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Pietro Aretino
Il Marescalco

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  • ATTO QUINTO
    • Scena X
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Scena X

CONTE CAVALIERE, M. JACOPO, PEDANTE, M. PHEBUS, AMBROGIO, MARESCALCO, GIANNICCO, BALIA MATRONA, SPOSA, GENTILDONNA e VECCHIA

CONTE Non c'è meglio che far buono animo.
CAVALIERE Così gli dico io.
MARESCALCO Se io avessi a morire una volta sanza moglie, sarebbe una pietà, ma avere a morir mille con essa è una crudeltà, che può incacarne quella di Nerone.
CONTE Ecco fuor la Sposa con una bella compagnia: cagna! ella è pur bella.
CAVALIERE O Dio, a chi corrono dietro le venture!
MARESCALCO Oimè, io muoio, io scoppio: commen... spiritum me.
CONTE Aceto, aceto, sfibbiatelo: Marescalco, o Marescalco.
CAVALIERE Questo è il più nuovo caso del mondo: gli altri vedendo una bella donna risuscitano, e questo more?
CONTE Egli non vi ha punto il fiato.
GIANNICCO Padrone, raccomandatevi a la madonna di San Piero.
BALIA S'egli esce di tanto affanno, fo voto di far dire ogni mattina l'orazione di Santo Alesso dinanzi a la mia scala.
PEDANTE Altaria fumant; perché sine Cerere e Bacco friget Venus, non ti perder, sozio.
CONTE Bagnategli bene i polsi.
MARESCALCO Oimè il core!
CAVALIERE Suso che non c'è mal niuno.
PEDANTE Fumosità che vengono dal cerebro.
BALIA Come gli è tornato il color presto.
GIANNICCO O, egli ha il sodo naturale.
MARESCALCO Voi siete qui, Balia, e tu Giannicco?
BALIA Io non guardo a le tue bestialità.
GIANNICCO Non si trovano per tutto de i Giannicchi.
MARESCALCO Non vi avea visto, Messer Jacopo.
JACOPO Non posso mancarti; perciò son qui.
CONTE Or non più mo, facciamo questo passo.
CAVALIERE A questa magnanima impresa.
CONTE Maestro, voi farete il sermone; olà menate qui la Sposa, a ciò che si compisca far or la volontà del Signore. E tu Marescalco, sarai contento d'ubbidirlo, è vero?
MARESCALCO Signor no.
CONTE O che dirai di sì, o ch'io ti scannerò con questo.
CAVALIERE Egli scoppia, se ne la sua festa non si suona a morto.
MARESCALCO Non mi fate dispiacere, che vi dirò perché non posso torla.
CONTE Perché?
MARESCALCO lo sono aperto.
CAVALIERE Sèrrati, se tu sei aperto, ah, ah!
MARESCALCO Dimandatene la mia Balia; non vo' dire il mio ragazzo.
BALIA Io non vo' questa bugia in su l'anima, non è la verità.
GIANNICCO Or così Balia, vivete schietta.
CONTE Non più sposarìe, finiamola oggi mai.
MARESCALCO Chiamatela qui; venite oltra, per i miei peccati, per i miei peccati.
CAVALIERE Venite, donne, con la fanciulla.
MATRONA Eccoci, Signore.
CONTE A voi, maestro, tocca di spolverizzar la cantilena de lo sponsalizio.
MARESCALCO Io sudo e son ghiacciato.
PEDANTE La parsimonia del sobrio prandio non mi incita a espurgarmi, e però cominceremo latine, perché Cicerone ne le paradoxe non vuole che si parli in, volgare del sacrosanto matrimonio.
CONTE Parlateci più a la carlona che voi potete, ché il vostro in bus ed in bas è troppo stitico ad intenderlo.
AMBROGIO Dice il vero la Signorìa del Conte.
PEDANTE Vuoi tu che io manchi de la gravità oratoria? bisogna prima passeggiare un poco, guardando ora in alto, or in basso a la Demosteniana. Silentium. In principio creavit Deus coelum ed terram. Praeterea oltra di questo formò pisces per aequora, et inter aves turdos, ed inter quadrupedes gloria prima lepus. Dico che Domenedio, creato che ebbe il cielo e la terra, fece i pesci per i mari, gli uccelli per l'aria, e per i boschi, gli caprioli e gli cervoli. Ulterius ad similitudinem sua impastò di cretula la femina et il masculo, postea gli stupilò, idest gli copulò insieme, acciò che si crescesse e multiplicasse sine adulterio usquequo fino a tanto che si riempissino le sedie, che votaro i superbi e profani seguaci di Lucifero, e fece principaliter lo uomo conculcante leonem et draconem, e lo fece animale razionale con il viso, con il tatto e con gli altri sentimenti solum perché egli fusse differente nel gusto da le bestie, et ideo lo copulò a la femina, nel Genesis, dove tratta di Adamo e d'Eva. Per la qual cosa la Eccellentissima Signoria del Signor nostro Illustrissimo copula in questo momento il celeberrimo Mes. Marescalco qui con la formosa Madonna, cui a la quale mi volgo e dico: Piacevi, formosissima madonna, per vostro legittimo sposo il Marescalco unico di sua Ecellentissima Eccellenzia?
MARESCALCO O Dio, falla muta!
PEDANTE Piacevi, morigeratissima madonna, per vostro marito perpetuo il segreto Marescalco de lo Eccellentissimo et Illustrissimo Signor Duca Federico, Primo Duca di Mantova?
MARESCALCO Questo sarebbe il miracolo.
PEDANTE Piacevi, deliziosissima madonna, per vostro singular consorte il Mariscalco de nobilibus?
SPOSA. Signooor sìiii.
MARESCALCO Cavami quest'altro occhio.
PEDANTE Spectabili viro Domino Marescalco, placet vobis, piace egli a voi per vostra sposa, mogliere, donna e consorte mado...
MARESCALCO Non vi ho io detto che non posso, perché io sono aperto?
GIANNICCO Ciance, egli è chiusissimo.
CONTE O vuoi dir sì, o vuoi che io t'ammazzi.
GIANNICCO Dite di sì, Padrone.
BALIA. Ahi! Signor Conte.
MARESCALCO Signor sì, io la voglio, la mi piace, misericordia.
CONTE Parla forte.
MARESCALCO La mi piace, io la voglio, misericordia signor sì.
CAVALIERE Te Deum laudamus.
CONTE Basciatevi nel metter lo anello.
SPOSA. Uh, uh!
MATRONA Mai non vidi la più vergognosa.
CAVALIERE Parlatemi domani.
CONTE Basciala su.
GIANNICCO Sassata.
MARESCALCO La lingua, an? io son concio per le feste: martire la faccia Dio, ché vergin non la potria far né Dio né la madre; oh, cornetto, io non ho potuto fuggire la tua trista aria, pazienzia.
GENTILDONNA Ingrataccio!
MARESCALCO Va' e fidati dei signori, o, o, o, o.
SPOSA Debbe essere il bestiale uomo.
MARESCALCO Io vo' pur vedere che spesa ho io fatta al miod ispetto.
PEDANTE Dispitto, disse il Petrarca.
MARESCALCO State salda, state ferma, fatevi in qua, più più; o, sta molto bene!
SPOSA. Ah, ah, ah!
MARESCALCO O castrone, o bue, o bufalo, o scempio che io sono, egli è Carlo paggio, ah, ah, ah!
CONTE Come diavolo, Carlo!
CAVALIERE Lasciaci vedere: egli è Carlo per Dio, ah, ah, ah!
CONTE Adunque noi ci siamo stati?
CAVALIERE Stati ci siamo, ah, ah, ah!
AMBROGIO Ora sì, che ci potiamo chiamare babbioni, mantovani, ah, ah,ab!
PHEBUS Che cento novelle, ah, ah, ah!
PEDANTE È masculo? in fine nemo sine crimine vivit.
BALIA Parvi che il rubaldone gongoli?
MARESCALCO A vostra posta, egli è meglio che io veggia ridere voi per le bugie, che voi pianger me per la verità.
BALIA Mai non si puote cavar da la ranocchia del pantano.
PEDANTE Esopo ne le fabule.
JACOPO Tu non bravi adesso, ah, ah, ah!




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