ATTO QUINTO
Scena
I
M. JACOPO con il suo FIGLIUOLO e MARESCALCO
JACOPO Io che ho tenuto lunga pratica con il Marescalco, non
potrei, se ben volessi, tener collera seco, ché invero egli è uomo gentile e merita
d'essere amato; io lo voglio tanto aspettare che egli esca di casa, e con
l'esempio, e con il testimonio di questo mio figliuol maggiore riconciliarmi
seco, e costringerlo a torla per amore, a ciò che non gli fosse fatta tor per
forza, non gne ne avendo poi né grado, né grazia: ma io 'l veggio.
MARESCALCO Saria buono levarmi di questa terra per uscire di tanto tormento, ma
ecco la mia tribulazione.
JACOPO Maestro, le parole che fra gli amici nascono son cibo del vento; però
vadino in fumo i nostri sdegni, e parliamo in su 'l saldo insieme.
MARESCALCO Certamente la mi è passata e son vostro come prima, tuttavia che non
mi cianciate di quello, che udire mi trafigge.
JACOPO Ecco uno de i primi frutti, che io ho colto de l'arbore muliebre, ecco
la sede de la mia vita, ecco il bastone de la mia vecchiezza, ecco l'occhiale
de i miei anni: questo è mio figlio, questo è mio compagno, e questo è mio
fratello; egli mi governa, egli mi serve, egli mi guida, e ne l'ultima mia
etade, piacendo a Dio, questo non più di figliuolo, ma di padre farà ufficio, e
come io ora sostengo, così egli allora sosterrà la famigliuola nostra.
MARESCALCO Dio ve lo guardi; io non sono di questi avventurati, che possa
sperare d'averne un tale.
JACOPO Ascolta pure: egli canta, egli suona, egli cavalca, egli schermisce,
egli ha buona mano, buone lettere, balla bene, trincia meglio, et è atto ad
attendere a la persona del soldano. Et avendone tu un simile non lo averesti
caro, come hanno i vertuosi la liberalità del nostro Signor Duca?
MARESCALCO Tacete, che viene il Conte ed il Cavaliere; che sarà?
JACOPO Va' figliuolo mio, che s'appressa l'ora di cavalcare i poledri.
FIGLIUOLO. Padre, il sarto è un traditore.
JACOPO Perché?
FIGLIUOLO. Perché io credeva vestirmi domattina, e i panni non son pur
tagliati.
MARESCALCO Dubito.
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