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Pietro Aretino
Il Marescalco

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  • ATTO QUARTO
    • Scena V
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Scena V

M. JACOPO, PEDANTE, GIANNICCO e MARESCALCO

JACOPO Se ne avvederia un cieco che la torrai; ma chi non la torrebbe?
PEDANTE Bada a me, sozio, per Deum, per Dio, ch'ella è de le famose puelle di Mantova.
JACOPO Caso è a esser buona, ché bellezza senza bontà è casa senza uscio, nave senza vento e fonte senza acqua.
PEDANTE Detto in Seneca, in capitolo xvii de agilibus mundi.
GIANNICCO Che! il maestro bestemmia?
JACOPO Queto, o pazzo, pazzo, pazzo, io lo vo' dir tre volte a ciò che tu mi oda. Non sai tu, bestia, io lo dirò pure, che se tuo padre non toglieva moglie, che non saresti? et ho inteso dal predicatore che è meglio l'essere nato et andare ne lo inferno, che non esser mai stato.
PEDANTE Augustino: de Civitate Dei.
JACOPO Come, un uomo si deve perder in cotale ostinazione, come ti perdi tu? e non volere che dopo di te rimanga un altro te in questa città? che vado pensando che senza i cavalli patirebbono uno incomodo grande; questo dico per le cure miracolose che tu fai ne le rimpresioni, ne i vermi, ne i quarti, ne le incastellature, ne lo inchiodarsi et cetera; e però a ciò che giunto il tempo del tuo fine, consumato da la vecchiezza o abbattuto da la infermità, mancandoci, i figliuoli nati di te in tuo luogo succedendo, la terra non si accorga di aver perduto niente.
PEDANTE Oh, bel discorso de la prole de la orbità!
GIANNICCO Che dite, maestro?
JACOPO Or vien qua et ascoltami come si debbano ascoltar gli amici; che ti vo' narrare una particella de la contentezza mia derivata da la prudenzia, da la sufficienza e da la continenza de la mia consorte.
MARESCALCO Contatemi questi miracoli, ma senza bugie.
PEDANTE Messer Jacopo nostro non è viro mendace, né loquace, sì che ascoltalo, attendilo.
JACOPO Io (con buon ricordo sia) tolsi moglie ne l'anno che il Marchese, vecchio liberale e gloriosa memoria, pigliò il bastone de la Chiesa; io dico male, l'anno che sua Eccellenzia fu Gonfaloniere, e dovea avere io allora venti o vent'uno anno o circa, et era nudo e crudo, come sono quasi sempre tutti i cortigiani, e venne la buona mogliere; non posso fare di non piangere quando me ne ricordo.
GIANNICCO Non piangete, Messere.
PEDANTE La carne de la affinità tira.
MARESCALCO Che pratica!
JACOPO Venne la buona mogliere, et in una sua onorevole casa mi raccolse, la quale, sendo fornita di morbidi letti e di agiate massarizie, mi risuscitò da morte a vita; e così cominciando a gustar la comodità, di dì in dì diventava un altro, et ella prudentemente gustando la natura mia, tutto quello parlava, tutto quello ordinava e tutto quello operava, che io a bocca appena non le arei saputo dimandare. Occorse non so che mia malattia; o Dio che cura, o Dio che sollecitudine, o Dio che amore usciva di lei inverso de le bisogna mie; ella non mangiava, ella non dormiva, ella non posava mai, anzi ad ogni minimo mio sospiro, ad ogni minimo mio rivolgimento era in piedi: e che vi duole? e che vi piace? e che dubitate?, e nel darmi il pesto, il pane in brodo, usava tante dolci preghiere, che mi facea diventare di mele quel cibo che mi parea d'assenzio. E chi l'avesse vista intorno al medico dimandar de la mia salute, struggendosi, averebbe potuto conoscere che cosa sia mogliere: e chi potria contar mai l'amorevolezze che mi raddoppiò poi, divenuto sano?
PEDANTE Aristotile fa un simile dialogo ne l'Etica.
MARESCALCO Spacciatevi, se c'è da dire altro.
JACOPO Adagio, dico che niun cordiale frutto, niuno sustanzievole cibo si potea trovare, che a me da la mia dolcissima moglie non fosse apparecchiato; fui sano per la Dio e sua mercé e mi nacque il primo figliuolo maschio, e n'ebbi tanta allegrezza, che mi domenticai de la corte, del servire e de le speranze de i miei meriti, e trasformatomi di cortigiano in uno amator de la quiete e de la consolazione, di casa mia non usciva, o se pur ne usciva, mi parea ogni attimo un giorno nel ritornarvi; e crescendo il fanciullo, del vederlo io giocare a tavola, per sala e nel letto, godea con un piacere incredibile.
PEDANTE Eccoti Virgillo: mihi pargulus aula luderet Aeneas. La regina di Cartagine Dido non si volgea mai il truculente ferro nel latteo et eburneo pettulo, se di Enea avesse avuto un puerulo da poter seco ludere in domo.
GIANNICCO Voi sapete a mente la Bibbia, il Testamento ed ogni cosa, maestro.
PEDANTE Questi non sono passi da adulescentuli: non mi interrogare più, ché io non ti risponderò.
MARESCALCO l putti e i pazzi guastano la casa.
GIANNICCO Ed i polli dove gli lasciate voi?
JACOPO Io non mi rammento, più quello che dicea.
GIANNICCO Il maestro qui vi ha fatto uscire del seminato; lasciate dire a lui maestro.
MARESCALCO Ah, ah, ah, che facezia da Commedia!
JACOPO Io ti finirò il mio ragionamento un'altra fiata; bastiti ora che io ti conforto a far questa cosa, ché è una mosca sanza capo chi è sanza mogliere.
PEDANTE Plutarco, de insomnio Scipionis, dice il medesimo.
JACOPO Ti volea contare quando io per la quistione che tu sai, era in pericolo di esser bandito, e per industriosa prudenzia di mogliema non pur non fui bandito, ma ebbi la pace in otto dì; né ti pensar male, che ella, tolto in collo il nostro figliuoletto, andò dinanzi al Signore con tanta umiltà, che fece piangere ognuno per la tenerezza de le sue parole.
MARESCALCO Orsù io vo' credere che sia molto più che non avete detto; ma parvi che un canestro d'uva faccia vendemmia? Se ci fusse qui un centinaio di quelli che l'hanno, che credete che dicessero de le loro, volendo dire il vero?
JACOPO Non nego che non ci sieno de le cattive, perché anche tra gli apostoli ci fu Giuda.
PEDANTE Omnis regula patitur exceptionem, latine loquendo.
JACOPO Ma questa (che si può dir tua) è predicata per donna sanza pari, ed è un angelo, un angelo.
GIANNICCO S'ella è angelo, toglietela, padrone.
MARESCALCO Se tu parli più, ti pesterò l'ossa con le pugna, ti pelerò il capo con le nocche e ti trarrò gli occhi con le dita.
PEDANTE Irascimini, et nolite peccare, nell'Apocalipse.
MARESCALCO E per non vi tenere a tedio dicovi, M. jacopo, che non me ne ragioniate più, se volete essermi amico: io vi parlo chiaro.
JACOPO Che mi fa la tua amicizia? io ti consiglio da fratello, et averotti a rifare: va' pur dietro, tu ti gratterai un dì il culo e piangerai la scempità tua; e se il Signor manca di donarti ciò che ti dona, tu andrai in arnese come Don Franzino, e scoppi, se non ti rimetti quella cotal di cuoio intorno, basciando tutti dì i piedi a' cavalli.
MARESCALCO Io sono uomo da bene.
JACOPO Sia quel che ti piace, che io non sarei mai più contento, se tu mi volessi bene. Andiamo, maestro, in fino a San Bastiano, volli dire al T. che forse Julio Romano, averà scoperto qualche istoria divina.
PEDANTE Eamus: o che bella macchina è il palazzio che da la architettura del suo modelliculo è uscito: Vitruvio prospettivo prisco ha imitato.
JACOPO Andiamo di qua.




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