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Rustico Filippi
Sonetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • XXXIV
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XXXIV

 

Madonna, quando eo voi non veggio in viso,

tant'è forte e dogliosa la mia pena

che 'n su la morte mi conduce e mena,

non m'aucide e tenemi conquiso.                                             4

 

E quando eo sto da voi, bella, diviso,

languisco se l'Amor non mi rimena;

e 'l vostro bel riguardo mi lena

e mi ritien ch'io non mi sono auciso.                                         8

 

Volete audire, amor, gentil penzero

per ch'io donare a me morte non voglio?

che dico: 'Con' vedrei poi 'l viso clero?'                                   11

 

E sed io nol vedesse com'io soglio,

come faria? Però non mi dispero.

Amor, merzé, che tango aggio d'orgoglio.                                14

 

 




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