Scena
V
CONTE, CAVALIERE, JACOPO, MARESCALCO e PEDANTE
CONTE Noi abbiamo commissione, caso che non ci voglia venir
per amore, di menartici per forza.
CAVALIERE Tu ci perdonerai; bisogna ubbidire il Signore, l'altre cose son
bubbole.
JACOPO Se te ne intervien male, non dir poi: l'andò e la stette.
MARESCALCO Orsù ubbiditelo, ammazzatemi, cavatemi d'affanno tosto.
CONTE Togli questi anelli, uno smeraldo et un rubino, i quali ti dona il
Signore.
MARESCALCO Tal pro facesse tal dono a chi...
CAVALIERE Avviamoci passo passo fin che s'ordini, il tutto.
MARESCALCO Voi andate a le nozze, et io a la giustizia.
JACOPO Pur dalle.
CAVALIERE Ecco la casa del Conte, entriamo. E poi dinanzi a questa porta, in
questa bella piazza vo' che tu la sposi, a ciò che dopo mille anni si dica: qui
sposò la buona memoria del Marescalco del signor Duca madonna tale.
MARESCALCO Anzi si dirà: qui fu giustiziato il Marescalco del signor Duca,
bontà de la sua fedele servitù.
CONTE Non tante cose: entrate, sposo.
MARESCALCO Io non mi curo di questi onori.
PEDANTE Bisogna servare il decoro ne le occorrenzie de le occasioni. Come etiam
ancora osserverò io ne la orazione che sua Eccellenzia mi ha imposto che io
faccia nel tuo matrimonio: entra igitur adunque tamen nientedimeno entra,
Sposo.
MARESCALCO Berteggiatemi, schernitemi, vituperatemi, ché lo sopporto, perché
non posso far altro.
CONTE Venite dentro tutti.
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