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Dino Campana
Canti orfici

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


17-ciaba | ciane-gemit | gemma-niaga | nido-riuni | riusc-torce | torme-zitta

                                                          grassetto = Testo principale
     Parte,  Canto                                        grigio = Testo di commento
2501 IV, 3 | un esercito che lanciava torme di cavalieri colle lancie 2502 I, 1 | sull’abisso» . Ero bello di tormento, inquieto pallido assetato 2503 I, 1 | ansia della mia fanciullezza tormentosa assetata. Tutto era mistero 2504 IV, 10| tirrena.~ ~They were all torn~and cover'd with~the boy' 2505 III, 10| nutrita di aria vergine voi tornate ad apparirmi col ricordo 2506 IV, 6 | nostre confidenze calmi. Era tornato d’America. Tutto pareva 2507 IV, 9 | A l’antica piazza dei tornei salgono strade e strade 2508 IV, 5 | mole bianca della città torreggia come un sogno, moltiplicato 2509 I, 1 | piene della melodia dei torrenti di cui udivo il canto nascente 2510 III, 2 | sole lungo la lunga costa torrenziale. In fondo, nel frusciar 2511 IV, 9 | e dalle mura sporge una torricella rosa tra l’edera che cela 2512 I, 1 | sobborgo ne le sere dell’estate torrida: volte di tre quarti, udendo 2513 IV, 7 | nei palchi aperti dei suoi torrioni, umida ancora della pioggia 2514 IV, 10| siciliana, dai cavi~Vetri in un torto giuoco~L’ombra cava e la 2515 III, 1 | solitudini mistiche staccarsi una tortora e volare distesa verso le 2516 IV, 9 | acuto nel cielo, oltre il tortueggiare, sopra dei vicoli il velo 2517 IV, 8 | piazze felici? E le tue vie tortuose di palazzi e palazzi marini 2518 IV, 9 | capo dei vicoli gonfi cupi tortuosi palpitanti di fiamme. La 2519 IV, 9 | deserto della piazza sale tortuoso dal mare dove vicoli verdi 2520 I, 1 | vividi di linfe oscure, nella tortura del sogno scoprire il corpo 2521 III, 5 | anatomico che oscura~La passione torva di una vecchia luna~Che 2522 III, 1 | di lavanda dei paesetti toscani. La chiesa ha un portico 2523 III, 1 | semplice e austero, vera mente toscano. Tra i cipressi scorgo altri 2524 I, 1 | con una punta d’amarezza tosto consolata che mai più le 2525 IV, 6 | suoi nervi saturi l’avevano tradito ed era restato per un quarto 2526 III, 9 | marmo. Grandi figure della tradizione classica chiudono la loro 2527 I, 1 | rinasce vano colla speranza traendo essa da un mazzo di carte 2528 I, 2 | di giovinezza imperiale traeva la veste leggera sulle sue 2529 III, 8 | il belletto un aspetto tragico di pagliacci. Quel passaggio 2530 III, 2 | nuvole. Su la costa lontana traluce la linea vittoriosa dei 2531 I, 1 | dell’albero della vita si tramò nella sosta sul terreno 2532 IV, 9 | verdi di muffa calano in tranelli d’ombra: in mezzo alla piazza, 2533 I, 1 | rialzandosi poco a poco, trascinando uno ad uno le loro ombre 2534 III, 2 | d’azzurro: e più veloce trascorre le mura nere (una cupola 2535 III, 2 | fanciullezza: quanto tempo è trascorso da quando i bagliori magnetici 2536 III, 1 | occultamente fine dai fini tratti traspare il sorriso di Cerere bionda: 2537 III, 9 | L’occhio dell’orologio trasparente in alto appare che illumina 2538 III, 12| pomeriggio di dicembre. I colli trasparivano più lontani sulla pianura 2539 IV, 3 | riapparire a tratti lucidamente trasumanati in distanza, come per un’ 2540 III, 1 | salienti a lanci la roccia, trattenute ai confini dorati della 2541 III, 8 | prezioso traversato dalla trave colossale, che chiude nella 2542 III, 12| artifiziosamente avvolte nella sciarpa traversano saltellando le vie, rendendole 2543 III, 8 | Pisa, il duomo prezioso traversato dalla trave colossale, che 2544 IV, 7 | guardavo le torri rosse dalle travi nere, dalle balaustrate 2545 I, 1 | e violente delle barbare travolte regine antiche aveva udito 2546 II, 3 | gli inestinti pianti~Da tregua agli amori segreti:~Chi 2547 III, 6 | l’arco dell’intercolonno~Trema rigato tra i palazzi eccelsi:~ 2548 IV, 5 | preludio di sinfonia sorda, tremante violino a corda elettrizzata, 2549 III, 4 | la riva dei colli ancora tremare una viola...~Illanguidiva 2550 IV, 10| fanale~Che bianca e lieve e tremula salì: .....»~Ora di già 2551 III, 3 | calan trepidi pei monti,~Tremuli e vaghi nelle vive fonti,~ 2552 III, 3 | infiniti albori~Vigili, calan trepidi pei monti,~Tremuli e vaghi 2553 III, 2 | rive bianche come le nubi, triangolari, curve come gonfie vele: 2554 IV, 3 | mattino! Io correvo tra le tribù indiane? Od era la morte? 2555 I, 3 | sfioriscono bianchezze di trine. La portiera nello sfarzo 2556 IV, 7 | perlacea dei visi femminili trionfanti negli occhi dolci e cupi: 2557 III, 1 | canto, le lunghe onde di un triplice coro salienti a lanci la 2558 III, 1 | guardava cogli occhi neri un tristi, attonita sotto l’ampio 2559 I, 1 | delle lampade inquiete a trivellare l’atmosfera carica di luci 2560 IV, 9 | e si scorge in fondo il trofeo della V. M. tutto bianco 2561 III, 12| tinte. O Satana, tu che le troie notturne metti in fondo 2562 III, 3 | azzurrino~ ~ ~L’aria ride: la tromba a valle i monti~Squilla: 2563 I, 1 | svelata una giovine luce tra i tronchi, per sentieri di chiarìe 2564 III, 2 | come una messe di canti sul tronco rotondo lattiginoso quasi 2565 I, 2 | insenava di stelle. Solitaria troneggiava ora la notte accesa in tutto 2566 III, 10| silenzio era scandito dal trotto monotono di una pattuglia: 2567 IV, 4 | mattino quando ritorna, solo, trova sulla sua porta una donna, 2568 I, 1 | colui che io ero stato si trovava avviato verso la torre barbara, 2569 I, 1 | fuggii. Mi persi per il tumulto delle città colossali, vidi 2570 IV, 10| imperiale~Su per l’erta tumultuante~Verso la porta disserrata~ 2571 III, 8 | Cristo è rivestito da una tunica da prete (!) che tiene raccolta 2572 III, 10| Manuelita, perdonate, tra la turba delle signorine elastiche 2573 IV, 3 | bassa voce, quasi a non turbare il profondo silenzio della 2574 IV, 5 | ero portato lontano nel turbinare delle acque. Il molo, gli 2575 IV, 4 | ampio stanzone pulverulento turbinavano i rifiuti della società. 2576 III, 1 | una cavalleria di screpola ture screpolature e screpolature 2577 I, 1 | vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata 2578 II, 7 | come un cane:~Da lontano un ubriaco~Canta amore alle persiane.~ ~ 2579 IV, 4 | morta assiderata. E si uccide.» Parlava: quando, mentre 2580 IV, 4 | seppi: il Russo era stato ucciso. Il pulviscolo d’oro che 2581 I, 1 | torrida: volte di tre quarti, udendo dal sobborgo il clangore 2582 III, 1 | ancora a lungo pel viale se udissi la tua rossa aurora nel 2583 I, 1 | travolte regine antiche aveva udito Dante spegnersi nel grido 2584 IV, 4 | politici avevano compito l’ufficio i Frati della Carità Cristiana.~ ~ ~ 2585 III, 6 | Firenze~(Uffizii)~ ~Entro dei ponti tuoi 2586 II, 5 | c’è di dolcezza che possa uguagliare la Morte~Più Più Più~Intendi 2587 III, 1 | rassegnata, nata in terra d’umanesimo, che accetta il suo destino 2588 IV, 7 | aperti dei suoi torrioni, umida ancora della pioggia recente 2589 II, 6 | pantomime d’Ofelia~Stillate dall’umile pianto delle lampade elettriche~ ~ 2590 I, 1 | dolcemente chiuso nell’umiltà del suo mistero. La lunga 2591 | une 2592 III, 8 | stretto c’è una finestra, unica, ad inferriata, nella parete 2593 IV, 4 | assorto in ció che formava l’unico senso della sua vita: la 2594 III, 7 | Per il Quais)~Ne la luce~Uniforme~Da le navi~A la città~Solo 2595 I, 1 | dal riso incosciente si univa e chiudeva il corteo.~ ~ 2596 IV, 3 | assurgevo all’illusione universale: dalle profondità del mio 2597 I, 1 | mazzo di carte lunghe e untuose strane teorie di regine 2598 I, 1 | erano sparsi sul tavolo untuoso. L’agile forma di donna 2599 IV, 10| ferrea la sinfonia feconda urgente al mare: Genova canta il 2600 III, 1 | che aveva pacificato gli urti dell’ideale che avevano 2601 IV, 10| largire: dai segreti~Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare~ 2602 III, 12| scienza catalogale~ ~Sull’uscio di casa mi volgo e vedo 2603 III, 10| ricordavo sempre quando uscivo a sedermi sulle panchine 2604 III, 2 | Filetto 25 Settembre~ ~Un usignolo canta tra i rami del noce. 2605 IV, 9 | in fondo il trofeo della V. M. tutto bianco che vibra 2606 IV, 10| giuoco~L’ombra cava e la luce vacillante~O siciliana, ai capezzoli~ 2607 III, 12| saltellanti, tutte nere, che vadano a covare in un lungo letargo 2608 I, 1 | lasciato un odore pirico, una vaga gravezza rossa nell’aria, 2609 III, 10| ancora stanchi del sogno vagabondare a caso per quartieri ignoti 2610 I, 2 | Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: 2611 IV, 3 | treno in corsa: disteso sul vagone sulla mia testa fuggivano 2612 III, 2 | regina del paesaggio.~ ~Valdervé è una costa interamente 2613 IV, 4 | di una lotta terribile e vana. Era il russo, violinista 2614 IV, 1 | frustano al vento~Che gonfia di vane sequele~Le vele le vele 2615 I, 1 | giovinezza? O i baci i baci vani della fanciulla che lavava, 2616 IV, 5 | odor d’infinito. Fumano i vapori agli scali desolati. Domenica. 2617 III, 4 | d’oro: la nave~Già cieca varcando battendo la tenebra~Coi 2618 III, 3 | sommessi cuori.....~Hanno varcato in lunga teoria:~Nell’aria 2619 IV, 7 | bandiere e delle navi che varcavano la curva dell’orizzonte. 2620 III, 3 | dato~Un Borgo in grigio e vario torreggiare~All’alterno 2621 IV, 7 | terreni vaghi, tra le donne variopinte sulle porte: le contrade 2622 III, 2 | che ha messo un commento variopinto di archi!~ ~Presso Marradi ( 2623 IV, 3 | Usted Mate? Ricevetti il vaso e succhiai la calda bevanda.~ ~ 2624 III, 2 | sorgevi, già inquieto di vaste pianure, di lontani miracolosi 2625 III, 1 | croce apre le braccia ai vastissimi fianchi della Falterona, 2626 I, 1 | porta che si spalancò. Dei vecchi, delle forme oblique ossute 2627 III, 12| emissario~Ah! i diritti della vecchiezza! Ah! quanti maramaldi!~ ~( 2628 III, 4 | più del cielo notturno~Noi vedemmo sorgere nella luce incantata~ 2629 IV, 7 | la nota che è possibile vedere nell’ultima pagina del volume. 2630 III, 1 | lentamente sommergersi le vedette mistiche e guerriere dei 2631 I, 1 | nella luce. E guardammo le vedute. Tutto era di un’irrealtà 2632 IV, 3 | Un mistero grandioso e veemente ci faceva fluire con refrigerio 2633 IV, 3 | mente in flutti amari e veementi. La luna illuminava ora 2634 III, 1 | interni tra i fini capelli vegetali il rettangolo della testa 2635 I, 3 | della voluttà. Passano nella veglia opime di messi d’amore, 2636 II, 1 | Reclino, io poeta notturno~Vegliai le stelle vivide nei pelaghi 2637 III, 1 | sonante di voci tranquille, vegliata dal castello antico: le 2638 I, 1 | tra gli scogli chiare gore vegliate dal sorriso del sogno, le 2639 IV, 10| tenue vanito~Di catrame, vegliato da le lune~Elettriche, sul 2640 IV, 7 | dalle balaustrate aperte che vegliavano deserte sull’infinito.~ ~ 2641 III, 12| intristisce tra i palazzi velando la cima delle torri, le 2642 I, 3 | gli occhi che nel chiarore velano il nero guarda la porta 2643 I, 2 | le schiuse sue forme dai velarii della luce io cinsi, un 2644 III, 1 | indove avanti a una vastità velata di paesaggio una divina 2645 III, 3 | cola più lento due note velate~Nel silenzio azzurrino~ ~ ~ 2646 I, 2 | corpo! il tuo profumo mi velava gli occhi: io non vedevo 2647 II, 6 | quando il sogno~E il profumo velavano le stelle~(Che tu amavi 2648 IV, 9 | Come nubi sui colli le case veleggiano ancora tra lo svariare del 2649 III, 3 | mattino:~Come ombre d’eroi veleggiavano:~De l’alba non ombre nei 2650 II, 4 | madreperla e la sera si veste di velluto:~E tremola la sera fatua: 2651 IV, 4 | onde ostili. Camminavano velocemente come pazzi, ciascuno assorto 2652 III, 1 | solo canali rocciosi che le venano i fianchi e si perdono nel 2653 IV, 10| folla salire veloce~Tra le venditrici uguali a statue, porgenti~ 2654 | veniva 2655 | Venne 2656 I, 1 | inesperta stringendo il ventaglio. Fu attratta verso la baracca: 2657 IV, 10| opulente matrona~A le finestre ventose del vico marinaro~Nel seno 2658 | venuta 2659 | venuto 2660 III, 1 | elegante, semplice e austero, vera mente toscano. Tra i cipressi 2661 III, 2 | regali: poi chè essa è qui veramente la regina del paesaggio.~ ~ 2662 III, 2 | tetti al sole una lunga veranda che ha messo un commento 2663 IV, 7 | vive di tentacoli rossi: verande di torri dalle travature 2664 I, 1 | una Sfinge: fuori gli orti verdissimi tra i muri rosseggianti: 2665 III, 2 | splendore nero degli occhi delle vergini spagnole: e come le corde 2666 III, 10| che proclamavano la vostra verginità come un’aurora piena di 2667 IV, 4 | a volte (la camerata dei veri pazzi dove ora mi avevano 2668 III, 8 | a un odor di lacche e di vernici di pitture antiche, percettibile 2669 III, 1 | oro del tramonto tenta di versarsi dall’invetriata prossima 2670 IV, 9 | savio imperatore romano. Un vertice colorito dall’altra parte 2671 III, 4 | angelici~Dai seni gravidi di vertigine. Quando~In una baia profonda 2672 III, 4 | marina:~E vidi come cavalle~Vertiginose che si scioglievano le dune~ 2673 IV, 10| ardesia~Sonavano i clamori vespertini~E poi più quieti i rumori 2674 I, 2 | del profilo e del collo vestita di splendore opalino. Con 2675 II, 7 | misteriose:~Vedo dietro le vetrate~Affacciarsi Gemme e Rose.~ 2676 IV, 7 | adolescenza erano esposti a una vetrina tra le stampe. In fondo 2677 IV, 7 | affaccendate colle sporte colme di vettovaglie vagavano pettinate artifiziosamente 2678 IV, 9 | della V. M. tutto bianco che vibra d’ali nell’aria.~ ~ ~ 2679 IV, 3 | emozione meravigliosa, echi di vibrazioni sempre più lontane: fin 2680 III, 12| seppelliti. Scompaio in un vicolo ma dall’ombra sotto un lampione 2681 | viene 2682 III, 3 | Ecco la notte: ed ecco vigilarmi~E luci e luci: ed io lontano 2683 IV, 4 | troppo sereno, assisi: vigilavano. In un angolo una testa 2684 III, 10| rivedevo Manuelita poi: che vigilavate pallida e lontana: voi anima 2685 III, 3 | altezze agli infiniti albori~Vigili, calan trepidi pei monti,~ 2686 III, 1 | altare, silenzioso nel saio villoso, e prega le preghiere d’ 2687 III, 8 | non è grazia al mondo che vinca tua grazia d’Aprile), vivo 2688 IV, 8 | delle botteghe promettevano vini d’oriente dal profondo splendore 2689 III, 12| muti: e i corpi lassi e vinti nelle fiamme inestinte e 2690 II, 5 | tenebra:~Ascolta: ti ha vinto la Sorte: 10~Ma per i cuori 2691 III, 1 | in cataste da una legge violenta verso il cielo, pacificate 2692 III, 10| molle inconsciamente feroce, violentemente eccitante tra le due bande 2693 III, 10| Europa e mi si stringeva con violenza il cuore. Entravo, ricordo, 2694 III, 1 | semicerchio dentato contro il violetto crepuscolare, arco solitario 2695 IV, 4 | terribile e vana. Era il russo, violinista e pittore. Curvo sull’orlo 2696 IV, 7 | condensati in ombre di dolore virgineo, che passavano nel suo torbido 2697 III, 8 | Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine 2698 IV, 10| vento come bianca finse una visione di~Grazia~Come dalla vicenda 2699 I, 1 | e selvaggio: mentre per visioni lontane, per sensazioni 2700 III, 1 | mezza costa, finestre che ho visto accese: così a le creature 2701 IV, 3 | e orgogliosamente succhi vitali nascere alle profondità 2702 III, 2 | contrafforte – la frana~La vittoria dell’elemento – il vento~ 2703 III, 2 | lontana traluce la linea vittoriosa dei giovani abeti, l’avanguardia 2704 III, 9 | Come in Spagna. Felicità di vivere in un paese senza filosofia.~ ~ 2705 II, 1 | notturno~Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,~Io 2706 I, 1 | gli occhi gorghi cangianti vividi di linfe oscure, nella tortura 2707 III, 8 | continuo alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere 2708 III, 1 | inclinate dal vento ne fu vivificato misteriosamente. Volava 2709 III, 10| tra il soffio caldo del vizio noi nell’incertezza e 2710 IV, 4 | 15~Dans le miasme humain.~Voilà que tu ecc. ecc.~ ~In un 2711 III, 1 | staccarsi una tortora e volare distesa verso le valli immensamente 2712 III, 12| la gorgiera carnosa come volatili di bassa corte. Dei colpi 2713 IV, 5 | tramonto equatoriale sul mare. Volavano uccelli lontano dal nido 2714 III, 1 | arriverete alla Verna, se Dio vole». Una ragazzina mi guardava 2715 III, 10| ignoti chiusi nel loro cupo volere, storie sanguinose subito 2716 IV, 7 | l’orizzonte mi sembrava volerli cullare coi riflessi frangiati 2717 II, 6 | elettriche~ ~Una canzonetta volgaruccia era morta~E mi aveva lasciato 2718 III, 4 | senza le case umane~E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve~ 2719 I, 1 | respirava sommessamente e volgeva attorno gli occhi d’idolo. 2720 III, 12| Sull’uscio di casa mi volgo e vedo il classico, baffuto, 2721 III, 6 | righe nell’azzurro: persi~Voli: su bianca gioventù in colonne.~ ~ ~ 2722 | volli 2723 II, 6 | silenziosa~E bianca come un volo di colombe~Certo è morta: 2724 I, 1 | fanciullezza e dalla festa, si volsero verso di noi, profondamente 2725 IV, 7 | che si commossero in breve volteggio attorno al lago Leonardesco.)~ ~ ~ 2726 I, 1 | meriggio: un vecchio si voltò a guardarlo con uno sguardo 2727 III, 1 | la via. Il ciuco che si voltola in terra. Le risa. Le imprecazioni 2728 IV, 1 | tesson e tesson: lamento~Volubil che l’onda che ammorza~Ne 2729 IV, 1 | onda che ammorza~Ne l’onda volubile smorza...~Ne l’ultimo schianto 2730 IV, 7 | vedere nell’ultima pagina del volume. Il testo qui avrebbe dovuto 2731 IV, 10| La nube che si forma dal vomito silente.~ ~O Siciliana proterva 2732 I, 1 | corpo ambrato la sua bocca vorace i suoi ispidi neri capelli 2733 | vostra 2734 | vostri 2735 III, 4 | dei picchi altissimi dei vulcani spenti~Nel soffio torbido 2736 I, 1 | sogno scoprire il corpo vulcanizzato, due chiazze due fori di 2737 | vuole 2738 III, 9 | la grossa torre barocca è vuota e si vede che porta illuminati 2739 IV, 10| la notte tirrena.~ ~They were all torn~and cover'd with~ 2740 IV, 10| were all torn~and cover'd with~the boy's~blood~ ~Ringrazio 2741 III, 5 | Ardengo Soffici~ ~Faccia, zig zag anatomico che oscura~La 2742 III, 2 | stesso, pachiderma a quattro zampe sotto la massa oscura: la 2743 IV, 9 | la cupoletta dove l’acqua zampilla senza fretta sotto lo sguardo 2744 III, 2 | suo piedistallo come la zanna del leone. L’acqua volge 2745 III, 5 | Ardengo Soffici~ ~Faccia, zig zag anatomico che oscura~ 2746 III, 10| l’amore, il suo viso di zingara nell’onda dei suoni e delle 2747 I, 1 | plumbee: sagome nere di zingari mobili e silenziose sulla 2748 I, 1 | nella capanna d’assi e di zingo sui terreni vaghi della 2749 III, 2 | la neve...... La padrona zitta mi rifà il letto aiutata


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