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Rustico Filippi
Sonetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • LVII
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LVII

(MESSERE)

 

Gentile ed amorosa ed avenente,

cortese e saggia con gaia sembianza,

ben aggia il giorno che vostro servente

Amor mi fe', di voi che somiglianza                                          4

 

non avete né pare, al mio parvente.

Conforto e doglia m'è vostra pesanza,

pensandome ch'Amor veracemente

vi stringa, dolce donna, per amanza.                                        8

 

Di ciò prendo conforto nel coraggio,

e dolemi se voi doglia portate,

ché quando voi dolete io gioia non aggio.                                 11

 

Ma se di me vi pesa o se m'amate,

Amor ringrazo, che 'n suo segnoraggio

mi tene, e voi, madonn', ha in potestate.                                   14

 

 




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