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Rustico Filippi
Sonetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • XLIX
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XLIX

 

Quant'io verso l'Amor più m'umilìo,

a me più mostra fera segnoria;

e più monta e cresce il meo disio,

e più mi tien doglioso notte e dia.                                             4

 

Adunque, lasso, como faraggio io,

se non mi soccorrete, donna mia?

Se mi tardate, bella, lo cor mio

durar non più vita, anzi va via.                                            8

 

Ciascun mi guarda in viso e fa dimando,

veggendomi cangiato lo visaggio;

ed io celo la doglia mia in parlando,                                         11

 

e non ardisco dir lo meo coraggio,

perch'io l'ho da la mia donna in comando.

Oi lasso, ch'attendendo mi morraggio!                                     14

 

 




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