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Pietro Aretino Il Marescalco IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena VIII AMBROGIO SOLO Chi non scappa ne le corti, o che è di legno d'India, o vero uno Aristotile: che studio di Bologna? Mandinsi pure i suoi figliuoli in corte chi gli vuole dottori in tre dì; è pure una dotta scuola la corte! quanti varî uomini, di quanti diversi costumi, di che strani umori e di che bestiali spiriti ci vivono, ed è il pater nostro che gli scolari, che sono sì sottili d'ingegno e sì scaltriti che ognuno sojano ed ognuno balzano, nel travagliarsi con i cortigiani diventano goffi a bella prima. Ed al fine, quello che è più acuto uomo in corte, tosto che il padrone vuole, fa salti col cervello, che non lo giungeriano i pensieri d'un cortigiano, che sta appiccato con la cera ne la servitù, e si gli fa credere cose, che fino a Ser Polo ne prende spasso; e chi di ciò stesse in dubbio, ne lo trae il Marescalco con la moglie, ah, ah; il poverino è in uno affanno mortale; ma beati coloro che in corte vengono pazzi, che almeno escono di briga a un tratto.
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