17-ciaba | ciane-gemit | gemma-niaga | nido-riuni | riusc-torce | torme-zitta
grassetto = Testo principale
Parte, Canto grigio = Testo di commento
2501 IV, 3 | un esercito che lanciava torme di cavalieri colle lancie
2502 I, 1 | sull’abisso» . Ero bello di tormento, inquieto pallido assetato
2503 I, 1 | ansia della mia fanciullezza tormentosa assetata. Tutto era mistero
2504 IV, 10| tirrena.~ ~They were all torn~and cover'd with~the boy'
2505 III, 10| nutrita di aria vergine voi tornate ad apparirmi col ricordo
2506 IV, 6 | nostre confidenze calmi. Era tornato d’America. Tutto pareva
2507 IV, 9 | A l’antica piazza dei tornei salgono strade e strade
2508 IV, 5 | mole bianca della città torreggia come un sogno, moltiplicato
2509 I, 1 | piene della melodia dei torrenti di cui udivo il canto nascente
2510 III, 2 | sole lungo la lunga costa torrenziale. In fondo, nel frusciar
2511 IV, 9 | e dalle mura sporge una torricella rosa tra l’edera che cela
2512 I, 1 | sobborgo ne le sere dell’estate torrida: volte di tre quarti, udendo
2513 IV, 7 | nei palchi aperti dei suoi torrioni, umida ancora della pioggia
2514 IV, 10| siciliana, dai cavi~Vetri in un torto giuoco~L’ombra cava e la
2515 III, 1 | solitudini mistiche staccarsi una tortora e volare distesa verso le
2516 IV, 9 | acuto nel cielo, oltre il tortueggiare, sopra dei vicoli il velo
2517 IV, 8 | piazze felici? E le tue vie tortuose di palazzi e palazzi marini
2518 IV, 9 | capo dei vicoli gonfi cupi tortuosi palpitanti di fiamme. La
2519 IV, 9 | deserto della piazza sale tortuoso dal mare dove vicoli verdi
2520 I, 1 | vividi di linfe oscure, nella tortura del sogno scoprire il corpo
2521 III, 5 | anatomico che oscura~La passione torva di una vecchia luna~Che
2522 III, 1 | di lavanda dei paesetti toscani. La chiesa ha un portico
2523 III, 1 | semplice e austero, vera mente toscano. Tra i cipressi scorgo altri
2524 I, 1 | con una punta d’amarezza tosto consolata che mai più le
2525 IV, 6 | suoi nervi saturi l’avevano tradito ed era restato per un quarto
2526 III, 9 | marmo. Grandi figure della tradizione classica chiudono la loro
2527 I, 1 | rinasce vano colla speranza traendo essa da un mazzo di carte
2528 I, 2 | di giovinezza imperiale traeva la veste leggera sulle sue
2529 III, 8 | il belletto dà un aspetto tragico di pagliacci. Quel passaggio
2530 III, 2 | nuvole. Su la costa lontana traluce la linea vittoriosa dei
2531 I, 1 | dell’albero della vita si tramò nella sosta sul terreno
2532 IV, 9 | verdi di muffa calano in tranelli d’ombra: in mezzo alla piazza,
2533 I, 1 | rialzandosi poco a poco, trascinando uno ad uno le loro ombre
2534 III, 2 | d’azzurro: e più veloce trascorre le mura nere (una cupola
2535 III, 2 | fanciullezza: quanto tempo è trascorso da quando i bagliori magnetici
2536 III, 1 | occultamente fine dai fini tratti traspare il sorriso di Cerere bionda:
2537 III, 9 | L’occhio dell’orologio trasparente in alto appare che illumina
2538 III, 12| pomeriggio di dicembre. I colli trasparivano più lontani sulla pianura
2539 IV, 3 | riapparire a tratti lucidamente trasumanati in distanza, come per un’
2540 III, 1 | salienti a lanci la roccia, trattenute ai confini dorati della
2541 III, 8 | prezioso traversato dalla trave colossale, che chiude nella
2542 III, 12| artifiziosamente avvolte nella sciarpa traversano saltellando le vie, rendendole
2543 III, 8 | Pisa, il duomo prezioso traversato dalla trave colossale, che
2544 IV, 7 | guardavo le torri rosse dalle travi nere, dalle balaustrate
2545 I, 1 | e violente delle barbare travolte regine antiche aveva udito
2546 II, 3 | gli inestinti pianti~Da tregua agli amori segreti:~Chi
2547 III, 6 | l’arco dell’intercolonno~Trema rigato tra i palazzi eccelsi:~
2548 IV, 5 | preludio di sinfonia sorda, tremante violino a corda elettrizzata,
2549 III, 4 | la riva dei colli ancora tremare una viola...~Illanguidiva
2550 IV, 10| fanale~Che bianca e lieve e tremula salì: .....»~Ora di già
2551 III, 3 | calan trepidi pei monti,~Tremuli e vaghi nelle vive fonti,~
2552 III, 3 | infiniti albori~Vigili, calan trepidi pei monti,~Tremuli e vaghi
2553 III, 2 | rive bianche come le nubi, triangolari, curve come gonfie vele:
2554 IV, 3 | mattino! Io correvo tra le tribù indiane? Od era la morte?
2555 I, 3 | sfioriscono bianchezze di trine. La portiera nello sfarzo
2556 IV, 7 | perlacea dei visi femminili trionfanti negli occhi dolci e cupi:
2557 III, 1 | canto, le lunghe onde di un triplice coro salienti a lanci la
2558 III, 1 | guardava cogli occhi neri un pò tristi, attonita sotto l’ampio
2559 I, 1 | delle lampade inquiete a trivellare l’atmosfera carica di luci
2560 IV, 9 | e si scorge in fondo il trofeo della V. M. tutto bianco
2561 III, 12| tinte. O Satana, tu che le troie notturne metti in fondo
2562 III, 3 | azzurrino~ ~ ~L’aria ride: la tromba a valle i monti~Squilla:
2563 I, 1 | svelata una giovine luce tra i tronchi, per sentieri di chiarìe
2564 III, 2 | come una messe di canti sul tronco rotondo lattiginoso quasi
2565 I, 2 | insenava di stelle. Solitaria troneggiava ora la notte accesa in tutto
2566 III, 10| silenzio era scandito dal trotto monotono di una pattuglia:
2567 IV, 4 | mattino quando ritorna, solo, trova sulla sua porta una donna,
2568 I, 1 | colui che io ero stato si trovava avviato verso la torre barbara,
2569 I, 1 | fuggii. Mi persi per il tumulto delle città colossali, vidi
2570 IV, 10| imperiale~Su per l’erta tumultuante~Verso la porta disserrata~
2571 III, 8 | Cristo è rivestito da una tunica da prete (!) che tiene raccolta
2572 III, 10| Manuelita, perdonate, tra la turba delle signorine elastiche
2573 IV, 3 | bassa voce, quasi a non turbare il profondo silenzio della
2574 IV, 5 | ero portato lontano nel turbinare delle acque. Il molo, gli
2575 IV, 4 | ampio stanzone pulverulento turbinavano i rifiuti della società.
2576 III, 1 | una cavalleria di screpola ture screpolature e screpolature
2577 I, 1 | vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata
2578 II, 7 | come un cane:~Da lontano un ubriaco~Canta amore alle persiane.~ ~
2579 IV, 4 | morta assiderata. E si uccide.» Parlava: quando, mentre
2580 IV, 4 | seppi: il Russo era stato ucciso. Il pulviscolo d’oro che
2581 I, 1 | torrida: volte di tre quarti, udendo dal sobborgo il clangore
2582 III, 1 | ancora a lungo pel viale se udissi la tua rossa aurora nel
2583 I, 1 | travolte regine antiche aveva udito Dante spegnersi nel grido
2584 IV, 4 | politici avevano compito l’ufficio i Frati della Carità Cristiana.~ ~ ~
2585 III, 6 | Firenze~(Uffizii)~ ~Entro dei ponti tuoi
2586 II, 5 | c’è di dolcezza che possa uguagliare la Morte~Più Più Più~Intendi
2587 III, 1 | rassegnata, nata in terra d’umanesimo, che accetta il suo destino
2588 IV, 7 | aperti dei suoi torrioni, umida ancora della pioggia recente
2589 II, 6 | pantomime d’Ofelia~Stillate dall’umile pianto delle lampade elettriche~ ~
2590 I, 1 | dolcemente chiuso nell’umiltà del suo mistero. La lunga
2591 | une
2592 III, 8 | stretto c’è una finestra, unica, ad inferriata, nella parete
2593 IV, 4 | assorto in ció che formava l’unico senso della sua vita: la
2594 III, 7 | Per il Quais)~Ne la luce~Uniforme~Da le navi~A la città~Solo
2595 I, 1 | dal riso incosciente si univa e chiudeva il corteo.~ ~
2596 IV, 3 | assurgevo all’illusione universale: dalle profondità del mio
2597 I, 1 | mazzo di carte lunghe e untuose strane teorie di regine
2598 I, 1 | erano sparsi sul tavolo untuoso. L’agile forma di donna
2599 IV, 10| ferrea la sinfonia feconda urgente al mare: Genova canta il
2600 III, 1 | che aveva pacificato gli urti dell’ideale che avevano
2601 IV, 10| largire: dai segreti~Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare~
2602 III, 12| scienza catalogale~ ~Sull’uscio di casa mi volgo e vedo
2603 III, 10| ricordavo sempre quando uscivo a sedermi sulle panchine
2604 III, 2 | Filetto 25 Settembre~ ~Un usignolo canta tra i rami del noce.
2605 IV, 9 | in fondo il trofeo della V. M. tutto bianco che vibra
2606 IV, 10| giuoco~L’ombra cava e la luce vacillante~O siciliana, ai capezzoli~
2607 III, 12| saltellanti, tutte nere, che vadano a covare in un lungo letargo
2608 I, 1 | lasciato un odore pirico, una vaga gravezza rossa nell’aria,
2609 III, 10| ancora stanchi del sogno vagabondare a caso per quartieri ignoti
2610 I, 2 | Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri:
2611 IV, 3 | treno in corsa: disteso sul vagone sulla mia testa fuggivano
2612 III, 2 | regina del paesaggio.~ ~Valdervé è una costa interamente
2613 IV, 4 | di una lotta terribile e vana. Era il russo, violinista
2614 IV, 1 | frustano al vento~Che gonfia di vane sequele~Le vele le vele
2615 I, 1 | giovinezza? O i baci i baci vani della fanciulla che lavava,
2616 IV, 5 | odor d’infinito. Fumano i vapori agli scali desolati. Domenica.
2617 III, 4 | d’oro: la nave~Già cieca varcando battendo la tenebra~Coi
2618 III, 3 | sommessi cuori.....~Hanno varcato in lunga teoria:~Nell’aria
2619 IV, 7 | bandiere e delle navi che varcavano la curva dell’orizzonte.
2620 III, 3 | dato~Un Borgo in grigio e vario torreggiare~All’alterno
2621 IV, 7 | terreni vaghi, tra le donne variopinte sulle porte: le contrade
2622 III, 2 | che ha messo un commento variopinto di archi!~ ~Presso Marradi (
2623 IV, 3 | Usted Mate? Ricevetti il vaso e succhiai la calda bevanda.~ ~
2624 III, 2 | sorgevi, già inquieto di vaste pianure, di lontani miracolosi
2625 III, 1 | croce apre le braccia ai vastissimi fianchi della Falterona,
2626 I, 1 | porta che si spalancò. Dei vecchi, delle forme oblique ossute
2627 III, 12| emissario~Ah! i diritti della vecchiezza! Ah! quanti maramaldi!~ ~(
2628 III, 4 | più del cielo notturno~Noi vedemmo sorgere nella luce incantata~
2629 IV, 7 | la nota che è possibile vedere nell’ultima pagina del volume.
2630 III, 1 | lentamente sommergersi le vedette mistiche e guerriere dei
2631 I, 1 | nella luce. E guardammo le vedute. Tutto era di un’irrealtà
2632 IV, 3 | Un mistero grandioso e veemente ci faceva fluire con refrigerio
2633 IV, 3 | mente in flutti amari e veementi. La luna illuminava ora
2634 III, 1 | interni tra i fini capelli vegetali il rettangolo della testa
2635 I, 3 | della voluttà. Passano nella veglia opime di messi d’amore,
2636 II, 1 | Reclino, io poeta notturno~Vegliai le stelle vivide nei pelaghi
2637 III, 1 | sonante di voci tranquille, vegliata dal castello antico: le
2638 I, 1 | tra gli scogli chiare gore vegliate dal sorriso del sogno, le
2639 IV, 10| tenue vanito~Di catrame, vegliato da le lune~Elettriche, sul
2640 IV, 7 | dalle balaustrate aperte che vegliavano deserte sull’infinito.~ ~
2641 III, 12| intristisce tra i palazzi velando la cima delle torri, le
2642 I, 3 | gli occhi che nel chiarore velano il nero guarda la porta
2643 I, 2 | le schiuse sue forme dai velarii della luce io cinsi, un
2644 III, 1 | indove avanti a una vastità velata di paesaggio una divina
2645 III, 3 | cola più lento due note velate~Nel silenzio azzurrino~ ~ ~
2646 I, 2 | corpo! il tuo profumo mi velava gli occhi: io non vedevo
2647 II, 6 | quando il sogno~E il profumo velavano le stelle~(Che tu amavi
2648 IV, 9 | Come nubi sui colli le case veleggiano ancora tra lo svariare del
2649 III, 3 | mattino:~Come ombre d’eroi veleggiavano:~De l’alba non ombre nei
2650 II, 4 | madreperla e la sera si veste di velluto:~E tremola la sera fatua:
2651 IV, 4 | onde ostili. Camminavano velocemente come pazzi, ciascuno assorto
2652 III, 1 | solo canali rocciosi che le venano i fianchi e si perdono nel
2653 IV, 10| folla salire veloce~Tra le venditrici uguali a statue, porgenti~
2654 | veniva
2655 | Venne
2656 I, 1 | inesperta stringendo il ventaglio. Fu attratta verso la baracca:
2657 IV, 10| opulente matrona~A le finestre ventose del vico marinaro~Nel seno
2658 | venuta
2659 | venuto
2660 III, 1 | elegante, semplice e austero, vera mente toscano. Tra i cipressi
2661 III, 2 | regali: poi chè essa è qui veramente la regina del paesaggio.~ ~
2662 III, 2 | tetti al sole una lunga veranda che ha messo un commento
2663 IV, 7 | vive di tentacoli rossi: verande di torri dalle travature
2664 I, 1 | una Sfinge: fuori gli orti verdissimi tra i muri rosseggianti:
2665 III, 2 | splendore nero degli occhi delle vergini spagnole: e come le corde
2666 III, 10| che proclamavano la vostra verginità come un’aurora piena di
2667 IV, 4 | a volte (la camerata dei veri pazzi dove ora mi avevano
2668 III, 8 | a un odor di lacche e di vernici di pitture antiche, percettibile
2669 III, 1 | oro del tramonto tenta di versarsi dall’invetriata prossima
2670 IV, 9 | savio imperatore romano. Un vertice colorito dall’altra parte
2671 III, 4 | angelici~Dai seni gravidi di vertigine. Quando~In una baia profonda
2672 III, 4 | marina:~E vidi come cavalle~Vertiginose che si scioglievano le dune~
2673 IV, 10| ardesia~Sonavano i clamori vespertini~E poi più quieti i rumori
2674 I, 2 | del profilo e del collo vestita di splendore opalino. Con
2675 II, 7 | misteriose:~Vedo dietro le vetrate~Affacciarsi Gemme e Rose.~
2676 IV, 7 | adolescenza erano esposti a una vetrina tra le stampe. In fondo
2677 IV, 7 | affaccendate colle sporte colme di vettovaglie vagavano pettinate artifiziosamente
2678 IV, 9 | della V. M. tutto bianco che vibra d’ali nell’aria.~ ~ ~
2679 IV, 3 | emozione meravigliosa, echi di vibrazioni sempre più lontane: fin
2680 III, 12| seppelliti. Scompaio in un vicolo ma dall’ombra sotto un lampione
2681 | viene
2682 III, 3 | Ecco la notte: ed ecco vigilarmi~E luci e luci: ed io lontano
2683 IV, 4 | troppo sereno, assisi: vigilavano. In un angolo una testa
2684 III, 10| rivedevo Manuelita poi: che vigilavate pallida e lontana: voi anima
2685 III, 3 | altezze agli infiniti albori~Vigili, calan trepidi pei monti,~
2686 III, 1 | altare, silenzioso nel saio villoso, e prega le preghiere d’
2687 III, 8 | non è grazia al mondo che vinca tua grazia d’Aprile), vivo
2688 IV, 8 | delle botteghe promettevano vini d’oriente dal profondo splendore
2689 III, 12| muti: e i corpi lassi e vinti nelle fiamme inestinte e
2690 II, 5 | tenebra:~Ascolta: ti ha vinto la Sorte: 10~Ma per i cuori
2691 III, 1 | in cataste da una legge violenta verso il cielo, pacificate
2692 III, 10| molle inconsciamente feroce, violentemente eccitante tra le due bande
2693 III, 10| Europa e mi si stringeva con violenza il cuore. Entravo, ricordo,
2694 III, 1 | semicerchio dentato contro il violetto crepuscolare, arco solitario
2695 IV, 4 | terribile e vana. Era il russo, violinista e pittore. Curvo sull’orlo
2696 IV, 7 | condensati in ombre di dolore virgineo, che passavano nel suo torbido
2697 III, 8 | Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine
2698 IV, 10| vento come bianca finse una visione di~Grazia~Come dalla vicenda
2699 I, 1 | e selvaggio: mentre per visioni lontane, per sensazioni
2700 III, 1 | mezza costa, finestre che ho visto accese: così a le creature
2701 IV, 3 | e orgogliosamente succhi vitali nascere alle profondità
2702 III, 2 | contrafforte – la frana~La vittoria dell’elemento – il vento~
2703 III, 2 | lontana traluce la linea vittoriosa dei giovani abeti, l’avanguardia
2704 III, 9 | Come in Spagna. Felicità di vivere in un paese senza filosofia.~ ~
2705 II, 1 | notturno~Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,~Io
2706 I, 1 | gli occhi gorghi cangianti vividi di linfe oscure, nella tortura
2707 III, 8 | continuo alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere
2708 III, 1 | inclinate dal vento ne fu vivificato misteriosamente. Volava
2709 III, 10| tra il soffio caldo del vizio noi là nell’incertezza e
2710 IV, 4 | 15~Dans le miasme humain.~Voilà que tu ecc. ecc.~ ~In un
2711 III, 1 | staccarsi una tortora e volare distesa verso le valli immensamente
2712 III, 12| la gorgiera carnosa come volatili di bassa corte. Dei colpi
2713 IV, 5 | tramonto equatoriale sul mare. Volavano uccelli lontano dal nido
2714 III, 1 | arriverete alla Verna, se Dio vole». Una ragazzina mi guardava
2715 III, 10| ignoti chiusi nel loro cupo volere, storie sanguinose subito
2716 IV, 7 | l’orizzonte mi sembrava volerli cullare coi riflessi frangiati
2717 II, 6 | elettriche~ ~Una canzonetta volgaruccia era morta~E mi aveva lasciato
2718 III, 4 | senza le case umane~E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve~
2719 I, 1 | respirava sommessamente e volgeva attorno gli occhi d’idolo.
2720 III, 12| Sull’uscio di casa mi volgo e vedo il classico, baffuto,
2721 III, 6 | righe nell’azzurro: persi~Voli: su bianca gioventù in colonne.~ ~ ~
2722 | volli
2723 II, 6 | silenziosa~E bianca come un volo di colombe~Certo è morta:
2724 I, 1 | fanciullezza e dalla festa, si volsero verso di noi, profondamente
2725 IV, 7 | che si commossero in breve volteggio attorno al lago Leonardesco.)~ ~ ~
2726 I, 1 | meriggio: un vecchio si voltò a guardarlo con uno sguardo
2727 III, 1 | la via. Il ciuco che si voltola in terra. Le risa. Le imprecazioni
2728 IV, 1 | tesson e tesson: lamento~Volubil che l’onda che ammorza~Ne
2729 IV, 1 | onda che ammorza~Ne l’onda volubile smorza...~Ne l’ultimo schianto
2730 IV, 7 | vedere nell’ultima pagina del volume. Il testo qui avrebbe dovuto
2731 IV, 10| La nube che si forma dal vomito silente.~ ~O Siciliana proterva
2732 I, 1 | corpo ambrato la sua bocca vorace i suoi ispidi neri capelli
2733 | vostra
2734 | vostri
2735 III, 4 | dei picchi altissimi dei vulcani spenti~Nel soffio torbido
2736 I, 1 | sogno scoprire il corpo vulcanizzato, due chiazze due fori di
2737 | vuole
2738 III, 9 | la grossa torre barocca è vuota e si vede che porta illuminati
2739 IV, 10| la notte tirrena.~ ~They were all torn~and cover'd with~
2740 IV, 10| were all torn~and cover'd with~the boy's~blood~ ~Ringrazio
2741 III, 5 | Ardengo Soffici~ ~Faccia, zig zag anatomico che oscura~La
2742 III, 2 | stesso, pachiderma a quattro zampe sotto la massa oscura: la
2743 IV, 9 | la cupoletta dove l’acqua zampilla senza fretta sotto lo sguardo
2744 III, 2 | suo piedistallo come la zanna del leone. L’acqua volge
2745 III, 5 | Ardengo Soffici~ ~Faccia, zig zag anatomico che oscura~
2746 III, 10| l’amore, il suo viso di zingara nell’onda dei suoni e delle
2747 I, 1 | plumbee: sagome nere di zingari mobili e silenziose sulla
2748 I, 1 | nella capanna d’assi e di zingo sui terreni vaghi della
2749 III, 2 | la neve...... La padrona zitta mi rifà il letto aiutata
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