Scena II

M. JACOPO, MARESCALCO e GIANNICCO

JACOPO Sempre ti trovi in conclavi col tuo pivo.
MARESCALCO Mal che Dio gli dia.
GIANNICCO A vobis.
MARESCALCO Che dici?
GIANNICCO. Che avete il torto.
JACOPO Ah, ah, eccoci in Commedia.
MARESCALCO Parla d'altro che di moglie, se no...
GIANNICCO Di che volete che vi parli? di marito? e se tutto il mondo dice che il Signor vi dà moglie, perché nol posso dire anch'io?
MARESCALCO Che sì, che sì.
JACOPO Per certo che Giannicco ti dice cosa, che non credea che ti fosse nuova, e venia per rallegrarmene teco, perché oltre l'essere bella, virtuosa e ben nata, intendo che ti dà quattro mila scudi di dote.
MARESCALCO O questa saria ben bella, se io avessi istasera a tor moglie, senza saperne cosa alcuna.
JACOPO I Signori buoni, come il nostro, hanno fatto prima il bene, che altri abbia pensato d'averlo, e usa simili tratti, acciocché chi lo serve sia certo di esser pagato del suo servire, quando ci spera meno.
MARESCALCO Il Signore ha il miglior tempo di Signor che viva, Dio lo mantenga; e come si sia, a me non la fregherà egli con questa moglie.
GIANNICCO Toglietela, toglietela, padron dolce.
MARESCALCO Per gittarla in un pozzo la torrò.
JACOPO In un pozzo, eh?
MARESCALCO In un pozzo, sì.
JACOPO Egli non è sì grande uomo ne la nostra corte, che non si tenesse beato, avendola.
MARESCALCO A rivederci.
JACOPO Aspetta un poco.
MARESCALco. Lasciatemi, di grazia.
JACOPO Ascolta, te ne priego.
GIANNICCO Uditelo, padron caro.
MARESCALCO Il bastante si duole da un piede, e bisogna che io vada; né mi cacciarete carote, non, per Dio.
JACOPO Governati pur da pazzo al solito.
MARESCALCO Son cortigiano anche io.
JACOPO Di' poi che non te l'abbia detto.
MARESCALCO Vien, Giannicco.
GIANNICCO. Vengo. Egli la torrà ben sì, Messere.
JACOPO Tanto avesse egli fiato. O, o, o, che bestiaccia! mi par così vedere, che questa pratica lo farà cacciare in malora; ma dove si va, Ambrogo?