoi multicolori~L’Arno presago quietamente arena~E in riflessi 1758 III, 1 | dovrò salire, salire. Nel presbiterio trovo una lapide ad Andrea 1759 I, 1 | matrona selvaggia mi aveva preso: il mio sangue tiepido era 1760 I, 1 | di ansia e di stanchezza. Prestavo allora il mio enigma alle 1761 | presto 1762 III, 8 | rivestito da una tunica da prete (!) che tiene raccolta sulle 1763 IV, 9 | strade e nell’aria pura si prevede sotto il cielo il mare. 1764 IV, 10| ricchissimo~Lasciò le sue spoglie preziose~E la Città comprende~E s’ 1765 III, 8 | trofei di Pisa, il duomo prezioso traversato dalla trave colossale, 1766 IV, 4 | sera coricandomi nella mia prigionia salutavo la primavera. E 1767 II, 1 | de la Gioconda:~O delle primavere~Spente, per i tuoi mitici 1768 III, 8 | giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine di primavera 1769 IV, 4 | strisciare dei passi.~ ~Erano i primi giorni che la primavera 1770 III, 1 | compreso o Leonardo, o divino primitivo!)~ ~Campigna, foresta della 1771 I, 1 | la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante: e 1772 I, 1 | inconsciamente cercanti il problema della loro vita. Ma la sera 1773 III, 10| vostre vesti di rosa che proclamavano la vostra verginità come 1774 III, 3 | Se tale a le tue mura la proclina~Anima al nulla nel suo andar 1775 I, 1 | profusa, un corpo rantolante procubo nella notte mistica dell’ 1776 IV, 3 | del silenzio intenso era prodigiosa.~ ~Che cosa fuggiva sulla 1777 III, 2 | nostalgia: è il figliuol prodigo all’ombra degli alberi della 1778 III, 12| in belle lettere guercio professor purulento: mi tenta, mi 1779 IV, 3 | Usted Mate? uno spagnolo mi profferse a bassa voce, quasi a non 1780 III, 2 | montagne l’elemento grottesco profila: un gaglioffo, una grossa 1781 III, 1 | delle potenze delle sue profilate catene notturne. Caprese, 1782 III, 2 | allora guardavi: tu che nella profluvie ondosa dei tuoi capelli 1783 I, 1 | si volsero verso di noi, profondamente limpidi nella luce. E guardammo 1784 I, 2 | come una mostruosa ferita profondava una via. Ai lati dell’angolo 1785 IV, 3 | spuntò all’orizzonte lontano profumato irraggiando riflessi gelidi 1786 IV, 8 | chitarre all’incesso della dea. Profumi varii gravavano l’aria, 1787 I, 1 | stanza presente, una chioma profusa, un corpo rantolante procubo 1788 III, 12| intento e masticato, di prognosi riservata, le scienziate.~ ~( 1789 III, 2 | fanciullo o quella immagine proiettata dalla mia nostalgia? Così 1790 II, 7 | La petite promenade du poète~ ~Me ne vado per 1791 III, 1 | improvvisi sfondi di un paesaggio promesso, un castello isolato e lontano: 1792 I, 1 | suoi fastigi sembravano promettere un regno misterioso. E la 1793 IV, 8 | insegne rosse delle botteghe promettevano vini d’oriente dal profondo 1794 IV, 10| un primo oblìo parvero ai proni~Umani ancor largire: dai 1795 III, 8 | muri corrosi, ha per sola prospettiva in fondo l’osteria. I pagliacci 1796 III, 1 | ferro si gravano sui monti prospicenti lontane. Il sogno è al termine 1797 III, 1 | versarsi dall’invetriata prossima nella penombra della cappella. 1798 I, 1 | frettolosi sotto gli archi prossimi. Amava allora raccogliersi 1799 I, 1 | addolcite da una vita d’amore, a proteggermi ancora col loro sorriso 1800 IV, 10| vomito silente.~ ~O Siciliana proterva opulente matrona~A le finestre 1801 III, 12| lercio. Conclude: potresti provare a mandare qualcosa all’Amore 1802 III, 3 | cantare.~E il semplice cuore provato negli anni~A le melodie 1803 III, 8 | silenzii improvvisi che provoca la squadra mobile: Tre minorenni 1804 III, 9 | strisciando spinte da un vago prurito bianco. Un delicato busto 1805 IV, 4 | ecc.~ ~In un ampio stanzone pulverulento turbinavano i rifiuti della 1806 II, 5 | fiume va via taciturno…~Pùm! mamma quell’omo lassù!~ ~ ~ 1807 I, 1 | mosse. Ed io sentii con una punta d’amarezza tosto consolata 1808 I, 1 | fede e di sogno colle mille punte nel cielo, vidi le Alpi 1809 IV, 7 | testo originale, a questo punto, è mal riuscita creando 1810 | può 1811 III, 3 | Muta e gloriosa per le mie pupille~Discioglie il grembo delle 1812 | Pur 1813 III, 1 | coperte di verdi selve, purificate poi da uno spirito d’amore 1814 IV, 3 | nella coppa del silenzio purissimo e stellato.~ ~Quiere Usted 1815 III, 12| lettere guercio professor purulento: mi tenta, mi confessa con 1816 II, 4 | Nella stanza un odor di putredine: c’è~Nella stanza una piaga 1817 III, 2 | un gaglioffo, una grossa puttana fuggono sotto le nubi in 1818 | qua 1819 IV, 9 | parte della piazza la torre quadrangolare s’alza accesa sul corroso 1820 III, 1 | della Falterona~ ~(Le case quadrangolari in pietra viva costruite 1821 IV, 9 | quattro cuspidi una torre quadrata mette quadretta svariate 1822 III, 1 | un portico a colonnette quadrate di sasso intero, nudo ed 1823 III, 2 | finestra: la costa è un quadretto d’oro nello squittire dei 1824 III, 1 | davanti alle colline dei quadri antichi. Ho sostato nelle 1825 IV, 9 | palpitanti di fiamme. La quadricuspide vetta a quadretta ride svariata 1826 III, 12| notturne metti in fondo ai quadrivii, o tu che dall’ombra mostri 1827 III, 7 | Solitario~Beve l’ombra~Per il Quais)~Ne la luce~Uniforme~Da 1828 | qualcosa 1829 | qualunque 1830 | quanti 1831 | quanto 1832 I, 1 | estate torrida: volte di tre quarti, udendo dal sobborgo il 1833 III, 10| sogno vagabondare a caso per quartieri ignoti fino a stenderci 1834 IV, 6 | tradito ed era restato per un quarto d’ora paralizzato dalla 1835 III, 2 | del poggio che vi conduce. Quassù abitano i falchi. La pioggia 1836 | quei 1837 IV, 10| sale~Che bianca e lieve e querula salì!~«Come nell’ali rosse 1838 | questa 1839 | questi 1840 III, 6 | multicolori~L’Arno presago quietamente arena~E in riflessi tranquilli 1841 III, 1 | Al di fuori si è fatta la quiete: il colloquio fraterno del 1842 IV, 5 | tra le tanaglie del molo rabbrividisce un fiume che fugge, tacito 1843 IV, 5 | scomparisse mentre che il mare rabbrividiva nella sua fuga veloce. Sulla 1844 IV, 10| Marino l’ali rosse dei fanali~Rabescavano l’ombra illanguidita,~Che 1845 III, 11| il viola della notte: in rabeschi dalle sbarre bianche il 1846 IV, 5 | sprofonda nell’onda che la raccoglie e la culla un brevissimo 1847 III, 2 | stanza. Di notte sembra raccogliere tutta l’ombra e curvare 1848 I, 1 | archi prossimi. Amava allora raccogliersi in un canto mentre la giovine 1849 I, 1 | vecchia taverna a volte che raccoglieva gli scolari gli piaceva 1850 III, 1 | cappello di paglia. In tutti un raccoglimento inconscio, una serenità 1851 III, 8 | tunica da prete (!) che tiene raccolta sulle ginocchia. Fumo acre 1852 I, 1 | fingevi. Il torrente mi raccontava oscuramente la storia. Io 1853 II, 7 | cammina,~Già le case son più rade. 20~Trovo l’erba: mi ci 1854 III, 2 | incavo. Il vento allenta e raffrena il morso del lontano dolore. 1855 III, 9 | nell’ombra che è sorda. Ragazzine alla marinara, le liscie 1856 IV, 5 | scoperto un rifugio. Gli ultimi raggi rossi del tramonto che illuminavano 1857 I, 1 | stava ora aggrappata come un ragno mentre pareva sussurrare 1858 III, 1 | sono scomparse: esco. Mi rallegra il buon odore casalingo 1859 III, 1 | nuova veste rossa di fumi di rame: e risalutai l’amica senza 1860 III, 2 | Un usignolo canta tra i rami del noce. Il poggio è troppo 1861 III, 12| ora che l’illustre somiero rampa con il suo carico di nera 1862 I, 2 | di splendore opalino. Con rapido gesto di giovinezza imperiale 1863 III, 12| come le letterate, ma più raro un sorriso e più severo, 1864 IV, 7 | seguivo le vaghe creature rasenti dai pennacchi melodiosi, 1865 III, 1 | come l’ombra di Cristo, rassegnata, nata in terra d’umanesimo, 1866 I, 1 | visi bruni di autocrati, rasserenati dalla fanciullezza e dalla 1867 IV, 3 | nera scossa che sfuggiva a ratti nella selvaggia nera corsa 1868 III, 8 | fanciulla etrusca possa rattristare il paesaggio...~ ~Nel vico 1869 IV, 10| porgenti~Frutti di mare con rauche grida cadenti~Su la bilancia 1870 II, 2 | estremo sole~Confusa di rumori~Rauchi grida la lontana vita:~Grida 1871 IV, 10| paziente stampatore sig. Bruno Ravagli~ ~Dino Campana~ 1872 I, 1 | teorie di regine languenti re fanti armi e cavalieri. 1873 IV, 4 | vis aussi~Par le gouffre jetée~Ton âme dans l’étreinte~ 1874 III, 1 | fumigante vapore sui barbari recessi. E non guardai più la tua 1875 I, 1 | ambrata e fine, i capelli recisi sulla fronte, con grazia 1876 II, 1 | 15~Ma per il vergine capo~Reclino, io poeta notturno~Vegliai 1877 III, 1 | torri naturali di roccia che reggevano la casetta conventuale rilucente 1878 I, 1 | presso a spegnersi ancora regnava nella lontananza il ricordo 1879 I, 1 | sembravano promettere un regno misterioso. E la sacerdotessa 1880 IV, 6 | L’incontro di regolo~ ~Ci incontrammo nella circonvallazione 1881 III, 12| traversano saltellando le vie, rendendole più vuote ancora. E nell’ 1882 III, 2 | Campigno (26 Settembre)~ ~Per rendere il paesaggio, il paese vergine 1883 III, 1 | e del collo che riesce a renderle piacevoli! forse. Come differente 1884 III, 1 | a diradare. La pioggia à reso cupo il grigio delle montagne. 1885 I, 2 | membra. Alitarono felici, respirarono la loro bellezza, alitarono 1886 I, 1 | legnose. Una odalisca di gomma respirava sommessamente e volgeva 1887 IV, 4 | c’era che il tanfo e il respiro sordo dei pazzi addormentati 1888 IV, 4 | saluto. Chiusi le palpebre, restai lungamente senza pensiero: 1889 III, 1 | viva costruite dai Lorena restano vuote e il viale dei tigli 1890 III, 10| potete sappiate: io dovevo restare fedele al mio destino: era 1891 I, 1 | minuti, perché?» Le domande restavano ancora senza risposta, allora 1892 IV, 5 | Poi sdraiato in coperta restavo a guardare gli alberi dondolare 1893 IV, 10| fiamma titilla ed assorbe~I resti magnificenti del sole,~E 1894 IV, 6 | L’uomo o il viaggio, il resto o l’incidente. Ci sentiamo 1895 III, 1 | fini capelli vegetali il rettangolo della testa in linea occultamente 1896 III, 12| piccole scosse automatiche, rialzando la gorgiera carnosa come 1897 I, 1 | strisciavano via mormorando, rialzandosi poco a poco, trascinando 1898 IV, 3 | sembravano sommergersi per riapparire a tratti lucidamente trasumanati 1899 III, 12| fili si appendevano e si riappendevano ai grappoli di campanelle 1900 IV, 5 | contro il mare tenace e riattacca a concertare con i suoi 1901 IV, 6 | la parte immota. Si era riavuto, era venuto da me e voleva 1902 IV, 3 | essere e della terra io ribattevo per le vie del cielo il 1903 III, 1 | screpolature nella roccia fino ai ribollimenti arenosi di colline laggiù 1904 III, 9 | nera a triangolo a berretta ricade su una spalla che si schiude: 1905 IV, 5 | pareva musicale, poi tutto ricadeva in un rombo e la terra e 1906 IV, 10| felicità~È il cielo ove il sole ricchissimo~Lasciò le sue spoglie preziose~ 1907 I, 1 | armoniosamente coi lunghi riccioli bruni. Era facile incontrarle 1908 I, 1 | e bello, aveva i capelli ricciuti. Le bolognesi somigliavano 1909 IV, 3 | stellato.~ ~Quiere Usted Mate? Ricevetti il vaso e succhiai la calda 1910 III, 8 | di figure losche. Grida e richiami beffardi e brutali si spandono 1911 IV, 3 | nascere: l’uomo nascere riconciliato colla natura ineffabilmente 1912 IV, 6 | occhiostrabico! Si volse: ci riconoscemmo immediatamente. Ci abbracciammo. 1913 IV, 3 | vivi si lanciavano alla riconquista del loro dominio di libertà 1914 III, 2 | dolce nel mio ricordo senza ricordarmene neppure una nota: so che 1915 IV, 6 | pareva naturale ed atteso. Ricordavamo l’incontro di quattro anni 1916 III, 1 | tutti i tratti del volto. Ricorderò per molto tempo ancora la 1917 I, 1 | esso mistico e selvaggio mi ricorreva a tratti alla mente. Laggiù 1918 I, 1 | mentre sulle loro rive si ricrea la pena eterna dell’amore. 1919 I, 2 | nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue tutte 1920 III, 12| La sartina e l’avvocato ridono e chiacchierano. I cocchieri 1921 IV, 9 | innumerevoli della luce riempiono il paesaggio di un’immobilità 1922 III, 1 | profilo e del collo che riesce a renderle piacevoli! forse. 1923 III, 1 | onde alterne del sole non riescono a diradare. La pioggia à 1924 I, 1 | aveva rivestito colei che lo rievocava. Sconvolto, le lagrime agli 1925 III, 2 | La padrona zitta mi rifà il letto aiutata dalla fanticella. 1926 III, 9 | insieme: il ricordo, il riflesso: dell’antica gioventù latina . 1927 I, 1 | essere povero ignudo, di riflettere un istante il paesaggio 1928 IV, 7 | a lui: le nuvole che si riflettevano laggiù sul lastrico chiazzato 1929 III, 9 | secchi accordi chiaramente rifluente nell’ombra che è sorda. 1930 III, 1 | che nel seno petroso le rifondeva allungate, perdute.~ ~Il 1931 IV, 5 | patate avevo scoperto un rifugio. Gli ultimi raggi rossi 1932 III, 6 | dell’intercolonno~Trema rigato tra i palazzi eccelsi:~Candide 1933 III, 8 | osterie malfamate, botteghe di rigattieri, bislacchi ottoni disparati. 1934 IV, 5 | brevissimo istante e la rigetta in alto leggera nel mentre 1935 IV, 4 | rivedere degli esseri umani ero rigettato come da onde ostili. Camminavano 1936 III, 10| argentato agli sfondi, e rigetti di quel mare, miseri, uomini 1937 III, 6 | palazzi eccelsi:~Candide righe nell’azzurro: persi~Voli: 1938 III, 1 | santità fatta spirito, linee rigide enigmatiche di grandi anime 1939 IV, 8 | bellezza immortale appaiono rilevando al passo un lato della persona 1940 III, 1 | ricco del noce sembrano rilevarsi i profili ieratici dal breve 1941 III, 1 | reggevano la casetta conventuale rilucente di dardi di luce nei vetri 1942 II, 7 | brancolando:~Dietro i vetri rilucenti~Stan le ciane commentando.~ ~ 1943 III, 11| fuoco: le macchine mangiano rimangiano il nero silenzio nel cammino 1944 IV, 9 | Sulla piazza acciottolata rimbalza un ritmico strido: un fanciullo 1945 I, 2 | inghirlandai di fervore: o fragili rime, o ghirlande d’amori notturni.... 1946 III, 1 | ciabatte passa che dice rimessamente: un giorno la piena ci porterà 1947 I, 1 | da grazie infantili che rinasce vano colla speranza traendo 1948 III, 10| si scioglievano mute per rinascere a vita inestinguibile nel 1949 III, 1 | cielo e un anfora classica rinchiude la terra ed i gigli: che 1950 IV, 10| siciliana, ai capezzoli~L’ombra rinchiusa tu eri~La Piovra de le notti 1951 III, 1 | crepuscolo, tutt’intorno rinchiuse dalla foresta cupa.~ ~Incantevolmente 1952 IV, 4 | condannato. Da diciannove mesi rinchiuso, affamato, spiato implacabilmente, 1953 IV, 7 | commossa. Il mattone rosso ringiovanito dalla pioggia sembrava esalare 1954 IV, 10| d with~the boy's~blood~ ~Ringrazio i signori sottoscrittori, 1955 III, 1 | nella solitudine. La sua rinuncia è semplice e dolce: dalla 1956 IV, 5 | rumore dell’acqua.......... Riodo il preludio scordato delle 1957 III, 1 | vivaci degli stradini che riparano la via. Il ciuco che si 1958 IV, 8 | bisbigliano all’orecchio al riparo delle ali teatrali e pare 1959 I, 1 | pettinatura fumosa passava e ripassava davanti a lui. Faust era 1960 III, 2 | sull’erba. Sembra dormire. Ripenso alla mia fanciullezza: quanto 1961 III, 7 | notte~Dalle navi~Solitario~Ripercuote:~Così vasta~Così ambigua~ 1962 IV, 8 | armonioso clamore della via che ripida calava al mare. Le insegne 1963 III, 1 | Guardo oppresso le roccie ripide della Falterona: dovrò salire, 1964 III, 1 | un’ombra senza memoria, ripidi colossali bassorilievi di 1965 III, 2 | lo scoglio enorme che si ripiega grottesco su stesso, 1966 I, 1 | che Michelangiolo aveva ripiegato sulle sue ginocchia stanche 1967 IV, 7 | testo qui avrebbe dovuto riportare: «una grandiosa, virginea 1968 III, 12| bianco e allora potremo riposare in sogni bianchi ancora.~ ~ 1969 III, 1 | del torrente rubesto: ho riposato nella limpidezza angelica 1970 IV, 7 | liberamente nell’aria. La città riposava del suo faticoso fervore. 1971 I, 1 | quando i nostri orecchi riposavano appena nel silenzio e i 1972 III, 1 | rossa di fumi di rame: e risalutai l’amica senza stupore come 1973 IV, 3 | eterno errante per la Pampa riscossa come un richiamo che fuggiva 1974 IV, 10| faticosamente~L’eco attonita rise un irreale~Riso: e che l’ 1975 III, 1 | la foresta con un ricordo risentendo la prima ansia. Ricordavo 1976 I, 2 | ancora. Volti, volti cui risero gli occhi a fior del sogno, 1977 III, 12| e masticato, di prognosi riservata, le scienziate.~ ~(Caffè) 1978 IV, 3 | bilancia del tempo sembrava risollevarsi lentamente oscillando: – 1979 IV, 9 | mattone: ed a quel riso odo risponde l’oblio. L’oblio così caro 1980 IV, 3 | anima umana palpitavano e si rispondevano a traverso le costellazioni. 1981 I, 1 | profonda e melodrammatica mi rispose insieme ad un grazioso sorriso 1982 I, 1 | domande restavano ancora senza risposta, allora lei spinta dalla 1983 III, 2 | fanciullezza una voce liturgica risuonava in preghiera lenta e commossa: 1984 III, 10| lentamente. Su da le pagine risuscitava un mondo defunto, sorgevano 1985 III, 2 | lontani miracolosi destini: risveglia la mia speranza sull’infinito 1986 III, 12| sciolse, Eva si sciolse e mi risvegliò. Passeggio sotto l’incubo 1987 III, 8 | fondo l’osteria. I pagliacci ritinti sembrano seguire curiosamente 1988 IV, 9 | ponte sopra la città odo le ritmiche cadenze mediterranee. I 1989 IV, 9 | acciottolata rimbalza un ritmico strido: un fanciullo a sbalzi 1990 IV, 4 | salvarli. Al mattino quando ritorna, solo, trova sulla sua porta 1991 IV, 10| chiusa nei lontani veli,~E ritornava l’anima partita~Che tutto 1992 I, 1 | saletta tappezzata, tra i ritornelli degli organi automatici 1993 I, 2 | fanciulli e di lussuria per i ritorti vichi dentro dell’ombra 1994 IV, 4 | l’immagine di un sorriso ritratta a memoria, la testa della 1995 I, 1 | ai miei orecchi. Antichi ritratti di famiglia erano sparsi 1996 IV, 4 | salvare altri uomini? Un suo ritratto di delinquente, un insensato, 1997 III, 1 | aveva saputo: ed ora la ritrovavo al termine del mio pellegrinaggio 1998 III, 10| dell’oasi dove la mia vita ritrovò un istante il contatto colle 1999 I, 1 | miei occhi al ricordo). Riudivo il torrente ancora lontano: 2000 IV, 6 | Ancora il diavolo ci aveva riuniti: per quale perchè? Cuori


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