Scena
II
MARESCALCO e GIANNICCO
MARESCALCO E bèn?
GIANNICCO Non vorrei darvi male nuove; la moglie è vostra pure.
MARESCALCO Che vuol dir pure?
GIANNICCO Che so io? il gioielliere è per vostro conto.
MARESCALCO Hai tu per certo che non sia per altro?
GIANNICCO Ho veduti gli anelli.
MARESCALCO Che importa? egli mostra sempre quelle sue gioie al popolo.
GIANNICCO Credete voi che io sia cieco?
MARESCALCO No. ma qualche volta pare una cosa per un'altra.
GIANNICCO Corpo dì san.. me la farete áppiccare a domene.
MARESCALCO Forse accortosi che tu eri ivi, finse di comperargli.
GIANNICCO Egli ha detto: io compro questi per voi.
MARESCALCO Non c'è altro voi che io al mondo?
GIANNICCO Disse ancora: maestro.
MARESCALCO E de gli altri maestri?
GIANNICCO Interpretatelo a vostro modo. Io vi dico che andiate a farvi lavare
il capo e la barba, ed a pulirvi tosto, che bisogna che istasera vi ci rechiate
a la moglie, a torla et a dormir seco. Sono io scilinguato?
MARESCALCO O sacrata nostra, o fortuna porca, io, an? tor moglie? a me la
moglie? e che ho io fatto?
GIANNICCO O, sono i galanti anelli, un rosso come un gambaro cotto, e l'altro
verde come la salsa.
MARESCALCO Che mi fa il colore? o sorte, scomunicata, sorte imbriaca!
GIANNICCO Uno si chiama carubino, sarafino, una volta in ino va il nome di quel
rosso, et il nome di quello verde non mi ricordo, simel caldo, o Smeraldo;
tanto è, io vi ho avvisato de la moglie, fa' mo tu.
MARESCALCO Che ho io a far del nome?
GIANNICCO Niente del nome, ma v'importano bene di sapere che costano quattro
ducati larghi.
MARESCALCO Quattro ducati, an?
GIANNICCO Quattro o tre e mezzo, poco più o meno.
MARESCALCO Mi sta bene questo e peggio, che dovea attendere a ferrare l'oche,
dico l'oche non che i cavalli, e lasciare zazzeare per le corti i pollastrieri,
i bevitori, i cicaloni e gli adulatori; che a loro toccano i favori et i
riposi, e no a un par mio. Ecco a me.
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